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Festa della Trasfigurazione

Omelia del Custode di Terra Santa, Fr. Francesco Ielpo, OFM

2025-08-06


Monte Tabor
6 agosto 2025

Cari fratelli e sorelle,

il Signore vi dia pace!

Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato si apre con una nota temporale significativa: “Sei giorni dopo”. Sei giorni dopo cosa? Dopo un momento decisivo nella vita di Gesù e dei suoi discepoli: l’annuncio della sua passione, della sua morte e della sua risurrezione. Gesù ha appena rivelato il cammino che lo porterà a Gerusalemme, verso la croce. Un annuncio sconvolgente, che ha turbato profondamente i discepoli.

Ed è proprio sei giorni dopo quella rivelazione dolorosa che Gesù prende con sé Pietro,Giacomo e Giovanni, e li conduce su un alto monte. È un gesto molto fraterno, direi quasi familiare. Gesù non porta con sé tutti i Dodici, ma sceglie tre discepoli "prediletti", che saranno anche accanto a lui nei momenti cruciali della sua vita: nel Getsemani, nella casadella figlia di Giairo, e oggi, su questo monte luminoso.

Mi piace pensare, oggi, a noi cristiani della Terra Santa come a quei discepoli privilegiati. Perché ci è dato, per grazia, di trovarci fisicamente su questo monte, di camminare in questiluoghi santi, dove la Parola è diventata carne. È un dono e insieme una responsabilità: essere testimoni della luce nelle tante croci di questa terra.

L’evento che vivono quei tre discepoli è la Trasfigurazione, cioè un anticipo della gloria delRisorto. In quel volto trasfigurato, in quelle vesti candide come la luce, i discepoli vedono ildestino ultimo del loro Maestro, ma anche il loro. È come se il Signore, sapendo la fatica delcammino, offrisse loro un momento di luce. Un anticipo di Paradiso.

E non è forse così anche per noi? Abbiamo bisogno di momenti di luce, di bellezza, di consolazione, per poter sostenere il cammino. Perché la via del discepolo passa sempreattraverso la croce. Ma non si ferma alla croce. Va oltre. Va verso la gloria.

Nel nostro cammino di fede ci sono giorni faticosi, oscuri, a volte incomprensibili. Ma Dio non ci lascia soli. Come per Pietro, Giacomo e Giovanni, anche a noi offre squarci di luce, attimi di presenza, consolazioni interiori che ci fanno dire: “Signore, è bello per noi essere qui!”.

 

E al centro di questa luce, risuona una voce. È la voce del Padre: “Questi è il Figlio mio,l’amato: ascoltatelo”.  Ecco il cuore  dell’esperienza cristiana: ascoltare Gesù. Nonsolo udirlo, ma accoglierlo, seguirlo, fidarsi della sua Parola.

Nel cammino verso Gerusalemme, ci accompagna il Vangelo. È la luce sul nostro sentiero, èla forza nelle cadute, è la voce che ci guida anche nei momenti bui. Chi ascolta il Vangelo e lo mette in pratica, sperimenta già da ora la trasfigurazione: una trasformazione interiore, che ci rende capaci di vivere anche il dolore in modo nuovo, illuminato dalla speranza.

Allora, fratelli e sorelle, anche noi su questo monte lasciamoci trasfigurare dalla luce delVangelo. E quando scenderemo, come i discepoli, ricordiamo che la gloria non ci allontana dalla croce, ma ci dà la forza per portarla.

La luce della Trasfigurazione ci accompagni nei giorni oscuri. La voce del Padre ci guidi nel cammino. E la speranza della Risurrezione ci sostenga sempre.

Amen.

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