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Consacrazione perfetta a Dio nel servizio della sacra Famiglia

19 Mar 2025

Consacrazione perfetta a Dio nel servizio della sacra Famiglia

Omelia di Fra Ibrahim Sabbagh nella festa di San Giuseppe (19.03.2025)

 

Introduzione 

Oggi celebriamo la festa di San Giuseppe, lo sposo di Maria, e nello stesso tempo, nell'Anno del Giubileo, il Giubileo della Speranza, celebriamo il “Giubileo delle Famiglie”, chiedendo al Signore di benedire tutte le nostre famiglie, di benedire i nostri padri e le nostre madri… e di aiutarci tutti affinché possiamo dire "sì" al Signore con tutta la nostra forza e con tutta la nostra vita.

Celebriamo questa Santa Messa per padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, senza dimenticare Sua Beatitudine il Patriarca Pierbattista e il nostro vescovo Rafiq, e tutti i sacerdoti che si prendono cura di noi spiritualmente… perché chiunque si prenda cura di noi è per noi come San Giuseppe, che Dio ha scelto per custodirci e guidarci nel cammino della salvezza.

Non possiamo non ricordare padre Ayman Bathish, per il quale preghiamo affinché il Signore lo riporti a noi sano e salvo dopo il malore che lo ha colpito.

Facciamo i nostri auguri e preghiamo per tutti coloro che portano il nome di San Giuseppe e lo prendono come loro patrono nel cammino della loro vita… senza dimenticare le nostre care sorelle, le Suore di San Giuseppe dell’Apparizione, per le quali chiediamo al Signore ogni bene e ogni benedizione nella loro vita e nella loro missione.

Una chiamata per una consacrazione al servizio dell'amore 

Nel brano evangelico che abbiamo letto, secondo l'evangelista Matteo, ascoltiamo la chiamata di Giuseppe… Sentiamo anche come egli risponde con generosità e senza riserve…

Vediamo come questa chiamata di San Giuseppe, simile a quella della nostra Madre Maria, sia una chiamata ad una vita completamente nuova; una chiamata che ha capovolto la sua esistenza, ponendolo davanti a una realtà inaspettata, carica di responsabilità e di croci che non aveva forse mai previsto.

La sua vocazione è essenzialmente una consacrazione al Signore attraverso il servizio a Maria e al Figlio Gesù, cui essenza è l'amore: l'amore per il Signore con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze, e l'amore per il prossimo.

Senza dubbio, questa chiamata è una consacrazione totale a Dio, a Maria e a Gesù, non per un tempo limitato o per alcuni momenti particolari, ma per tutta la vita… non è un'offerta parziale di attenzioni o di energie o di denaro, ma un dono completo di sé.

La virilità matura 

Quando guardiamo a San Giuseppe, vediamo in lui l’umanità che si eleva fino a divinizzarsi nell’amore; troviamo in lui la pienezza della virilità, capace di offrirsi sull’altare dell’amore, con stabilità e continuità, con un amore che cerca il bene degli altri senza paura del dono totale, un dono che arriva fino ad essere pronto per donare anche la vita.

Nella vita di Giuseppe, troviamo l'immagine del vergine consacrato a Dio, dell'orante umile che sa contemplare il mistero dell'amore del Signore per il suo popolo, che si è incarnato in Gesù con l’intenzione di salvare tutta l’umanità. È il mistero della fedeltà di Dio al suo popolo, una fedeltà che realizza le promesse… Giuseppe sa contemplare il mistero che gli è stato affidato, il mistero del Verbo Incarnato, che riempie la sua vita di luce. Egli sa custodire queste cose nel suo cuore, in un atteggiamento di adorazione e devozione.

Giuseppe sa portare Gesù e sua Madre come una croce e come una grazia che sono entrate nella sua vita, riempiendo il suo cuore e la sua casa della presenza del Cielo e delle sue consolazioni.

Guardando Giuseppe, vediamo il padre, il capo famiglia, che sa amare e prendersi cura, che sa provvedere con dolcezza e fermezza ai bisogni della sua casa… Questo amore si è incarnato in un dono totale, nel lavoro instancabile, nella tenerezza e nel sacrificio continuo, che non conosce stanchezza né esitazione. Ha santificato il tempo e lo spazio, con il suo lavoro, con il sudore della sua fronte, con la sua dedizione silenziosa e costante.

Senza la presenza di Dio nella vita dell’uomo, emerge il lato peggiore dell’essere umano, con tutte le sue debolezze e miserie… Solo con la presenza di Gesù, l’Uomo nuovo, si manifesta il lato più bello dell’essere umano; il Signore si riflette in lui con la sua luce non creata, irradiandola su chi lo circonda, fino a diventare una “trasfigurazione” di Dio nella vita di tutti quelli che lo vedono.

Giuseppe ha saputo costruire la vita sulla roccia che è Cristo, che gli è stato affidato da Dio, e la sua virilità si è manifestata nella forma più sublime e perfetta.

La pienezza della femminilità in Maria 

Esiste un parallelismo tra la chiamata di Maria e quella di Giuseppe, tra la sua risposta e quella di lui, come se fossero le due facce della stessa medaglia.

Ciò che abbiamo detto di Giuseppe si applica pienamente alla nostra Madre Maria. In lei troviamo la risposta perfetta alla chiamata del Signore.

Maria è la consacrata che dona tutto ciò che ha, dedicandosi al Signore e al servizio del mistero della salvezza, il mistero dell'Incarnazione, con il coraggio dell’amore, il coraggio dei forti, nonostante la sua giovane età… È la donna orante e contemplativa, che sa custodire tutte le cose nel suo cuore, inginocchiata in adorazione, servendo il mistero dell'Incarnazione, offrendo Gesù al mondo… Maria è la consacrata che ama Dio con tutto il suo cuore, con tutta la sua mente e con tutta la sua forza. Allo stesso tempo, lei è la madre che offre, con amore e tenerezza, tutta sé stessa al servizio della vita, in un dono immediato e totale che abbraccia tutto il suo essere, con attenzione e precisione, offrendo non solo la sua fatica, ma ogni parte di sé per servire Gesù e Giuseppe. È l'immagine della femminilità matura e radiosa, in cui tocchiamo il riflesso stesso di Dio, la trasfigurazione di Dio che ama e si prende cura, donando tutto e vegliando sui suoi figli...

No al “chiudersi” a Dio e al prossimo 

Quanto è bello vedere nelle nostre famiglie la manifestazione di Dio, il manifestarsi dell’amore attraverso una virilità e una femminilità mature, caratterizzate da un'apertura totale a Dio e al prossimo, in un dono continuo che non conosce stanchezza né limiti.

Nelle famiglie e nella vita consacrata, i problemi iniziano quando l’uomo si chiude in sé stesso con orgoglio, credendo di poter fare a meno di Dio; quando l’uomo si ripiega sul proprio egoismo, preoccupandosi più dei propri diritti che dei propri doveri, più del proprio benessere che degli altri.

Questa chiusura verso Dio e il prossimo porta inevitabilmente a una crisi che si risolve o con un ritorno umile alla vita del dono totale, o con l’autodistruzione di tutto ciò che l’uomo si è stancato per costruirlo.

Mantenere viva la fiamma dell’amore nelle nostre famiglie 

Guardando l’esempio di San Giuseppe e della Vergine Maria, rendiamo grazie al Signore per ogni padre e madre che vivono una virilità e una femminilità mature, condividendo una vita di amore pieno, consacrata a Dio attraverso la reciproca donazione dei coniugi e la missione formativa verso i figli.

Ringraziamo Dio per ogni famiglia che vive come la sacra Famiglia di Nazareth, vivendo come famiglia di fede e di preghiera, famiglia di speranza e di carità, famiglia, di santificando il lavoro, nella consapevolezza che “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

Preghiera 

Preghiamo per tutti i nostri padri e madri, per tutti i consacrati, per tutti i nostri vescovi e sacerdoti, affinché il Signore rinnovi nei loro cuori l’amore per Dio e per il prossimo.

Che la fiamma dell’amore ci avvolga tutti, affinché ognuno di noi, secondo la propria vocazione, possa dire il suo "sì" pieno al Signore, sull'esempio di Giuseppe e Maria, vivendo in pienezza il mistero del dono e del sacrificio nella propria vita. Così saremo persone e famiglie, testimoni del Cristo risorto, a cui appartengono tutta la gloria, l'onore e la lode, nei secoli dei secoli.

Amen.

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