Escursione biblico-archeologica in giordania degli studenti francescani di gerusalemme | Custodia Terrae Sanctae

Escursione biblico-archeologica in giordania degli studenti francescani di gerusalemme

14 febbraio

Gli studenti francescani del Seminario filosofico-teologico del convento di San Salvatore si sono recati in Giordania per una escursione biblico-archeologica nei giorni 5-9 febbraio. Con questa gita si è concluso il periodo di esami del primo semestre dello Studium Theologicum Jerosolimitanum.
Gli studenti, accompagnati dal P. Eugenio Alliata, hanno attraversato la frontiera israelo-giordana al ponte Ash-Shaykh Husayn, nei pressi di Bet-Shean, in Galilea. La prima tappa del viaggio sono state le rovine di Pella, a pochi kilometri dalla frontiera, città in cui si rifugiarono i primi cristiani in fuga da Gerusalemme, al tempo dell’assedio di Tito nel 70 d.C.

Da qui la comitiva si è diretta alle rovine della città di Jerash, uno splendido esempio di città antica, mirabilmente restaurata, che conserva ancora i resti del periodo romano e bizantino.
La giornata seguente è stata dedicata alla visita dei Castelli del deserto (Qasr al-Harrana, Qasair ‘Amra, con i suoi caratteristici affreschi, e Al-Azraq, imponente fortezza di epoca romana) e della città di Amman, con il suo teatro romano e la antica acropoli, da cui si dominano i sette colli sui quali la città è costruita.

Il giorno 7 febbraio è stata la volta delle rovine di Umm ar-Rasas, con i suoi splendidi mosaici, della città di Madaba, altrettanto famosa per i mosaici (in particolare la mappa mosaicata della Terra Santa dal Libano all’Egitto), e finalmente del Monte Nebo, dove la Custodia di Terra Santa ha eretto un memoriale a Mosè sui resti di antiche chiese bizantine, dagli eccezionali pavimenti mosaicati.
Il giorno seguente ci si è portati a Petra, giustamente celebre per i resti della città nabatea e quindi il giorno 9 febbraio a Betania “al di là del Giordano”, luogo tradizionale del Battesimo di Gesù ad opera di Giovanni il Battista.
Così si è conclusa questa bellissima escursione, rovinata solo dalla inclemenza di un tempo sempre freddo e piovoso, non comune per un paese prevalentemente desertico, quale la Giordania.