La festa della Visitazione a Ain Karem: come Maria, siamo chiamati a metterci in cammino

La festa della Visitazione a Ain Karem: come Maria, siamo chiamati a metterci in cammino

Conferral of the Ministry of Lectorate
Conferral of the Ministry of Lectorate

Il 31 maggio la Custodia di Terra Santa ha celebrato la festa della Visitazione a Ain Karem: in questo santuario, situato a circa a 8 km dalla città vecchia di Gerusalemme, si fa memoria della visita della Vergine Maria a sua cugina Elisabetta.

Il Vangelo di Luca (1:39-56) restituisce un quadro delicato e intimo dell’incontro tra le donne: Elisabetta, che nella sua vecchiaia disperava della possibilità di avere figli, saluta con commozione e gioia Maria, che reca in grembo Gesù. È questo il momento in cui la Vergine intona il canto del Magnificat, che ancora oggi si prega durante l’ora vespertina.

Proprio il cantico del Magnificat, nelle diverse lingue, adorna l’ingresso del santuario: sulle pareti del cortile sono visibili le numerose riproduzioni su piastrelle di ceramica della famosa lode al Signore.

La messa solenne per la festa della Visitazione è stata presieduta dal Custode di Terra Santa fr. Francesco Patton, affiancato da fr. Dobromir Jasztal, Guardiano di Ein Karem, e fr. Rafael Sube Jiménez, Superiore della comunità della Visitazione. La celebrazione ha avuto luogo, alla presenza di numerosi pellegrini e fedeli, nella chiesa superiore: portata a termine nel 1955 dall'architetto Antonio Barluzzi, essa è dedicata alla glorificazione di Maria nella storia del cristianesimo. Nell'abside è raffigurata la madre di Gesù circondata da santi nel cielo e da fedeli sulla terra, mentre il mosaico sulla facciata rappresenta la Vergine in cammino verso la “regione montuosa” di cui parla Luca.

«In questa festa siamo invitati anzitutto a contemplare il cammino di Maria – ha detto nell’omelia fr. Francesco Patton –. Come Maria anche noi, se abbiamo accolto la chiamata che Dio ci ha fatto, siamo chiamati a metterci in cammino, per condividere la grazia che ci è stata donata, per metterci a servizio del misterioso progetto di Dio, per metterci a servizio dei nostri fratelli e delle nostre sorelle».

Il Custode ha inoltre voluto sottolineare il legame che intercorre tra Maria e Elisabetta: «La maternità dell’una e dell’altra appartengono alla stessa storia di salvezza e i loro figli saranno indissolubilmente legati da un’unica missione: Giovanni Battista nasce per preparare la via all’incontro con Gesù, Gesù sarà la Via che conduce noi al Padre. Giovanni Battista proporrà un battesimo per la remissione dei peccati, Gesù si farà battezzare da Giovanni per realizzare la giustizia divina».

Durante la liturgia, il Custode ha inoltre conferito a 25 frati il Ministero di Lettorato e Accolitato: da oltre trent'anni, infatti, la Custodia di Terra Santa associa a questa celebrazione l’assegnazione dei due Ministeri. «Carissimi giovani, che oggi ricevete il ministero di lettore e di accolito, non dimenticate mai che servire all’altare è partecipare al mistero di salvezza che Dio opera attraverso il suo Figlio Gesù per la potenza dello Spirito Santo, e ci deve ricolmare di stupore, di gioia e di umiltà. Con quanta chiarezza e con quanta poesia ce lo ricorda san Francesco: “Tutta l’umanità trepidi, l’universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull’altare, nella mano del sacerdote, è presente Cristo, il Figlio del Dio vivo. O ammirabile altezza e stupenda degnazione!» (qui l’omelia completa del Custode)

Al termine della messa i frati si sono recati in processione nella cripta della chiesa, dove la tradizione colloca la casa di Zaccaria e Elisabetta, luogo dell’incontro con Maria. Qui, in una roccia semi-scavata nella parete, è custodita anche la pietra dietro la quale si sarebbe  nascosto Giovanni Battista per sfuggire al massacro voluto da Erode il Grande con l'intento di colpire Gesù (episodio narrato nel vangelo apocrifo di Giacomo).

Nella cripta è stato letto il brano della Visitazione del Vangelo di Luca, ed è risuonato di nuovo il Cantico del Magnificat, con cui si è conclusa la solenne celebrazione.

Silvia Giuliano

Ufficio liturgico del Lettorato:

Fr. Bal Reddy Gali (India) - Fr. Eduardo Javier Gonzalez (Messico) - Fr. Maikel Anjelo (Siria)  - Fr. Abhishek Mariswamy (India)  - Fr. Freddy Safari Muhigirwa (Congo) - Fr. German Gonzalez Gonzalez (Messico) - Fr. Zito Baptista Waliza (Mozambico) - Fr. Hassler Pineda Gonzalez (Nicaragua) - Fr. Oscar Daniel Martínez González (Messico) - Fr. Araújo Daniel (Mozambico) - Fr. Luis Roberto Cisneros Reveles (Messico) - Fr. Mario Hernandez Negrete (Messico) - Fr. Luis Alejandro Pizón Vinchery (Colombia) - Fr. Alphonse Ketende Kwete (Congo) - Fr. Mervyn Gladstone (India)

Ufficio liturgico dell’Accolitato:

Fr. Rito Mendoza Mejía (Venezuela) - Fr. Flavio Curto Gutierrez (Perù) - Fr. Juan David Rodríguez Barahona (Colombia) - Fr. Joseph Medeou Piyabalo Atakora (Togo) - Fr. Saturnin Sadrac Langba Zounga (Rep. Centro Africa) - Fr. Thomas Ananivi Combey Adamah (Togo) - Fr. Noor Amash (Irak)