Washington D.C.: il Custode alla conferenza sul Santo e il Sultano | Custodia Terrae Sanctae

Washington D.C.: il Custode alla conferenza sul Santo e il Sultano

 Father Custos (a destra) Il Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, l'Arcivescovo Christophe Pierre (a sinistra) e (al centro) l'Imam Mohamad Bashar Arafat
Father Custos (a destra) Il Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, l'Arcivescovo Christophe Pierre (a sinistra) e (al centro) l'Imam Mohamad Bashar Arafat

Giovedì 7 novembre, il Custode di Terra Santa Fr. Francesco Patton, ha partecipato alla conferenza della Catholic University of America di Washington D.C. intitolata "il Sultano e il Santo: il viaggio spirituale dell'incontro di cambiamento".

Il Custode ha iniziato richiamando un pensiero di San Francesco dicendo "il nemico non è mai di fronte a noi, ma dentro di noi! Chi ci sta di fronte è un fratello, che rimane un fratello anche quando professa un'altra religione; che rimane un fratello anche se avversario, brigante o lupo; rimane fratello o sorella anche quando Francesco incontra le diverse creature, animate e inanimate".
Ha suggerito che questo anniversario "ci aiuta a recuperare i meriti e la lungimiranza da una prospettiva diversa e alternativa, che è quella dell'incontro tra persone di diverse civiltà e fedi". Per i frati di Terra Santa, il "dialogo non è tanto teorico, ma è legato alla vita di tutti i giorni, ai luoghi e alle situazioni concrete in cui viviamo".

Fr. Patton ha offerto esempi del lavoro della Custodia, individuando il suo "forte impegno nell'educazione attraverso le 15 scuole francescane di Terra Santa che educano circa 10.000 studenti". Le scuole, ha detto, "sono senza dubbio il luogo in cui le maggiori opportunità di far sorgere il dialogo", notando che "sono riconosciute come modelli di convivenza e dialogo interreligioso e contribuiscono a creare e promuovere un clima di convivenza pacifica tra la maggioranza musulmana e la minoranza cristiana presente nella maggior parte delle città e dei paesi in cui viviamo e lavoriamo". Nelle nostre scuole "vediamo il dialogo della vita quotidiana. La conoscenza reciproca fa parte di questo dialogo".

"A livello accademico", ha riferito il Custode, "il dialogo culturale è svolto presso il Centro Francescano per gli Studi Cristiani Orientali al Cairo, specializzato appunto in studi cristiani orientali. È anche un luogo di dialogo interreligioso con il mondo islamico, poiché molti studenti dell'Università Al Azhar frequentano la nostra biblioteca lì, per studiare autori e testi storici medievali cristiani e francescani che trattano principalmente del periodo delle Crociate".

In conclusione, Fr. Francesco ha dichiarato: “Oggi è nostro compito raccontare ancora la storia di questo incontro e garantire che lo spirito di questo incontro permei il modo in cui viviamo in Terra Santa e come possiamo influenzare la cultura di questi vivere in Occidente".
Il padre Custode è stato raggiunto nel pomeriggio dal Nunzio Apostolico degli Stati Uniti, l'Arcivescovo Christophe Pierre e dall'Imam Mohamad Bashar Arafat, leader spirituale e fondatore della Civilizations Exchange and Cooperation Foundation ( Fondazione per lo scambio e la cooperazione delle civiltà) a Baltimora, nel Maryland.

Nella parte mattutina del programma, il francescano Fr. Michael Calabria, dell'Università di San Bonaventura, ha presentato una panoramica delle fonti dell'incontro tra Francesco e il Sultano, osservando che "esiste un pericolo nel leggere le fonti in modo troppo letterale, come usare la storia piuttosto che l'agiografia". Padre Michael ha anche brevemente rivisto la vita e la spiritualità del Sultano al-Malik al-Kamil, evidenziando la sua familiarità con i cristiani nel suo contesto contemporaneo in Egitto e i suoi sforzi per raggiungere la pace con le forze armate europee inizialmente respinta dal legato del Papa ma raggiunta con l'imperatore Federico II nel 1229.

La conferenza presso la Catholic University of America è stata in parte sponsorizzata dal monastero francescano di Terra Santa di Washington, D.C. e Fr. Jim Gardiner, che vive e lavora al monastero, ha fatto parte del comitato organizzatore.

 

Greg Friedman