Una giornata a Roma in ricordo di Padre Michele Piccirillo | Custodia Terrae Sanctae

Una giornata a Roma in ricordo di Padre Michele Piccirillo

Piccirillo
Piccirillo

A dieci anni dalla scomparsa di Padre Michele Piccirillo l’Università Pontificia Antonianum di Roma ha ospitato una giornata in memoria del frate francescano della Custodia e archeologo. Il 17 novembre studiosi, amici e colleghi di Padre Piccirillo hanno ricordato la sua instancabile attività di studioso e la sua profonda umanità.

Il Custode di Terra Santa Fr. Francesco Patton ha inviato per l’occasione un messaggio che è stato letto in sala. «Il ricordo personale che ho di Padre Michele risale agli anni Ottanta, quando ero studente di teologia e risiedevo presso il convento di San Bernardino di Trento». Il Padre Custode incontrò Piccirillo in occasione di una serie di conferenze. «Fu lì che ebbi modo di cogliere di persona la passione che animava Padre Michele nella sua ricerca», ha detto Fr. Patton.

«Mi preme ricordare che Michele era prima di tutto un frate minore della Custodia di Terra Santa che si ispirava al sogno di Francesco d’Assisi – ha continuato il Custode -. Ed era anche un uomo di forte sensibilità sociale, capace di avviare iniziative che, attraverso la dimensione culturale, avrebbero anche creato lavoro e aiutato a vivere con dignità».

Diversi gli interventi che dalla mattina al tardo pomeriggio hanno voluto ricordare Padre Michele Piccirillo: da Fr. Agustín Hernández Vidales ofm, vicerettore della Pontificia Università Antonianum, a Fr. G. Claudio Bottini ofm Decano emerito dello Studium Biblicum Franciscanum, dall’Architetto Claudio Cimino, già Direttore della Scuola per il restauro del mosaico di Madaba, alla prof.ssa Basema Hamarneh Docente di Archeologia, Università di Vienna. Alcune tappe degli studi di Padre Piccirillo sono state ripercorse dalla dott.ssa Alessandra Acconci della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantgropologici del Lazio, mentre del Monte Nebo ha parlato il prof. Luigi Marino Docente di restauro.

Tra i relatori anche la prof.ssa Chiara Sanmorì,Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, il prof. Bartolomeo Pirone già Docente all’Università di Napoli “l’Orientale”, che ha dato il suo ricordo personale di Piccirillo, il prof. Danilo Mazzoleni Rettore del Pontificio Istituto di Archeologia cristiana (PIAC), il prof. Giorgio Ortolani Docente di Storia dell’Architettura, Università di Roma Tre, il dr. Francesco M. Benedettucci, Archeologo e Direttore degli scavi di Tell al Mashhad, la dott.ssa Carla Benelli ATS Associazione pro Terra Santa, curatrice del Terra Sancta Museum, la prof.ssa Leah Di Segni, già Docente di Archeologia, Università Ebraica di Gerusalemme e infine il dr. Francesco Di Nitto, Consigliere diplomatico e amico di padre Piccirillo.

«Ho conosciuto Michele nel 1990 quando sono arrivato in Terra Santa», ha ricordato Mons. Pierbattista Pizzaballa, arrivato a sorpresa durante la giornata e intervenuto alla fine delle conferenze. «Ricordo che era un gran lavoratore, viaggiava spesso e quando era in casa si sapeva perché lavorava molto e faceva anche lavorare gli altri – ha detto con ironia -. Ma era anche molto umano e sapeva ringraziare. È stato anche il mio professore e avevo coscienza di essere al fianco di una grande personalità, un uomo di scienza». Di lui Mons. Pizzaballa ha raccontato episodi di vita inediti, come quando, da accanito lettore gli passava dei romanzi da leggere e poi ne discuteva con lui. «Padre Piccirillo, che era un grande frate, di cui tutti parlavano, la domenica andava a fare la processione al Santo Sepolcro come tutti gli altri – ha spiegato Pizzaballa -. Io credo che Padre Michele non avrà eredi: è stato un unicum. Ma la sua passione spero che continui».