“Il mio sogno è che i rappresentanti delle tre Chiese che hanno la proprietà del Santo Sepolcro, possano un giorno celebrare assieme. Gesù Cristo è morto non per vederci divisi, ma vederci un corpo solo”. Fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa, sceglie la “sua” Trento (diocesi indicata nel 1964 da Paolo VI per una specifica “vocazione ecumenica”) per dare voce a una speranza che negli ultimi anni ha visto crescere dialogo, relazioni e fiducia reciproca. Anche grazie ai lavori di restauro del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro.
Fra Patton è intervenuto alla serata promossa dalla sezione del Trentino-Alto Adige dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, al Centro “Vigilianum” di Trento. Erano presenti anche l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, e l’arcivescovo emerito Luigi Bressan. Durante l'incontro, molto partecipato, il Custode ha illustrato i lavori in corso nella Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme. Ha anche ringraziato tutti coloro che si stanno adoperando per sostenere le spese, stimate complessivamente in oltre nove milioni di euro.
“Spero che il lavoro che oggi stiamo facendo nella Basilica possa essere preludio al giorno in cui alzeremo assieme il calice”, ha aggiunto il Custode. Un lavoro imponente, per sistemare, dopo mille anni, il luogo più importante della cristianità, dove la valenza scientifica, storica e archeologia sembra cedere il passo a una dimensione ancora più grande, la profezia ecumenica.
L’intero progetto è stato deciso dal Patriarcato greco-ortodosso, da quello armeno apostolico e dalla Custodia di Terra Santa, che ha il compito di coordinare i lavori. Sul campo, sono studiosi e maestranze dell’università La Sapienza di Roma a dirigere il cantiere. Non si tratta, infatti, solo di sistemare la pavimentazione (ogni pietra viene rimossa, restaurata o, dove ciò non sia possibile, sostituita), ma anche di rinnovare le infrastrutture: il sistema di fognario, quello di drenaggio e quello elettrico. I lavori proseguono giorno e notte: la volontà è quella di rispettare i tempi, garantendo comunque - ha sottolineato fra Patton - lo svolgimento regolare delle liturgie e l’accesso dei fedeli.
Sollevare la pavimentazione del Santo Sepolcro è anche entrare fisicamente nella storia e – grazie allo studio archeologico dei diversi strati – coprire un arco di duemila anni. Dai pollini alle monete, dagli altri oggetti ai muretti a secco: tutto ciò che si trova sotto il pavimento di questo luogo santo, grazie anche alle moderne tecnologie, ha la capacità di raccontare e di spiegare, e in molto casi di confermare o precisare le indicazioni che si trovano nei Vangeli.
La visita a Trento di fra Patton è stata anche l’occasione per la presentazione del libro “In ascolto della Parola” edito dal settimanale diocesano “Vita Trentina” con le illustrazioni di Fabio Vettori, il padre delle note “formichine”. Il volume raccoglie i commenti del Custode alle letture festive dell’“Anno C” e si presenta con la prefazione di p. Antonio Spadaro.
Giorgio Lunelli