Santo Sepolcro: a Firenze un incontro sul valore degli scavi archeologici

Santo Sepolcro: a Firenze un incontro sul valore degli scavi archeologici

A conclusione dell'iniziativa promossa dal Commissariato di Terra Santa della Toscana e dal Comune di Firenze dal titolo "Firenze e Gerusalemme", il 29 aprile presso il museo Marino Marini del capoluogo toscano si è tenuto un incontro in cui si è fatto il punto sui lavori di scavo che si stanno eseguendo alla basilica del Santo Sepolcro.

L'evento si è proposto di rileggere la storia degli scavi archeologici al Santo Sepolcro dando voce alle responsabili dei lavori di oggi e di ieri, ossia la Prof.ssa Francesca Romana Stasolla, dell'Università "La Sapienza" di Roma, direttrice del cantiere attuale, e la Prof.ssa Grazia Tucci, dell'Università di Firenze, che tra il 2007 e il 2011 ha condotto presso il medesimo sito delle indagini sismiche e realizzato dei rilievi scientifici.

Ha arricchito la discussione la presenza di Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, anch'egli ospite dell'evento. Il Padre Custode ha voluto sottolineare quanto nel tempo questi lavori abbiano assunto un "valore ecumenico", rappresentando in qualche modo un'occasione di incontro e di dialogo tra le comunità cristiane che condividono gli stessi spazi dentro la basilica. Concentrarsi sull' obiettivo comune della riqualificazione dell'area attorno al Sepolcro ha permesso infatti alle varie comunità cristiane di conoscersi meglio e tessere nuove relazioni di fraternità.  

L'incontro si è suddiviso in vari momenti, ai quali ha fatto da moderatore il giornalista Giuseppe Cafulli, membro del consiglio d'amministrazione della Fondazione Terra Santa e direttore della rivista omonima.

Una prima parte dell'evento fiorentino è stata dedicata ai metodi d'intervento da utilizzare in un sito tanto peculiare come quello del Santo Sepolcro, dove è sempre necessario avere atteggiamenti prudenti. Gli addetti ai lavori infatti, non operano su un terreno qualsiasi: in loco devono tenere conto e rispettare i particolari vincoli imposti dallo Status Quo, che dai tempi del dominio ottomano regola la convivenza tra le diverse comunità cristiane all'interno dei luoghi santi.

Successivamente ci si è confrontati sulle acquisizioni scientifiche realizzate dall'equipe della professoressa Tucci (tra il 2007 e il 2011) e le prime evidenze archeologiche risultanti dalle indagini della squadra diretta in questi giorni dalla professoressa Stasolla: "Stiamo lavorando praticamente notte e giorno, su tre turni, per acquisire il maggior numero di dati possibili che vengono inviati e studiati a Roma. Il nostro è un lavoro di pazienza, perché i dati vanno studiati e approfonditi prima di poter arrivare a qualche conclusione", ha spiegato la docente dell'ateneo romano.

Nel corso del suo intervento il Padre Custode ha ricordato l'importanza della missione dei frati minori in Terra Santa e in particolare al Santo Sepolcro, in cui i lavori di restauro hanno inaugurato una nuova stagione di dialogo. Secondo Fr. Patton gli scavi in corso rappresentano anche l'occasione per migliorare la nostra conoscenza del Vangelo, perché ci aiutano a comprendere il contesto in cui Gesù ha fisicamente vissuto. In questo senso, l'archeologia può aiutarci ad entrare meglio all'interno del mistero di un Dio fattosi uomo e venuto a vivere in uno spazio reale, all'interno di un momento specifico della storia del mondo: "A questo ci può aiutare l'archeologia, a comprendere il contesto storico e geografico dei fatti raccontati nei Vangeli", ha aggiunto Fr. Francesco.

L'incontro, denominato "gli scavi al Santo Sepolcro: rileggere la storia e costruire relazioni" ha chiuso la mostra fiorentina durata dieci giorni dedicata alle analogie esistenti tra Gerusalemme e Firenze. Attraverso incontri e videoinstallazioni è stato possibile ai visitatori immergersi in un'esperienza che ha avuto come intento la comune visione di pace tra le due città, accumunate da una storia fatta di fede, cultura e bellezza.

 

Filippo De Grazia