La mattina del 26 maggio, il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, ha preso parte a uno degli appuntamenti più attesi dell’ultima giornata del Festival dell’Economia, a Trento, giunto alla 19esima edizione.
“Quo Vadis? I dilemmi del nostro tempo” è stato il tema di quest’anno: riflettori puntati su guerre, crisi climatica, transizione ecologica e sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul futuro delle persone, del lavoro, delle comunità, delle stesse democrazie.
Proprio le questioni legate all’intelligenza artificiale sono state al centro dell’intervento del Custode al Festival. Fra Patton ha messo in guardia dal rischio che questi nuovi strumenti diventino dominanti in campi come quello militare, della giustizia, fino a quello dell’informazione.
Sull’informazione si sono soffermati anche gli altri partecipanti alla tavola rotonda, evidenziando il rischio fondamentale di un incremento delle “fake news”, una deformazione della realtà per renderla funzionale al proprio punto di vista e al proprio interesse.
Ai tanti giornalisti presenti in sala, il Custode di Terra Santa (anche in qualità di giornalista iscritto all’Ordine professionale) ha ricordato il dovere di non fidarsi delle notizie di seconda o terza fonte, ma di “consumare le suole delle scarpe, di andare sul campo, di incontrare le persone, di respirare le atmosfere per capire e comprendere ciò che si vuole raccontare”.
In questo senso, ha concluso fra Patton, “le macchine non potranno mai sostituire il lavoro del giornalista, al quale però si richiede un surplus di studio, formazione, di capacità critica, di coscienza personale ed etica professionale e civile”.
Al Festival dell’Economia di Trento hanno partecipato nei giorni scorsi anche diversi politici e membri del governo italiano, tra cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, e due Premi Nobel: Michael Spence (Premio Nobel per Economia nel 2001) e Muhammad Yunus (Premio Nobel per la Pace nel 2006).
Giorgio Lunelli