Preghiera e solidarietà con i cristiani di Terra Santa | Custodia Terrae Sanctae

Preghiera e solidarietà con i cristiani di Terra Santa

In una Lettera indirizzata ai Vescovi di tutto il mondo, il Cardinale Ignace Moussa Daoud, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, raccomanda che le comunità ecclesiali sostengano i cristiani di Terra Santa, in particolare mediante la tradizionale Colletta “pro Terra Sancta”.

PRO ECCLESIIS ORIENTALIBUS 00193 Roma Via della Conciliazione, 34 Indirizzo postale: 00120 Città del Vaticano Prot.N. 1/2006 Quaresima 2006

Eccellenza Reverendissima,

All’inizio della Quaresima, questa Congregazione che, per esplicito mandato dei Sommi Pontefici, ha la responsabilità di sensibilizzare e promuovere ogni iniziativa e intervento in favore dei Luoghi Santi, si rivolge alle Conferenze episcopali e ai singoli Vescovi per raccomandare vivamente la tradizionale Colletta “pro Terra Sancta”.

Da sempre, i Sommi Pontefici hanno riservato la massima sollecitudine a quelle comunità cristiane. Lo dimostra chiaramente la lunga serie di documenti emanati nel corso dei secoli. Rimangono memorabili gli innumerevoli interventi del servo di Dio Giovanni Paolo II, relativi alla situazione del Medio Oriente, in special modo alla Terra Santa, coinvolta in una crisi che registra ogni giorno inaudite sofferenze. La Terra del Signore continua ad essere, infatti, teatro di un conflitto che si prolunga da decenni e che priva le comunità e le istituzioni cattoliche di mezzi adeguati al mantenimento e alla promozione delle attività religiose, umanitarie e culturali. Tale dolorosa situazione produce povertà e disoccupazione, con pesanti conseguenze sulle famiglie e sulla intera popolazione. Ed alimenta il preoccupante fenomeno del continuo esodo dei cristiani, soprattutto delle giovani coppie alle quali non è prospettato un avvenire sicuro e dignitoso.

Ma la presenza dei cristiani in Terra Santa è più che mai necessaria per l’avvenire pacifico di quell’area e per il bene di tutta la Chiesa universale, che deve trovare presenti in quei Luoghi Santi comunità vive che professano la fede evangelica.

II Santo Padre Benedetto XVI, nell’Udienza ai partecipanti all’Assemblea della “Riunione delle Opere in Aiuto alle Chiese Orientali” (R.O.A.C.O), il 23 giugno 2005, ha sottolineato, comunque, che “alcuni segnali positivi, che ci giungono in questi ultimi mesi, rendono più salda la speranza che non tardi ad avvicinarsi il giorno della riconciliazione tra le varie comunità operanti in Terra Santa; e per questo non cessiamo di pregare con fiducia”. Ecco la responsabilità che incombe sulla Chiesa Universale, nei confronti della Chiesa Madre di Gerusalemme “verso cui tutti i cristiani hanno un debito indimenticabile” secondo le parole stesse del Papa.

In ogni possibile occasione il Santo Padre ha confermato il suo affetto e chiesto la preghiera per Gerusalemme e per tutta la Terra Santa. Nell’Udienza generate di mercoledì 12 ottobre 2005, commentando il Salmo 121 con i Padri della Chiesa, per i quali la Gerusalemme antica era segno della definitiva universale concordia, ha sottolineato la peculiare missione ecumenica ed interreligiosa della Santa Città: “Cosi cresce la Chiesa come una vera Gerusalemme, un luogo di pace. Ma vogliamo anche pregare per la Città di Gerusalemme che sia sempre più un luogo di incontro tra le religioni e i popoli; che sia realmente un luogo di pace”. E nel messaggio Urbi et Orbi per il suo primo Natale, Egli ha invocato il Bambino di Betlemme, perché “infonda coraggio agli uomini di buona volontà, che operano in Terra Santa, in Iraq, in Libano, dove i segni di speranza, che pure non mancano, attendono di essere confermati da comportamenti ispirati a lealtà e saggezza”.

A tutti i cattolici del mondo si fa, dunque, dovere di accompagnare con la preghiera e la solidarietà concreta le comunità cristiane di quella Terra benedetta.

A Lei, ai Suoi diretti collaboratori, a tutti i sacerdoti, religiosi e fedeli che si adoperano per la buona riuscita della Colletta del Venerdì Santo, mi onoro di trasmettere i sentimenti della più viva riconoscenza del Santo Padre Benedetto XVI, unitamente alla mia gratitudine e quella della Congregazione per le Chiese Orientali.

Invoco copiose benedizioni divine su di Lei e sulla comunità ecclesiale che Le è affidata, e mi confermo con sensi di fraterno ossequio, Suo devotissimo

+ Ignace Moussa Card. Daoud Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, Prefetto

+ Antonio Maria Veglió Segretario

----------------------------------------------------------------------------------

Custodia di Terra Santa:brevi cenni

Attività pastorale

L’attività pastorale dei Francescani e svolta in 29 parrocchie e in numerose chiese, cappelle e succursali. A questo proposito va ricordato che la Custodia ha cura delle tre più grandi parrocchie di tutta la Terra Santa, e cioè Gerusalemme, Betlemme e Nazareth. I Frati inoltre hanno una presenza parrocchiale radicata anche in Siria e Libano, nelle grandi città come nei paesi più piccoli. Le parrocchie arabe sono quindi uno degli impegni maggiori della Custodia di Terra Santa. Le attività che si svolgono in queste comunità di lingua araba sono sostanzialmente simili a quelle di qualsiasi altra parrocchia: catechesi, celebrazione dei sacramenti, accompagnamento di giovani, Ordine Francescano Secolare, associazioni, movimenti, momenti di incontro e ascolto, animazione, direzione spirituale, attività sociali e di supporto. Le parrocchie francescane sono nate per assistere i fedeli di rito latino presenti nella regione e per diversi secoli i Frati sono stati gli unici pastori d’anime per questi fedeli.

Accanto alla consolidata e plurisecolare cura pastorale dei fedeli arabo-cristiani della regione, negli ultimi anni sono emerse due nuove sfide. Ad esse la Custodia ha risposto investendo energie nuove. Stiamo parlando della realtà dei fedeli cattolici di espressione ebraica e di quella dei fedeli immigrati di varia provenienza. I membri della Qehillah, la comunità cattolica di espressione ebraica, sono prevalentemente ebrei convertiti alla fede cattolica. Conservando le loro radici ebraiche, vedono nella Chiesa cattolica il completamento del loro cammino spirituale. Oltre a costoro vi sono altre persone non ebree, ma che vivono in contesto israeliano e quindi parlano ebraico. Per questi fedeli la Custodia si e impegnata con l’apertura della casa intitolata ai Santi Simeone ed Anna, nella città nuova di Gerusalemme. Vi si celebra la liturgia in ebraico, ci sono momenti di preghiera e catechesi, attività con giovani, incontri con famiglie. L’attività della comunità è improntata all’incontro e al dialogo. Anche nella città di Giaffa la Custodia è impegnata nella stessa direzione.

Opzione per i poveri

I pellegrini che vanno in Terra Santa incontrano i Francescani quasi esclusivamente nei santuari e non sempre si rendono conto della loro presenza in campo pastorale e, meno ancora, forse, del loro impegno per le fasce sociali più povere della popolazione, cristiana e non cristiana. In realtà, anche oltre la custodia e l’animazione dei Santuari, il servizio pastorale dei Francescani è vasto e impegnativo. Facciamo solo uno degli esempi più significativi. La Custodia ha istituito e sostiene da qualche secolo l’«0pera delle case e degli affitti» allo scopo di aiutare i più poveri, contribuendo alla soluzione del problema fondamentale della casa. Nelle condizioni particolari della Terra Santa, l’opera intende consolidare le comunità cristiane dei Luoghi Santi. La particolare situazione politica creata dal conflitto arabo-israeliano ha prodotto e produce un consistente esodo della locale popolazione arabo-cristiana. Attualmente la Custodia offre, nella sola Gerusalemme, circa 350 alloggi per i quali gli inquilini pagano una cifra proporzionata al loro reddito, ma comunque inferiore agli affitti normali. Altri alloggi sono presi in affitto dalla Custodia e offerti gratis ai poveri. Inoltre i Francescani hanno costruito diversi appartamenti a Beit-Hanina (Gerusalemme) e li hanno dati a famiglie cristiane che pagano un terzo dell’affitto normale. Sullo stesso fronte i Frati sono impegnati con non poche difficoltà anche a Betlemme e a Betfage sul Monte degli Ulivi. In questa direzione la Custodia si e sempre impegnata a custodire non solo i Santuari nel senso fisico del termine, ma anche a preservare le “pietre vive” della Terra Santa, e cioè le locali comunità cristiane.

Formazione dei giovani

Un impegno che vede la Custodia aperta all’opzione per i poveri e, nello stesso tempo, alla formazione culturale dei giovani cristiani è quello delle Borse di Studio che sono concesse a giovani qualificati, di ambo i sessi, che intendono proseguire gli studi superiori in Istituti universitari. Fedele al suo passato che l’ha vista presente nel campo dell’attività pedagogica, la Custodia dispone ancora oggi di scuole e collegi efficienti e apprezzati, aperti a tutti i ragazzi, senza alcuna distinzione di religione, nazionalità e razza. Le diverse condizioni socio-politiche della vasta area di pertinenza della Custodia ne determinano una densità diversa da nazione a nazione. Le possibilità degli alunni sono spesso assai tenui: molti alunni appartengono a famiglie indigenti e sono accolti gratuitamente, anche nei corsi successivi alla scuola d’obbligo. Ma nonostante le difficoltà, la Custodia resta fedele alla opzione per i poveri, consona, del resto, alla sua tradizione. Queste scuole si trovano in Israele, Palestina, Giordania, Cipro, Libano. Le numerose scuole e i collegi ospitano circa 10.000 alunni fra cattolici (Latini, Greci, Armeni, Siri, Copti, Maroniti, Caldei), non cattolici e non cristiani. La percentuale degli alunni cristiani si aggira attorno al 60%. La presenza di varie denominazioni di cristiani e di non cristiani fa capire quanto spazio e quanto impegno la Custodia sia chiamata ad offrire per l’attività dell’evangelizzazione e della “nuova evangelizzazione”. Degna di nota è anche l’attività dell’Istituto “Magnificat”: iniziato nel 1995 con lo scopo di preparare musicisti esperti nel suonare e nel cantare nei Santuari e nelle chiese di Terra Santa, si è subito dimostrato una scuola capace di formare giovani musicisti di alto livello. Esso si è rivelato anche un modo di far incontrare persone di diversa provenienza: tra studenti ed insegnanti, infatti, si trovano ebrei, musulmani e cristiani di tutte le confessioni, accomunati dalla stessa passione per la musica e il canto.

A servizio dei pellegrini

Uno dei campi in cui da sempre la Custodia è impegnata è quello dell’animazione spirituale dei pellegrini di tutto il mondo. Molti religiosi sono impegnati nell’accoglienza e nel servizio come guide dei vari gruppi. Inoltre, per la migliore ospitalità degli stessi pellegrini, la Custodia continua nella tradizionale attività delle “Case Nove”: si tratta di centri di accoglienza e ristoro presenti a Gerusalemme, Betlemme, Nazareth, Tiberiade e Monte Tabor, che sono debitamente ammodernati e resi sempre più accoglienti. La Custodia, infine, organizza in proprio pellegrinaggi da tutto il mondo, assicurando, accanto alla migliore organizzazione, una adeguata e qualificata assistenza spirituale. Per pellegrini particolarmente interessati a forti esperienze di preghiera e momenti di riflessione, il Santuario dell’Agonia presso l’Orto degli Ulivi offre la possibilità di trascorrere un periodo di tempo nel “Romitaggio del Getsemani”. Un simile servizio è anche offerto dal Santuario di San Giovanni nel Deserto presso Ain Karem, di recente restaurato. In questo luogo convergono non solo pellegrini cattolici, ma anche ortodossi, di diversi riti.

Merita di essere inoltre ricordato che esiste un consistente afflusso di visitatori israeliani soprattutto nei Santuari di Ain Karem e del Monte Tabor.

Opere eseguite nel corso dell’anno 2005 nei Luoghi Santi dalla Custodia di Terra Santa

- Gerusalemme. Convento Getsemani. Riparazioni nel giardino degli olivi annesso al santuario. Nel convento: nuovo sistema telefonico; riparazioni al Romitaggio.

- Gerusalemme. Dominus Flevit. Riparazioni e ampliamenti in convento; installazione nuovo sistema telefonico.

- Gerusalemme. Flagellazione. Ripulitura generale del cortile conventuale e sistemazione ambienti; installazione nuovo sistema telefonico.

- Ain Karem, santuario della Visitazione. Rifacimento del campanile.

- Ain Karem, santuario San Giovanni nel Deserto. Sistemazione viale di accesso e nuovo impianto sanitario.

- Emmaus. Interventi al convento e recinzione del terreno adiacente.

- Ramle. Interventi al convento; ampliamento cimitero parrocchiale con 70 nuovi loculi.

- Giaffa, chiesa San Pietro. Rifacimento della facciata della chiesa e del convento, del tetto e del campanile (lavori in corso).

- Betlemme, Grotta del Latte. Una cappella nuova per i pellegrini con diverse sale per la celebrazione delle sante Messe (lavori in corso).

- Galilea, Kafr Nahum. Restauri della cappella e in convento.

- Galilea, Tiberiade, chiesa di San Pietro. Rifacimento del tetto della chiesa.

- Galilea, Tabgha, Primato di San Pietro. Interventi al convento: giardino e foresteria.

Opere sociali eseguite nel corso dell’anno 2005 dalla Custodia di Terra Santa

- Betlemme, Housing Projects. Conclusa la sezione C del progetto: 12 appartamenti di 130 m2 ognuno. È iniziata la sezione D: prevede altri 12 appartamenti delle stesse dimensioni.

- Betlemme, Azione Cattolica. Avviata la nuova sede su tre piani: al piano terra un parcheggio; al primo piano una sala multi-purpose e al secondo piano una sala sportiva per 450 persone.

- Betlemme, scuola di Terra Santa femminile. Avviato l’ampliamento dell’edificio per la creazione di un laboratorio; la scuola accoglie quasi mille studentesse.

- Betlemme. Creazione di un centro per le famiglie in difficoltà.

- Beit Sahur, Campo del Pastori. È in corso la riparazione del muro di cinta.

- Gerusalemme, parrocchia di San Salvatore. Rifacimento degli uffici parrocchiali e del salone per le attività parrocchiali nella città vecchia.

- Gerusalemme, parrocchia. Creazione di una sala per attività sportiva per i giovani nella città vecchia, e sostegno al club sportivo di Beit Hanina. Sostegno ai campeggi estivi in città vecchia e in Beit Hanina; e alle attività scout.

- Gerusalemme, scuola di Terra Santa femminile. Nuovo sistema di riscaldamento e nuovi computer.

- Gerusalemme, infermeria custodiale. Rinnovazione di tutto il sistema infermieristico per frati anziani e ammalati, con inserimento in servizio di giovani infermieri e assistenti.

- Gerusalemme, Housing Project

- Betfage. Avviata l’edificazione di 70 nuovi appartamenti in Gerusalemme oltre a quelli gia esistenti: 87 appartamenti fuori le mura e 392 dentro le mura.

- Ain Karem, Terra Santa Lodge. Rifacimento generale dell’edificio per l’accoglienza dei pellegrini, di gruppi per riflessione e ritiri spirituali.

- Giaffa, scuola Secondaria. Rinnovamento della intera struttura scolastica, che ospita 250 studenti.

- Gerico. Rifacimento dell’ufficio parrocchiale.

- Nazaret, casa di riposo per gli anziani. Ammodernamento di un settore con l’aiuto parziale dell’assicurazione nazionale, per ospitare altre 40 persone.

- Borse di studio. 300 studenti nelle università del Medio Oriente sono sostenuti dalla Custodia. 50 borse di studio sono destinate al clero proveniente da tutto il mondo per specializzazione presso la Facoltà di Scienze Bibliche e di Archeologia.

-Sostegno. Adozione a distanza attraverso la “Franciscan Foundation for the Holy Land”. Molti studenti vengono esentati dalle tasse scolastiche.