Nel lontano XIII° secolo, quando i primi frati minori sono arrivati in Terra Santa, si è sviluppata una forma di preghiera sui luoghi che hanno visto svolgersi la storia di Gesù.
Magari in pochi, di nascosto nei periodi più difficili sotto la dominazione musulmana, i fratelli di San Francesco si recavano nei Luoghi Santi con il Vangelo e pregavano, con la semplicità che il loro fondatore aveva insegnato.
La voglia e la devozione di pregare proprio dove era stato Gesù raccontato nel Vangelo era più grande anche della paura della morte. Le "peregrinazioni" sono nate così! Andare sul luogo che il Vangelo raccontava e lì, in quel luogo, pregare per se e per la Chiesa Universale.
Questo antico desiderio di comunione con Gesù e di pregare sul luogo che il Vangelo racconta è vivo oggi come allora. Nonostante i vari Concili e il rinnovarsi della Chiesa di Roma, alla quale i frati sono sempre stati legati ed in assoluta obbedienza, queste tradizionali peregrinazioni di preghiera sui Luoghi Santi si sono sempre mantenute costanti nel tempo. Oggi si è più attenti alle diverse nazionalità e alle varie lingue e i sussidi liturgici non mancano di traduzioni, ma il rito è lo stesso da secoli.
È affascinante sapere che quello che viene compiuto ancora oggi è la stessa cosa che si fa da centinaia di anni. Una fedeltà semplice, ma che in sé contiene tutto l'amore per il Vangelo e i Luoghi Santi.
Oggi si è compiuta la peregrinazione al Dominus Flevit, il luogo dove Gesù, entrando a Gerusalemme prima della sua Passione, si fermò a piangere "non per la sua sorte", ha specificato durante l'omelia fra Narciso Klimas che ha presieduto l'eucarestia, "ma per la sorte di Gerusalemme".
Il canto della messa, rigorosamente in latino, era guidato dai molti frati presenti.
Bella la presenza anche di alcuni giovani locali e di qualche famiglia, oltre che di molti ordini religiosi presenti in Terra Santa. Finita la messa i frati hanno offerto a tutti gli intervenuti un rinfresco per vivere in fraternità la solennità dell'evento.
Mercoledì prossimo appuntamento alla peregrinazione del Getsemani alle 16,00.
Foto e testo di Marco Gavasso
Magari in pochi, di nascosto nei periodi più difficili sotto la dominazione musulmana, i fratelli di San Francesco si recavano nei Luoghi Santi con il Vangelo e pregavano, con la semplicità che il loro fondatore aveva insegnato.
La voglia e la devozione di pregare proprio dove era stato Gesù raccontato nel Vangelo era più grande anche della paura della morte. Le "peregrinazioni" sono nate così! Andare sul luogo che il Vangelo raccontava e lì, in quel luogo, pregare per se e per la Chiesa Universale.
Questo antico desiderio di comunione con Gesù e di pregare sul luogo che il Vangelo racconta è vivo oggi come allora. Nonostante i vari Concili e il rinnovarsi della Chiesa di Roma, alla quale i frati sono sempre stati legati ed in assoluta obbedienza, queste tradizionali peregrinazioni di preghiera sui Luoghi Santi si sono sempre mantenute costanti nel tempo. Oggi si è più attenti alle diverse nazionalità e alle varie lingue e i sussidi liturgici non mancano di traduzioni, ma il rito è lo stesso da secoli.
È affascinante sapere che quello che viene compiuto ancora oggi è la stessa cosa che si fa da centinaia di anni. Una fedeltà semplice, ma che in sé contiene tutto l'amore per il Vangelo e i Luoghi Santi.
Oggi si è compiuta la peregrinazione al Dominus Flevit, il luogo dove Gesù, entrando a Gerusalemme prima della sua Passione, si fermò a piangere "non per la sua sorte", ha specificato durante l'omelia fra Narciso Klimas che ha presieduto l'eucarestia, "ma per la sorte di Gerusalemme".
Il canto della messa, rigorosamente in latino, era guidato dai molti frati presenti.
Bella la presenza anche di alcuni giovani locali e di qualche famiglia, oltre che di molti ordini religiosi presenti in Terra Santa. Finita la messa i frati hanno offerto a tutti gli intervenuti un rinfresco per vivere in fraternità la solennità dell'evento.
Mercoledì prossimo appuntamento alla peregrinazione del Getsemani alle 16,00.
Foto e testo di Marco Gavasso