La parola “speranza” e il volto di Papa Francesco spiccano nei cartelli colorati di oltre 500 bambini e ragazzi che la mattina di venerdì 14 marzo hanno percorso la Via Dolorosa a Gerusalemme.
L’annuale Via Crucis degli studenti delle scuole cristiane della città, all’inizio della Quaresima, quest’anno è stata anche un evento giubilare e un’occasione di preghiera per la salute del Papa. Si è pregato anche per fra Ayman, vice-parroco di Gerusalemme, ferito in modo grave in un incidente stradale di recente.
I ragazzi hanno seguito il tradizionale percorso fino all’ottava stazione; le altre si sono svolte nella chiesa di San Salvatore. Al collo, sciarpette bianche con il simbolo del giubileo al centro di una croce rossa.
“Oggi abbiamo pregato perché il Papa stia meglio e ritrovi presto la salute. Gli vogliamo bene. Che il Signore sia con lui” ha detto una studentessa della Scuola “Terra Sancta” di Beit Hanina.
I ragazzi dell’istituto, con una loro insegnante, hanno realizzato un grande disegno di Papa Francesco che tiene per mano due bambini. Il quadro è stato portato lungo la Via Dolorosa precedendo la croce. Altri bambini avevano cartelli colorati con la scritta “Hope” (speranza) e “Get well soon” (Torna a stare bene presto) con un disegno del Papa.
Fra Ibrahim Faltas, responsabile delle scuole della Custodia, racconta questa iniziativa: “Sappiamo quanto il Papa ci vuole bene. Non dimentichiamo tutti i suoi appelli per la Terra Santa, la sua vicinanza, in particolare ai bambini. Anche loro lo sanno bene. Per questo hanno voluto fare questi disegni, per mostrare al Papa il loro affetto in questo momento difficile”.
Una ragazza ha portato per tutto il tempo della processione una croce tappezzata di biglietti con messaggi di pace.
Così, gli studenti cristiani di Gerusalemme hanno voluto esprimere la loro preghiera per la pace e la fine del conflitto che da ottobre 2023 è in corso in questa terra. “Oggi viviamo in un mondo dove ci sono tante, troppe guerre” ha detto il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, aprendo la Via Crucis.
“Gesù ci insegna che sono beati quelli che operano per la pace, i miti e i misericordiosi, a non rispondere alla violenza con la violenza; e che dobbiamo avere un cuore come il suo, che è talmente grande da perdonare anche chi lo uccide”.
Alla Via Crucis era presente una delegazione dalla Regione Umbria (Italia), con la presidente Stefania Proietti, e il rettore dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero. Un modo per confermare il legame con questa terra e riprendere i fili di una cooperazione che, con la pandemia prima e la guerra poi, si è in parte interrotta.
“Siamo qui per costruire, insieme alle scuole di Terra Santa, un progetto che vede coinvolti più di 50 atenei italiani, per creare borse di studio per i giovani di questa terra” ha detto il rettore dell’Università di Perugia. “Vogliamo investire sulle loro menti, sulla loro forza ed energia. Saranno loro a regalarci un mondo migliore”.
La presidente della Regione ha sottolineato la “lunga tradizione di cooperazione” con i palestinesi, con attività di trasferimento tecnologico e di alta formazione. “Vorremmo riprendere le fila e creare una diplomazia dal basso, attraverso l’istruzione, investendo sui giovani, creando percorsi di speranza e di pace”.
“È importante – ha aggiunto - riprendere i pellegrinaggi: i pellegrinaggi sono possibili e generano economia ma anche speranza, perché le popolazioni non si sentono sole. Noi crediamo fortemente nella pace, nel dialogo, nella condanna del terrorismo, e crediamo in una pace possibile proprio a partire da questi giovani”.
Qualcosa si muove, con piccoli gruppi che tornano in Terra Santa, ma non è ancora abbastanza. Il Custode ha formulato un duplice appello ai cristiani di tutto il mondo: “Il mio appello è a tornare in pellegrinaggio, a non avere paura: ci sono piccoli gruppi che vengono ma è importante che i cristiani si rimettano in movimento per manifestare vicinanza ai cristiani di Terra Santa e dare anche un sostegno economico”.
L’altro appello è quello a “vivere la solidarietà, in particolare attraverso la Colletta del Venerdì Santo, condividendo a livello economico, con generosità. Se il sostegno della comunità cristiana si fa sentire, per noi sarà meno difficile portare avanti la nostra missione”.
Marinella Bandini