La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani a Gerusalemme | Custodia Terrae Sanctae

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani a Gerusalemme

È iniziata sabato 25 gennaio alla cappella del  Calvario la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani a Gerusalemme. L’importante appuntamento annuale delle tredici confessioni cristiane di Terra Santa si è svolto come di consueto alcuni giorni dopo la data ufficiale, per consentire agli armeni di festeggiare l’Epifania.
«Ci trattarono con gentilezza (Atti 28, 2)» è il tema di quest’anno, scelto dalleChiese di Malta e Gozo, in riferimento all'accoglienza dell'apostolo Paolo e delle altre persone a bordo della nave che naufragò sull'isola diMalta. Il tema della settimana dell’Unità vuole dunque porre l’accento sull’importanza dell’accoglienza, anche con riferimento all’incontro tra comunità cristiane di diverse confessioni e culture.

Per la prima giornata della Settimana per l’Unità dei cristiani a Gerusalemme, i greco-ortodossi hanno concesso di assistere alla loro preghiera della Compieta, che si svolge ogni sabato nel luogo dove venne crocifisso Gesù.«Noi seguiamo la nostra tradizione, ma ci auguriamo che arriverà il giorno in cui saremo Una Chiesa, come nel primo millennio», ha commentato l’arcivescovo greco-ortodosso di Madaba Aristovoulos. 
«Questo momento ha un significato speciale per i cristiani di tutto il mondo,ma specialmente per noi cristiani di Gerusalemme - ha detto il 26 gennaio Mons. Suheil Dawani, vescovo anglicano di Gerusalemme -. Siamo il corpo di Cristo e quando una parte del corpo soffre e gioisce, tutti soffriamo e gioiamo». La Chiesa Episcopale Anglicanaha ospitato una celebrazione nella cattedrale di San Giorgio, culminata con il momento dell’accensione da parte dei capi delle Chiese delle candele, in segno di pace. 

Lunedì 27 gennaio la preghiera per l’unità dei cristiani si è spostata nella chiesa armena di San Giacomo. Padre Koryoun Baghdasaryan ha parlato del ruolo della Chiesa Armena nei primi secoli e dell’esempio di San Gregorio.
Il giorno successivo sono stati i luterani a ospitare la preghiera nella loro chiesa del Redentore, vicino al Santo Sepolcro. Mons. Rainer Stuhulmann si è soffermato sulla figura dei Re Magi, provenienti da varie parti del mondo e testimoni dell’Epifania, e del Bambino Gesù, portatore di pace. 
Nella Chiesa del Patriarcato Latino di Gerusalemme il 29 gennaioMons. Pierbattista Pizzaballa ha voluto compiere un gesto dal significato simbolico: ha spezzato il pane e lo ha distribuito in segno di fraternità e carità tra i capi delle Chiese e i presenti.«Nel passato la Chiesa di Gerusalemme ha subito il frutto delle divisioni tra le Chiese – ha detto l’Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino -. Chissà se nel futuro non sia possibile che proprio da qui, dalla nostra Chiesa, possa scaturire un rinnovamento vero delle relazioni tra noi».

Il 30 gennaio è il giorno della preghiera al Cenacolo, luogo in cui solo poche volte all’anno sono permesse celebrazioni ufficiali. A guidare la preghiera i monaci Benedettini della Basilica della Dormizione di Maria. 
La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani continua il 31 gennaio nella chiesa di San Marco, con la liturgia dei Siriaci ortodossi. Il giorno seguente sarà la volta degli etiopi, che condurranno la preghiera nella chiesa etiope ortodossa di Gerusalemme. 
La chiusura della settimana è affidata alla comunità più numerosa in Terra Santa: i melchiti. Appuntamento dunque al 2 febbraio nella chiesa greco-cattolica dell’Annunciazione in Città Vecchia, per chiedere ancora pace e unità per i cristiani di Terra Santa e del mondo intero. 

Beatrice Guarrera