Ingresso solenne a Betlemme di S.B. Mons. Twal, nuovo Patriarca di Gerusalemme | Custodia Terrae Sanctae

Ingresso solenne a Betlemme di S.B. Mons. Twal, nuovo Patriarca di Gerusalemme

È sotto un sole a picco, con tutto il calore relativo, che il corteo di vetture che ha scortato il nuovo patriarca di Gerusalemme, Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, si è mosso alle ore 15,00 in direzione di Betlemme.

Numerosi fedeli, religiosi e religiose, hanno voluto accompagnare il Patriarca in questo ingresso solenne nella Città della nascita di Gesù.

La polizia israeliana ha fatto da battistrada fino alla prima sosta, il monastero greco-ortodosso di Mar Elias, che segna tradizionalmente l’entrata ufficiale nell’agglomerato di Beit Jala, Beit Sahour e Betlemme. E’ a questo titolo che, in via eccezionale, una quarantina di auto palestinesi (targa bianca con i numeri scritti in verde) sono autorizzate ad uscire dai limiti imposti dalla “barriera di sicurezza” (ancorchè munite di un lasciapassare fornito per l’occasione dalla Custodia di Terra Santa incaricata dello Statu Quo che regola queste occasioni, in accordo con le Autorità israeliane).

A Mar Elias, è il governatore delle forze armate israeliane del distretto, Rami Barakat, che accoglie il Patriarca quando scende dall’auto, prima che il Sindaco di Beit Jala, insieme ai rappresentanti del consiglio municipale e una rappresentanza dei fedeli dei tre villaggi cristiani, salutino a loro volta Sua Beatitudine. Per la prima volta in occasione di un ingresso solenne, erano presenti anche i quattro Consoli latini: Francese, Spagnolo, Belga e Italiano.

Da qui il corteo si è diretto lentamente verso Betlemme. Conformemente allo Statu Quo, esso ha percorso l’antica strada dei Patriarchi che, evitando il check point, va dritta in direzione della tomba di Rachele attraversando le porte blindate dell’enclave che la racchiude e che sono state previste appositamente per lasciare passare questi cortei. Fra Samuel Fayez Fahim ofm, parroco di Santa Caterina, ha ricevuto il Patriarca, insieme al sindaco di Beith Sahour, il suo consiglio municipale e qualche fedele.

Preceduto dagli Scouts della Città, in mezzo ai fedeli di tutte le confessioni cristiane, il corteo, sempre rimanendo sull’antica strada dei Patriarchi, ha quindi attraversato Betlemme. All’ombra delle viuzze, la gente attendeva il passaggio di Sua Beatitudine per applaudirlo.

Intanto Francescani e Seminaristi del Patriarcato latino attendevano sulla piazza della Mangiatoia. Il corteo si è fermato sulla piazza antistante, quella del Municipio: da qui, il dott. Victor Batarseh, sindaco della Città, la Ministra del turismo palestinese, i Consoli e la folla che stava sulla piazza, hanno scortato il Patriarca fino alla porta della Basilica, davanti alla quale, dopo aver baciato il Crocifisso che gli è stato presentato dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, ha asperso la folla con l’acqua santa.

Attraversata la Porta dell’Umiltà, S. Beatitudine ha salutato i Rappresentanti delle Chiese greco-ortodosse ed armene che l’attendevano all’inizio della navata della Basilica. Quindi, entrato nel chiostro di San Girolamo al canto del Te Deum ha fato il suo ingresso in Santa Caterina, accolto dagli applausi dei fedeli che gremivano la chiesa.

Le parole di benvenuto del Custode hanno fatto eco alla calorosa accoglienza che la comunità locale ha voluto riservare al suo nuovo Patriarca. Il parroco, fra Samuel Fayez Fahim gli ha rivolto alcune parole in arabo, così come Mons. Camillo Ballin, Vescovo del Kuwait e rappresentante della CELRA (Conferenza dei vescovi latini delle Regioni Arabe).

Sua Beatitudine ha quindi rivolto la sua parola a tutti i convenuti. Una parola attesa dai cristiani di Palestina, desiderosi di fare la conoscenza del loro nuovo Patriarca; desiderosi di ascoltare un Giordano che si prenderà cura di loro come il suo predecessore Palestinese Mons. Michel Sabbah. Gli applausi che hanno accolto le sue parole ci dicono che ne sono stati conquistati!

“Vogliamo o Bambino della Grotta, che la tua voce risuoni di nuovo nel nostro cielo:
- “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati Figli di Dio (Mt 5, 9)”
- “Beati i miti, perché erediteranno la terra (Mt 5, 4)”
- “Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia (Mt 5, 7)”.

Si, vieni a nascere ancora a Betlemme, nelle nostre case, nei nostri cuori; vieni a percorrere le strade di Betlemme e di tutte le città della Palestina. Guarda con la tua divina pietà le case abbandonate, le terre confiscate e i negozi chiusi; guarda con la tua divina misericordia i check-points, gli ostacoli e le barriere che l’uomo ha alzato contro suo fratello…”

Questo ingresso solenne si è concluso con la triplice benedizione. La folla dei fedeli si è quindi riversata nel chiostro disponendosi a salutare il Patriarca. Egli ha desiderato di recarsi anche solo brevemente nella Grotta per pregare, insieme a poche persone. Fra Athanasius Macora, incaricato dello Statu Quo e fra Ibrahim Faltas lo hanno accompagnato e gli hanno facilitato presso le chiese armene e greche questo breve momento di raccoglimento. Fra Jerzy Kraj, guardiano della comunità francescana, lo ha accolto all’altare dei Magi.

Il Patriarca poi ha raggiunto il suo popolo e i numerosi invitati. Ognuno lo ha potuto salutare personalmente, mentre si confluiva al rinfresco offerto per l’occasione al Casa Nova, dove l’ospitalità e la cura del servizio di fra Severino Lubecki ha fato continuare la festa.

La Chiesa di Gerusalemme ha un nuovo Patriarca: S.B. Mons. Fouad Twal. Il 29 giugno sarà a Roma per ricevere il palio dalle mani del Santo Padre Benedetto XVI. Celebrerà quindi la sua prima Messa nella parrocchia di Beit Hanina e farà il suo ingresso ufficiale in Giordania, a Madaba, l’11 luglio prossimo. Toccherà poi a Nazareth e alle altre regioni della diocesi. La Terra Santa non ha finito di festeggiare il suo nuovo Patriarca.

MAB