Il Centro Francescano Di Studi Orientali Al Cairo | Custodia Terrae Sanctae

Il Centro Francescano Di Studi Orientali Al Cairo

14 Luglio 2011

Fu il suo secondo direttore, padre Gabriele Gianberardini, a indirizzare il Centro del Musky verso la sua attuale vocazione: l'approfondimento del cristianesimo orientale. Il "Centro francescano di Studi orientali cristiani" è nato al Cairo per volere della Custodia di Terra Santa nel 1954.
A dirigere il Centro studi, oggi, è padre Vincenzo Mistrih. La biblioteca del Musky, racconta, è ormai un punto di incontro privilegiato tra il cristianesimo latino e quello ortodosso. Tra i copti, sono soprattutto i laici a frequentare il centro alla ricerca di informazioni, documenti, fonti nella prima biblioteca cristiana del Cairo. Una seconda via di incontro che si è aperta nel tempo è quella del contatto con l'Islam:

P. VINCENZO MISTRIH
DIRETTORE CENTRO STUDI ORIENTALI CRISTIANI
La classe colta musulmana ha cominciato a frequentare e fare ricerche anche sul campo cristiano. Sono interessati all'incontro dell'Islam con il Cristianesimo. per esempio le crociate: vogliono sapere perché' i papi hanno sostenuto le crociate, perché' i crociati sono venuti, come hanno fatto. Ed e' bene questo perché' almeno studiando su fonti si stabilisce la realtà' oggettivamente e non solo da una parte.

Tra le richieste di chi -- dall'Islam - si accosta alla biblioteca ci sono soprattutto le bolle papali, ma anche le vite dei santi e la storia dell'Europa cristiana.
Una responsabilità grande, dunque, quella del Centro, nella promozione della conoscenza e dell'incontro. Non mancano, però, le preoccupazioni per il futuro:

Abbiamo la difficoltà' principale, ora, della mancanza di personale. Le persone presenti possono garantire la continuazione del centro per un po' di anni ma guardando all'avvenire un po' lontano ci sono degli interrogativi.

Seppur ridotta nei numeri, al Musky sopravvive inoltre la parrocchia, che si occupa principalmente di portare assistenza e sostegno alle molte famiglie che vivono in povertà. Alla povertà si sommano l'instabilità e gli interrogativi aperti dai recenti eventi della cosiddetta Primavera araba che, testimonia padre Vincent, hanno incrementato la criminalità e la mancanza di sicurezza, ma anche la partecipazione -- soprattutto dei più giovani -- alla vita politica e sociale:

Ma nell'insieme si spera meglio, tutti, c'e' più' coscienza, più' partecipazione alla vita sociale, i giovani alla politica e tutti cercano ... vogliono fare qualcosa di meglio. Poi il semplice fatto di tutta questa distruzione del passato, questo smascheramento di tutta la corruzione che c'era e' stato un grande beneficio. Naturalmente le rivoluzioni hanno anche i lati negativi, ma nell'insieme si spera e si cerca il meglio.