Il Cardinal Sandri in visita al sito del Battesimo | Custodia Terrae Sanctae

Il Cardinal Sandri in visita al sito del Battesimo

Anche il fiume Giordano si inserisce tra gli scenari della commemorazione degli 800 anni dal pellegrinaggio di pace di San Francesco in Terra Santa, evento a cui mercoledì 2 ottobre ha preso parte il Card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

Nella mattinata, dopo aver tenuto una conferenza presso il Convento di San Salvatore a Gerusalemme, il Cardinal Sandri, insieme al Custode della Terra Santa Fr. Francesco Patton, il Nunzio Apostolico Mons. Leopoldo Girelli e una delegazione di frati francescani, ha visitato il sito di Qasr Al-Yahud , luogo in cui si fa memoria del Battesimo di Gesù, situato sulla riva occidentale del fiume Giordano e in cui nel 1950 sono state scoperte le rovine di una cappella del IX secolo. All'interno di questo sito si trova il piccolo convento francescano, circondato dal 1967 da un campo minato che è stato bonificato negli ultimi anni.

Guidato da Fr. Eugenio Alliata, archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum e direttore del Terra Sancta Museum, il Card. Sandri ha visitato il luogo francescano e il sito dove Gesù ha ricevuto il Battesimo da San Giovanni Battista. Dopo la visita al Convento e alla Chiesa della Custodia di Terra Santa, il Cardinale ha guidato un breve momento di preghiera concluso sulla riva del fiume Giordano. 

Ma cosa significa per i francescani poter celebrare la Santa Messa in questo luogo? Secondo Fr. Patton significa ristabilire il filo della tradizione. “In questi anni – ha sottolineato - abbiamo sempre festeggiato in un altro luogo sulle rive del fiume Giordano. Chiaramente per noi sarà molto significativo poter tornare dove tradizionalmente i francescani accoglievano i pellegrini. Il recupero di questo Santuario sarà un ulteriore passo a compimento della missione che la Chiesa ci ha affidato. Missione non solo di custodire i santuari, ma anche di recuperarli, di restaurarli e renderli accessibili".

Grazie a Silvonei José Protz