Festa dell’Invenzione della Croce (2006) | Custodia Terrae Sanctae

Festa dell’Invenzione della Croce (2006)

Fra Artemio Vítores ha presieduto gli uffici e la Messa dell’Invenzione della Santa Croce domenica 7 e lunedì 8 maggio al Santo Sepolcro. Questa festa del mese di maggio non compare nel calendario romano eccetto che a Gerusalemme, dove per la Diocesi è una festa mentre nella basilica della Resurrezione è una solennità.

I più anziani ricordano che, prima della riforma del calendario romano, questa festa si celebrava il 3 maggio. In realtà nel 1955 Papa Pio XII istituì la festa di San Giuseppe artigiano il 1° maggio, e dunque si spostò la festa dei Santi Filippo e Giacomo al 3 maggio. La festa della Santa Croce scomparve a causa di un rimaneggiamento liturgico (1969) che sopprimeva le feste doppie. Si conservò quindi la sola festa dell’Esaltazione della Croce il 14 settembre.

Ma a Gerusalemme dove non lontano dal Calvario, nel 326, la Santa Croce fu trovata da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, ci si teneva a conservare il ricordo di questa “invenzione”.
La data scelta per la commemorazione fu quella del 7 maggio. Infatti proprio il 7 maggio 351 “una enorme croce luminosa apparve nel cielo, sopra al Santo Golgota, e si estendeva fino al Monte degli Olivi.” (Lettera di San Cirillo di Gerusalemme all’imperatore Costanzo, 351). Questa data era già indicata, e se da una parte permetteva di restare nel tempo pasquale, congiungendo il mistero della Croce a quello della Resurrezione, dall’altra era anche vicina a quella antica. Inoltre essa consentiva di rifarsi a questa tradizione orientale riguardante la Croce: le chiese orientali infatti non hanno mai cessato di far memoria di questa apparizione nel cielo di Gerusalemme. Visto che quest’anno il 7 maggio coincideva con una festa armena, la memoria è stata spostata all’8 maggio.

Le celebrazioni sono iniziate la domenica pomeriggio con la processione quotidiana dei francescani nella basilica, ma contrariamente all’abitudine la processione, una volta giunta alla grotta di Sant’Elena, si è fermata perché la comunità riunita potesse cantare i primi vespri davanti alla reliquia della Santa Croce esposta nella cripta. Una cripta rivestita per l’occasione dei suoi più begli ornamenti, quella che di solito offre agli sguardi dei pellegrini un aspetto spoglio e in contrasto con il resto della basilica della Resurrezione. L’indomani la Messa, celebrata ugualmente nella cripta di Sant’Elena, si è conclusa con una processione solenne intorno all’edicola del Santo Sepolcro durante la quale il vicario custodiale fra Artemio Vítores portava la reliquia della Santa Croce. Le celebrazioni si sono svolte in un’atmosfera pasquale, lontana però dall’effervescenza che regnava nella basilica a Pasqua e durante l’ottava. Una festa intima, insomma, una festa orante e molta gioia per tutti i fedeli.

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MAB