Candelabri bizantini | Custodia Terrae Sanctae

Candelabri bizantini

2012/11/07

Candelabri bizantini, scoperti da Michele Piccirillo e padre Loffreda provenienti da chissa’ dove. Lampade antiche, del sesto, settimo secolo dopo Cristo. Le sale del museo della Flagellazione a Gerusalemme si sono arricchite ultimamente, di nuovi reperti. Tornati – e’ proprio il caso di dirlo – finalmente alla luce.

P. EUGENIO ALLIATA
Direttore Museo SBF
“Tutti gli oggetti hanno un tema comune che e’ quello intorno alla luce. Le lampade per illluminare le case e le abitazioni domestiche, e i candelabri per illuminare le chiese”.

La parola greca “Policandela”, cioe’ molte luci, definisce l’importanza di questi oggetti:all’uso pratico per l’illuminazione delle chiese dove i primi cristiani si riunivano in preghiera viene legato un profondo significato spirituale e teologico.

DAVIDE BIANCHI
Archeologo
“Infatti abbiamo testimonianze nel Vangelo dove Gesu’ e’ interpretato come la Luce. Di Gesu’ che come luce vince le tenebre e vince la morte. Da cui l’importanza multipla di questi oggetti. Erano realizzati con un disco, all’interno dei quali erano collocate delle lampade vitree dove era messo dell’olio. Quindi qui era accesa la luce, la fiamma. E’ interessante questo peche’ e’ l’unico esemplare posseduto all’interno del museo con un’iscrizione, un’iscrizione in greco in cui una dedicante, un personaggio, dedica quest’oggetto a San Giovanni”.

In virtu’ di questa valenza, i racconti dei pellegrini testimoniano come lampade e candelabri addobbassero tutte le chiese della Terra Santa. E sembra che piu’ fosse importante il luogo, tanto piu’ abbondasse di luce.

DAVIDE BIANCHI
Archeologo
“Abbiamo una testimonianza all’interno della Peregrinatio della Pellegrina Egeria, del suo itinerario, di moltissime luci che risplendevano intorno all’Anastasis. Quindi noi abbiamo testimonianza di questi oggetti liturgici anche all’interno del Santo Sepolcro. L’importanza stessa di una luce continua, di una luce perenne all’interno dei luoghi sacri, dei luoghi frequentati dai cristiani”.

“Io sono la luce del mondo”, questa frase di Gesu’ riportata da Giovanni nel suo Vangelo da’ significato a tutte le rappresentazioni di luci piu’ piccole, sempre presenti nelle chiese cristiane. A perenne memoria di quella luce piu’ grande.