Aleppo: la testimonianza di Fr. Bahjat Karakach | Custodia Terrae Sanctae

Aleppo: la testimonianza di Fr. Bahjat Karakach

L'invito del Custode a sostenere la popolazione locale

Messaggio del Custode di Terra Santa, Fr. Francesco Patton

Carissimi confratelli della Custodia,
il Signore vi dia pace.

Come tutti voi già sapete al mattino presto del 6 febbraio un terribile terremoto ha colpito la Turchia e la Siria seminando distruzione e morte.
In Siria sono state colpite in modo particolare le zone del Nord Ovest, dove anche noi siamo presenti: le comunità della Valle dell’Oronte, Aleppo e Latachia.

Ho potuto contattare il Delegato Fr. Bahjat per sentire com’è la situazione e anche i frati delle altre comunità attraverso WhatsApp. Grazie a Dio i frati stanno tutti bene ma i danni sono ingenti sia nei villaggi di Knaye e Yakoubie, sia ad Aleppo e Latachia. I nostri confratelli stanno facendo un lavoro straordinario di accoglienza nelle nostre strutture più solide, tanto che nella sola Aleppo stiamo accogliendo e assistendo più di 2500 persone.

Come Custodia faremo sempre il possibile per sostenere questa missione e per aiutare la popolazione locale. Abbiamo già avviato una raccolta fondi attraverso l’associazione Pro Terra Sancta ed è possibile far pervenire donazioni anche all’Economato custodiale con la causale “Aiuto ai Terremotati”.

Vi terremo aggiornati sullo sviluppo della situazione, mentre intanto condividiamo con voi la testimonianza del Delegato per la Siria Fr. Bahjat, Guardiano e Parroco di Aleppo.
Preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti dal sisma e mobilitiamoci tutti per sensibilizzare su questa nuova sofferenza che ha colpito i nostri fratelli dopo 12 anni di guerra.

Il Signore vi benedica,

Francesco Patton ofm
Custode di Terra Santa

Testimonianza di Fr. Bahjat, Delegato per la Siria, Guardiano e Parroco di Aleppo

All'inizio del 2023, ad Aleppo si aggiungono nuovi capitoli di dolore e paura alla vita dei suoi abitanti. Infatti, alle ore 04:17 del lunedì 6 febbraio, la nostra città è stata colpita da un forte terremoto di magnitudo 7,9 della scala Richter, che ha fatto precipitare le persone in strada sotto la pioggia, nel freddo e nel buio della notte, aggravato dalla mancanza della corrente elettrica. I genitori con i propri figli, usciti di casa e presi dal panico, qualcuno non ha fatto in tempo a mettersi le scarpe.

Di conseguenza, abbiamo annunciato nella nostra chiesa che avremmo accolto le persone e le avremmo riparate dal freddo e dalla pioggia, e così hanno fatto molte chiese. Dopo di che, sono iniziate le cattive notizie e abbiamo sentito parlare di edifici residenziali che crollavano sulla testa dei loro abitanti. A causa di ciò abbiamo perso un prete greco cattolico morto sotto le macerie. Si parla di una cinquantina di edifici crollati, circa 600 morti, più di 1.500 feriti e innumerevoli dispersi, tutto ovviamente destinato ad aumentare.

La nostra chiesa non è stata immune da danni poiché i due campanili hanno perso molto materiale, le macerie hanno riempito la strada ed il cortile. Affrontiamo anche il pericolo che gli edifici davanti alla chiesa crollino a causa delle crepe, e questo fa presagire grandi pericoli che dovremo affrontare in futuro. Le sale parrocchiali sono attualmente piene di centinaia di persone. Abbiamo tre conventi nella città e tutti e tre accolgono gli sfollati secondo le loro capacità.

Nel nostro convento parrocchiale al centro della città, accogliamo circa 500 persone, e nel collegio di Terra Santa, che si trova in periferia circa 2000, avendo spazi all’aperto, mentre la chiesa succursale ospita una cinquantina di persone. Serviamo tre pasti al giorno. Nessuno vuole tornare a casa, perché hanno paura di altre scosse più forti, e vista la situazione di pericolo in molte abitazioni.

Mentre le temperature continuano a scendere anche sotto lo zero, ci assicuriamo anche di mantenere il posto caldo per i bambini
Tutti i pasti che vengono serviti sono preparati dalla nostra mensa di beneficenza nel nostro progetto "Cinque pani e due pesci", e il problema più grande che dobbiamo affrontare è la difficoltà nell'ottenere forniture per preparare il cibo a causa delle sanzioni imposte alla Siria, e mentre vediamo il flusso di aiuti alla nostra afflitta vicina Turchia, vediamo che alla Siria è pressoché impedito ricevere sostegno o aiuto.

D'altra parte, per far fronte alla crisi, il nunzio apostolico, Card. Mario Zenari, è venuto ad Aleppo e ha convocato una riunione di emergenza dei vescovi per trovare le modalità migliori per portare aiuto alla gente.
Aleppo è una città gravemente colpita. Ma d'altra parte, la quantità di amore e solidarietà che abbiamo ricevuto è stata sufficiente per aiutarci a superare alcune difficoltà e portare conforto ai cuori...
È un segno dell'amore e della cura di Dio.

Grazie a tutti voi e preghiamo insieme per tutte le famiglie in lutto che hanno perso i propri cari o hanno perso la casa, perché il Signore riempia i loro cuori di pazienza e consolazione.

Causale: Aiuto terremotati

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