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La canonizzazione dei Martiri di Damasco

Il 20 ottobre sono stati dichiarati santi gli undici "Martiri di Damasco", otto frati francescani e tre laici maroniti uccisi in odio alla fede a Damasco in Siria, nella notte tra il 9 e 10 luglio 1860.

Il contesto storico

L’evento martiriale si colloca nel contesto di persecuzione contro i cristiani ad opera dei Drusi sciiti, che a partire dalla primavera 1860 si allargò dal Libano alla Siria. Il 9 luglio 1860 la folla fanatica dei persecutori invase il popoloso quartiere cristiano di Damasco, che contava circa 3.800 abitazioni, e si abbandonò ad ogni sorta di violenza, dopo aver chiuso tutte le vie di fuga. Quella stessa notte, un commando di rivoltosi, animato da odio religioso, riuscì a penetrare nel convento francescano di San Paolo attraverso una porta nascosta indicata da un traditore: qui furono barbaramente trucidati otto frati minori – sette di nazionalità spagnola e uno di nazionalità austriaca – e tre cristiani laici maroniti.

Da subito, fu evidente a tutti che si trattava di una morte martiriale: alle undici vittime, infatti, prima di infliggere i colpi mortali, gli aggressori chiesero di rinunziare alla fede cristiana e di abbracciare l’Islam, invito che fu decisamente rifiutato. Furono beatificati da Pio XI nel 1926.

Le notizie sui martiri di Damasco

Gli eroici testimoni della fede

Manuel Ruiz López

Sacerdote professo della Provincia dell’Immacolata Concezione, dei Minori Scalzi o Alcantarini (1804-1860)

Nato nel 1804 a San Martín de las Ollas, Burgos (Spagna), ed entrato nel 1825 tra i Frati Minori, fu ordinato sacerdote nel 1830.

L’anno successivo fu inviato in Terra Santa dove, dopo aver appreso le lingue locali, svolse un fecondo apostolato. Nel 1847 fu costretto a tornare in Europa per motivi di salute, ma ritornò in Terra Santa nel 1858. La notte dell’eccidio, appena i rivoltosi penetrarono nel convento, corse in chiesa per consumare le Specie Eucaristiche, in modo che non fossero profanate. Fu ucciso ai piedi dell’altare.

Carmelo Bolta Bañuls

Sacerdote professo della Provincia di San Francesco di Valencia, dei Minori Osservanti (1803-1860)

Nato nel 1803 a Real de Gandía, Valencia (Spagna).

Nel 1825 fu accolto tra i Frati Minori e nel 1829 fu ordinato sacerdote. Nel 1831 partì alla volta della Terra Santa dove risiedette nei conventi di Giaffa, Damasco ed Ein Karem, nel Santuario della Visitazione. Nel 1851 fu trasferito a Damasco con l’incarico di parroco e insegnante di lingua araba.

Engelbert Kolland

Sacerdote professo della Provincia di San Leopoldo del Tirolo, dei Minori Riformati (1827-1860)

Nato nel 1827 a Ramsau, Salzburg, Austria. Entrò tra i Frati Minori nel 1847 e fu ordinato sacerdote nel 1851.

Raggiunse la Terra Santa nell’aprile 1855. Svolse il suo apostolato missionario prima nel convento del Santo Sepolcro, quindi a Damasco, dove fu molto amato dalla popolazione. La notte della strage fu l’unico tra i frati a morire fuori dal convento.

Nicanor Ascanio Soria

Sacerdote professo della Provincia di Castiglia, dei Minori Osservanti (1814-1860)

Nato nel 1814 a Villarejo de Salvanés, Madrid (Spagna).

Nel 1830 entrò tra i Frati Minori. A motivo della soppressione degli ordini religiosi, fu ordinato sacerdote nel clero diocesano. Con la riapertura del Collegio per le Missioni di Priego di Cuenca poté rientrare tra i Frati Minori, nel 1858. Giunse in Terra Santa nel febbraio 1859 e fu destinato al convento di Damasco.

La disponibilità al martirio fu una nota costante della sua spiritualità.

Nicolás María Alberca Torres

Sacerdote del Collegio Missionario di Priego (Cuenca), dei Minori Osservanti (1830-1860)

Nato nel 1830 ad Aguilar de la Frontera, Córdoba (Spagna).

Già religioso tra i Fratelli dell’ospedale Jesús Nazareno di Cordoba, fu accolto tra i Frati Minori nel 1856 e ordinato sacerdote nel 1858.

Chiamato alla vita missionaria, giunse in Terra Santa nel 1859 e fu destinato al convento di Damasco per l’apprendimento della lingua araba.

Pedro Nolasco Soler Méndez

Sacerdote del Collegio Missionario di Priego (Cuenca), dei Minori Osservanti (1827-1860)

Nato nel 1827 a Lorca, Murcia (Spagna).

Dopo alcune esperienze lavorative, nel 1856, a 29 anni, fu accolto tra i Frati Minori e fu ordinato sacerdote nel 1857.

L’anno successivo inoltrò richiesta per la missione della Custodia di Terra Santa, dove giunse il 20 febbraio 1859. Destinato al convento di San Paolo a Damasco, vi trascorse poco più di un anno prima di subire il martirio.

Francisco Pinazo Peñalver

Religioso professo della Provincia di San Francesco di Valencia, dei Minori Osservanti (1802-1860)

Nato nel 1802 nel villaggio di El Chopo di Alpuente, Valencia (Spagna).

Fu ammesso al noviziato dei Frati Minori nel 1831. Come fratello laico svolse l’ufficio di sagrestano fino al 1835, anno della soppressione degli ordini religiosi in Spagna. Per poter riabbracciare la vita comunitaria optò per la Custodia di Terra Santa, dove giunse nell’ottobre 1843.

Per circa 17 anni esercitò le mansioni di cuoco e di sarto in vari conventi. Nel convento di Damasco, al momento del martirio fungeva da sacrestano.

Juan Jacob Fernández

Religioso professo della Provincia di San Giacomo di Compostella, dei Minori Osservanti (1808-1860)

Nato nel 1808 nella località di Moire, Ourense (Spagna).

Nel 1831 entrò come fratello laico tra i Frati Minori.

La soppressione degli ordini religiosi, nel 1835, interruppe per alcuni anni la sua esperienza di vita conventuale. Nel 1858 chiese di essere associato alla Custodia Terra Santa. Nel 1859 prese stanza nel convento di Damasco in qualità di cuoco.

Francesco Massabki

Cristiano maronita, mercante di seta, era ben conosciuto a Damasco e stimato come uomo probo e pio.

Sposato e padre di otto figli, tutti educati secondo i valori cristiani, dava ovunque esempio di grande generosità, soprattutto verso i poveri e i bisognosi.

Era legato ai frati francescani per i quali fungeva da procuratore. Insieme ai fratelli Mooti e Raffaele si trovava presso il convento di San Paolo nell’ora del martirio.

Abdel Mooti Massabki

Viveva con la moglie e i suoi cinque figli nella medesima casa del fratello maggiore Francesco.

Frequentava quotidianamente il convento di San Paolo, sia per la preghiera che per svolgere l’attività didattica nella locale scuola dei ragazzi.

Pronto a versare il suo sangue per Cristo, come insegnava nelle lezioni di catechismo, non esitò ad offrire la sua vita in nome della fede.

Raffaele Massabki

Fratello minore di Francesco e di Mooti, celibe, prestava volentieri il suoi aiuto ai frati e ai propri familiari; era molto devoto della Madonna e si soffermava a lungo in preghiera nella chiesa del convento.

Era ancora presente tra le mura conventuali di San Paolo nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1860, quando irruppero i Drusi, dai quali fu ucciso insieme ai suoi due fratelli.

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