Omelia 95° compl e 77° di prof p. Pedro Tomé – 02-08-2020 | Custodia Terrae Sanctae

Omelia 95° compl e 77° di prof p. Pedro Tomé – 02-08-2020

Chi ci separerà dall’amore di Cristo?
Is 55,1-3; Rm 8,35.37-39; Mt 14,13-21

 

1. Carissimi fratelli,carissimo p. Pedro,
il Signore vi dia Pace!
Questa domenica è una somma di feste ed è un’occasione speciale per dire al Signore il nostro grazie:

  • È domenica, il giorno del Signore, nel quale celebriamo la risurrezione del Signore.
  • È la festa del Perdon d’Assisi, l’indulgenza della Porziuncola che si riassume nelle parole di san Francesco: “Voglio mandarvi tutti in paradiso”.
  • È il 95esimo compleanno di p. Pedro Tomè, una data speciale, perché ci ricorda il dono di una lunga vita vissuta come una benedizione del Signore.
  • È anche il 77esimo anniversario della sua professione di vita religiosa dentro il nostro Ordine, una vita intera spesa a camminare sulle orme di Gesù e per la quasi totalità degli anni qui in Terra Santa, a servizio della Custodia.

2. Senza volerla tirare troppo per le lunghe desidero riprendere e annodare tra loro questi quattro fili d’oro che ci fanno gioire e lodare il Signore questa domenica. 
Anzitutto il dono di questo giorno speciale, nel quale la parola di Dio ci nutre con parole bellissime: quelle di Isaia, che presta la propria voce a Dio che ci invita a un banchetto speciale, un banchetto gratuito, un banchetto gustoso, quello che stiamo celebrando ora, il banchetto eucaristico. Un banchetto che nel vangelo è raffigurato nella moltiplicazione dei pani con la quale Gesù manifesta la sua compassione verso le folle smarrite e in qualche modo anticipa il dono dell’Eucaristia e anche del sacerdozio, perché coinvolge gli apostoli nel donare questo cibo inesauribile alle folle smarrite. 
Carissimo p. Pedro, quale gioia. Il Signore prima ti ha invitato al banchetto della vita, poi ti ha invitato al banchetto dell’Eucaristia, infine ti ha invitato a collaborare con Lui nel distribuire ai tuoi fratelli il pane della vita.

3.C’è anche un’altra parola questa domenica, capace di riempirci il cuore di gioia e di aiutarci a capire il senso di quello che stiamo celebrando, è la parola di san Paolo ai Romani: “Fratelli, chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati.Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore”.
Carissimo p. Pedro, carissimi fratelli, il valore della nostra vita sta tutto in questo essere infinitamente amati da Dio in Cristo Gesù. Tutta la nostra persona e tutta la nostra vita è sotto il segno dell’amore di Dio. La nostra consacrazione è una risposta a questo amore. La perseveranza e la fedeltà nella vocazione sgorgano dal sapere che nulla ci potrà mai separare dall’amore di Dio. 
La stessa festa del Perdono di Assisi che oggi celebriamo che cos’è se non un poter attingere a questo amore che è più forte di tutto?Anche della nostra fragilità e dei nostri peccati! Un’esperienza che ci fa dire con san Paolo “che in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati”. Non perché siamo bravi, non perché siamo forti, non perché siamo coerenti, ma perché Gesù Cristo ci ha amati fino a morire per noi. È bellissimo vedere in questa luce il dono della nostra vita, quello della vocazione e anche questa festa francescana che è l’indulgenza della Porziuncola.

4. Prima di concludere vorrei riprendere quelle parole molto belle che ci vengono suggerite dal rituale della professione religiosa del nostro Ordine, nel giorno in cui rinnoviamo i nostri voti.Sonoparole che dicono il senso della nostra vita e della nostra consacrazione nella luce dell’amore infinito che il Signore ha per noi.
Nella formula di rinnovo della professione diciamo al Padre: “ti benedico e ti rendo grazie / perché con la forza del tuo amore / mi hai chiamato / a seguire le orme del tuo Figlio diletto, / il Signore nostro Gesù Cristo, / nella forma di vita / che ispirasti al tuo servo Francesco / e per avermi sorretto col tuo amore / nel cammino di questi annidi professione religiosa”.

5. Assieme al ringraziamento per il dono della vita e della vocazione di p. Pedro, facciamo salire al Padre anche due richieste:
-    che il fuoco dello Spirito santo purifichi, illumini e accenda ognuno di noi a vivere con passione ardente la nostra vita e la nostra vocazione, consapevoli che niente ci potrà mai separare dall’amore di Cristo. Che dentro ognuno di noi bruci il fuoco dello Spirito santo e il desiderio di seguire Gesù e il suo vangelo, fino alla morte.
-    Che il fuoco dello Spirito santo purifichi, illumini e accenda i giovani dei Paesi dai quali noi veniamo, di modo che tornino ad essere capaci di donare la propria vita, sulle orme di Gesù, con gioia e per amore.