Is 41,13-20; Sal 144; Mt 11,11-15
Carissime sorelle, carissimi fratelli,
il Signore vi dia pace!
Ce lo dice Dio stesso attraverso le parole del profeta Isaia: “Non temere, io ti vengo in aiuto”. Anche le parole del Salmo 144 sono parole che portano consolazione e speranza a ognuno di noi: “Buono è il Signore verso tutti, / la sua tenerezza si espande su tutte le creature”.
In un tempo difficile, come quello che stiamo vivendo, non dobbiamo mai dimenticare che qui a Betlemme il Figlio di Dio si è fatto bambino per essere il nostro salvatore, colui che ci manifesta la vicinanza di Dio, la sua tenerezza, la sua misericordia e la sua salvezza.
Il messaggio del Natale, che ci apprestiamo a vivere, non è un messaggio per i tempi in cui tutto va bene, ma per i tempi difficili. Per descrivere la situazione in cui Gesù viene nel mondo, l’evangelista Giovanni dice che “la luce splende in mezzo alle tenebre e le tenebre non sono riuscite a soffocarla”. Gesù nasce in un momento storico molto difficile e buio e fin da subito illumina la vita e la situazione di quelli che lo accolgono: i pastori anzitutto, che erano povera gente; poi i Magi, che erano assetati di verità. Ma sappiamo anche che quando Gesù nasce non trova ospitalità, e per questo Maria e Giuseppe si devono rifugiare in queste grotte che erano adibite a stalle. Sappiamo che quando i Magi lo cercano per adorarlo e offrirgli il meglio di ciò che hanno, contemporaneamente il crudele e potente re Erode lo cerca per ucciderlo.
Se la nostra situazione è difficile, se il contesto in cui ci troviamo a vivere è buio, se la sofferenza circonda la nostra vita, allora siamo nella situazione interiore migliore per comprendere cosa significa che il bambino Gesù, con la sua nascita, è venuto a portarci salvezza.
Chi soffre perché è nelle tenebre si rallegra al veder brillare anche una piccola luce. Chi attraversa un momento di grave difficoltà gioisce al sapere che lo stesso Figlio di Dio ha scelto di condividere le nostre difficoltà. Chi ha compreso che la vita è un dono di Dio, come i Magi, cercherà di offrire i propri doni più preziosi al Signore, condividendo ciò che ha con chi è nel bisogno.
Sappiamo che molti di voi vorrebbero essere qui, in questo periodo, come pellegrini, per vivere il Natale a Betlemme.
Come frati della Custodia di Terra Santa vi assicuriamo un costante e quotidiano ricordo nella preghiera e vi invitiamo a fare comunque un pellegrinaggio spirituale. Vi invitiamo cioè a essere qui col vostro cuore e col vostro spirito e a prepararvi a celebrare il Natale attraverso la preghiera e la lettura della Parola di Dio.
La notte di Natale noi saremo ancora qui a celebrare la nascita del bambino Gesù, la nascita del Figlio di Dio, la nascita del nostro Salvatore. Quel giorno anche voi sarete qui spiritualmente.
Quel giorno il Signore non avrà bisogno di una grotta o di una mangiatoia per rinnovare la grazia della sua nascita, ma avrà bisogno che i nostri cuori siano la culla accogliente in cui la Vergine Madre Maria lo possa adagiare. Se lo sapremo accogliere così, in semplicità di spirito, il nostro cuore si riempirà della sua presenza e con la sua presenza sentiremo in noi la sua misericordia, la sua gioia e la sua pace.
Che il Signore doni a ciascuno e a ciascuna di voi la grazia di sentire il bambino Gesù vivo dentro di sé e la capacità di poter trasmettere la gioia profonda che questo bambino divino mette dentro di noi. Così sia.