Es 12,1-8.11-14; Sal 115; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15
Carissimi fratelli e sorelle, carissimi studenti e insegnanti,
il Signore vi dia pace!
1. Siamo riuniti insieme per celebrare la Cena del Signore proprio nel luogo in cui Gesù ha istituito la celebrazione eucaristica.
In questa celebrazione vogliamo scoprire una cosa molto bella e molto grande, vogliamo scoprire che amare significa donarsi e servire.
2. Durante l’ultima cena Gesù ha detto una frase molto importate per noi cristiani: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34). Cosa vuol dire amarci come lui ci ha amato? Vuol dire due cose.
3. Vuol dire anzitutto amare fino a donare la vita per le persone che amiamo, perché questo è ciò che Gesù ha fatto per noi. Anche nella istituzione dell’Eucaristia lui ci dona il suo corpo e il suo sangue, ci dona se stesso, ci dona la sua vita.
4. Vuol dire poi lavare i piedi gli uni agli altri, cioè seguire l’esempio di Gesù che non è venuto per farsi servire ma per mettersi a nostro servizio.
E allora domandiamoci sempre: attraverso quale servizio posso esprimere che io amo veramente i miei fratelli, i miei compagni, la mia famiglia e la mia comunità?
5. In questa celebrazione vogliamo nutrirci di Gesù, ricevere lui che ci dona il suo corpo e il suo sangue, cioè se stesso, perché se Lui è vivo dentro di noi anche noi diventeremo capaci di amarci gli uni gli altri come lui ci ha amati.
6. In questa celebrazione vogliamo anche impegnarci a crescere nella capacità di servire. Sappiamo che tante persone sono a nostro servizio e spesso noi pensiamo che sia normale che gli altri ci servano, ma dobbiamo imparare da Gesù non a farci servire ma a metterci a servire.
7. Tra poco io farò come Gesù, laverò i piedi a dodici di voi, mentre io laverò i piedi a sei insegnanti e a sei studenti chiedo a ognuno di voi qui presenti di impegnarvi nel segreto del vostro cuore ad assumere un servizio da fare oggi stesso, dentro la vostra famiglia, dentro la scuola, dentro la parrocchia.