Scambio tra giovani palestinesi, israeliani e giapponesi | Custodia Terrae Sanctae

Scambio tra giovani palestinesi, israeliani e giapponesi

Scambio tra giovani palestinesi, israeliani e giapponesi.

Un viaggio dal 29 luglio al 12 agosto 2005 all’interno della memoria, per 12 ragazzi israeliani e palestinesi, tra i 16 e i 19 anni che hanno avuto l’occasione di essere presenti in Giappone a Hiroshima e Nagasaki durante i giorni della commemorazione del 60° anniversario della strage della bomba atomica.

La Custodia della Terra Santa, la Parrocchia San Salvatore di Gerusalemme, in collaborazione con le realtà locali e l’Helping Children, un organizzazione non-profit giapponese, hanno realizzato il “progetto Educare alla Pace: scambio tra giovani israeliani, palestinesi e giapponesi, nato dall’ispirazione di Padre Ibrahim Faltas, che ha proposto questo incontro tra giovani dopo la sua visita a Hiroshima dell’anno scorso. La proposta rientra negli itinerari educativi che la Custodia e la Parrocchia San Salvatore di Gerusalemme, in collaborazione con tutte le realtà locali, intendono proporre ai più giovani, per far crescere tra loro nuovi semi di convivenza, nel tentativo di abbattere gli ostacoli e i paletti che in questi anni di conflitto si sono creati tra le due parti israeliane e palestinese, bloccando il dialogo e la reciproca conoscenza.

Il viaggio della Pace e durato due settimane scandito da quotidiani incontri, con discussioni e proposte su nuove risoluzioni del conflitto.

Far visita ai musei, come segno di memoria e di riconciliazione, ha forse aiutato i ragazzi a riflettere sul significato vero della pace, lontani dalle proprie abitazioni, dalla propria terra , ha fatto fare loro una esperienza nuova, del senso della pace.

Il nostro intento è di aiutare e dimostrare, ai ragazzi che i luoghi di guerra e della grande sofferenza possono finalmente rinascere come luoghi di dialogo e di condivisione autentica. Sperare contro ogni possibile speranza.

E ciò che i nostri ragazzi e i loro accompagnatori guidati da Padre Ibrahim Faltas hanno avuto modo di costatarlo per ciò che i loro occhi hanno visto: un popolo che è rifiorito tra le ceneri della distruzione dell’atomica, un popolo che si è risollevato e ha ricostruito un mondo nuovo per i loro figli e le generazioni future.

I ragazzi accomunati da ciò che i loro occhi hanno visto, hanno incominciato a guardarsi anche tra di loro con uno sguardo nuovo: dove ogni differenza di razza, cultura e provenienza è stata cancellata.

La convivenza di questi giorni e il confronto con la quotidianità delle abitudini e usi giapponesi, li hanno fatti sentire ancora più uniti e consapevoli di provenire dalla stessa terra.

Grande è stata l’amicizia che è fiorita tra i ragazzi, che si sono aiutati vicendevolmente anche nello svolgere le pratiche doganali come di consueto.

Il cammino che è stato intrapreso con questo scambio da’ il via ad un nuovo sentiero da percorrere, questi ragazzi sono il nostro futuro e tutti ci dobbiamo impegnare a costruire simbolicamente un nuovo Parco della Pace, qui a Gerusalemme,come a Hiroshima, fondato su quattro pilastri importanti e indispensabili, cioè verità, giustizia, libertà e carità. E’ sul fondamento di questi principi, dobbiamo rimanere uniti in un doveroso impegno comune spirituale, etico, nel campo dei diritti umani, garantendo l’assistenza a tutte le persone bisognose di solidarietà per la pace e lo sviluppo integrale dell’umanità.

Gerusalemme è come il centro e il simbolo dei tanti diversi valori religiosi, storici ed etici culturali, sta a noi creare rapporti e dialoghi armoniosamente composti e rispettati.

Hiroshima, l’atomica, la violenza insegna a tutti noi come il libero arbitrio e l’errore dell’uomo possa tutto distruggere, ma come la mano di Dio fa fiorire il deserto, facendo sgorgare un fiume di pace e un torrente di perdono e di amore.