Francescani nel deserto | Custodia Terrae Sanctae

Francescani nel deserto

Giovedì 25 Gennaio scorso un gruppo di giovani frati del Seminario Teologico di San Salvatore si è recato nel territorio di En Gedi per una giornata di cammino nel deserto.

Di per sé En Gedi è uno dei luoghi che in genere vengono visitati durante le escursioni biblico-archeologiche della Flagellazione. Per questo motivo gli studenti hanno preferito camminare in una zona che non viene presa in considerazione durante la visite archeologiche, sia perché non ci sono rovine vere e proprie da visitare, sia per la difficoltà di accesso.

Il gruppo è stato guidato da fra Gregor Geiger, insegnante di ebraico biblico proprio presso la Flagellazione e grande appassionato di escursioni nel deserto. Per l’occasione quindi è stato scelto uno dei percorsi proposti dalle autorità del Parco di En Gedi. La prima parte del percorso ha visto i giovani francescani impegnati nella salita al Monte Tseruyà, nella parte sud dell’oasi, superando quindi un dislivello di più di 500 metri. Arrivati in cima si è potuto godere di un panorama spettacolare sul Mar Morto complice anche la splendida giornata di sole e l’assenza di foschia. Il gruppo è stato accolto da alcuni stambecchi allo stato brado! Qui c’è stata la prima sosta durante la quale è stata celebrata l’Eucaristia in un contesto veramente suggestivo. E’ qui il caso di ricordare un paio di versetti biblici nei quali si nomina En Gedi: “Davide da quel luogo salì ad abitare nel deserto di Engàddi” (1Samuele 24, 1); “Il mio diletto è per me un grappolo di cipro nelle vigne di Engàddi” (Cantico dei cantici 1, 14).

Dopo la Messa il gruppo ha ripreso il cammino seguendo un sentiero in direzione nord-ovest. C’è da dire che tutta l’escursione è stata agevolata dalla presenza sul territorio di sentieri molto ben tracciati con segni di diverso colore sulle rocce (verde, blu, rosso, nero); gli stessi colori erano poi facilmente riscontrabili sulla mappa 1:50.000 studiata appunto per questo genere di escursioni.

Dopo un’altra ora di cammino i frati hanno raggiunto Wadi Arugot, che insieme a Wadi David, rappresenta una delle attrazioni principali di En Gedi soprattutto a causa delle sue cascate, della flora e della fauna veramente uniche per una località desertica. Qui i frati hanno deciso di sostare nuovamente sia per rifocillarsi, ma anche per godere nuovamente della vista, questa volta più bella della precedente. Una vista da togliere davvero il fiato! E il fiato è stato mozzato non solo dal panorama, ma anche dalla ripida discesa che gli escursionisti hanno dovuto affrontare per scendere nel wadi sottostante. Il sentiero (ma’ale haissiyim, cioè salita degli esseni) è un sentiero molto antico che viene ancora curato dalle autorità del Parco di En Gedi. La discesa di questa ripida serpentina ha preso circa un’ora.

Giunti in fondo a Wadi Arugot i frati sono stati accolti dalle risate e dalle grida di alcune scolaresche israeliane. La parte più difficile ed eccitante della giornata era finita. All’interno del wadi i frati hanno potuto godere della vista delle famose cascate d’acqua di En Gedi.

L’escursione si è conclusa verso le 3 del pomeriggio, impiegando quindi un tempo minore rispetto a quello indicato dal depliant del Parco. Dopo una sosta presso le sponde del Mar Morto i frati sono rientrati a Gerusalemme stanchi ma soddisfatti di aver vissuto una bella e originale esperienza di fraternità. I frati hanno fatto ritorno a San Salvatore con la speranza di ripetere presto un’esperienza simile.

fra Oscar M. Marzo ofm