Chiusura dell’anno Eucaristico a Cafarnao | Custodia Terrae Sanctae

Chiusura dell’anno Eucaristico a Cafarnao

31 Ottobre 2005

La Custodia di Terra Santa, in comunione con la Chiesa Cattolica, ha celebrato l’anno dell’Eucaristia, e nell’ambito della liturgia delle peregrinazioni che realizza lungo tutto l’anno, lo ha concluso con una celebrazione nel luogo santo di Cafarnao, presso la Sinagoga dove il Signore pronunciò la sua rivelazione sul Pane di Vita. “Ego sum panis vitae” è stato il tema della celebrazione preparata dall’Ufficio liturgico della Custodia di Terra Santa, che ha preparato un libretto in cinque lingue, in collaborazione con le parrocchie di Nazareth, Cana di Galilea, la Comunità francescana di Cafarnao e il Seminario francescano di Gerusalemme.

L’affluenza della gente è stata soddisfacente, non meno di cinquecento persone: fedeli delle parrocchie di Nazareth, Cana, entrambe con i loro gruppi scouts, Gerusalemme, Acri, francescani di diversi conventi e religiosi di ambo i sessi provenienti da ogni parte si sono ritrovati per iniziare la celebrazione alle quattro del pomeriggio.
La celebrazione, presieduta dal Custode di Terra Santa, fr. Pierbattista Pizzaballa, si è celebrata in tre tempi e luoghi: la proclamazione del Vangelo del Pane di Vita in tre momenti e in diverse lingue, la processione intorno alla Sinagoga e lungo la via centrale che attraversa le rovine e conduce al lago, e infine l’ultima parte sulla riva del mare. I simboli che hanno accompagnato la celebrazione sono stati il libro dei Vangeli e il cesto di Pani, che sono stati posti convenientemente vicino l’ambone.

Presso la Sinagoga
Lo schema delle liturgie di Peregrinazione di cui parla Egeria ha ispirato la distribuzione dei passi evangelici, combinati con l’orazione, la lettura e la risposta salmodica. Il Vangelo è stato proclamato in tre momenti: Gv 6, 1-15, Gesù dà da mangiare a cinquemila persone e si ritira sul monte (inglese, italiano), seguito dal salmo 22 (23) in arabo; Gv 6, 22-40, Gesù spiega alla moltitudine “Io sono il Pane di Vita” (arabo), seguito dal salmo 77 (78) in latino; Gv 6, 41-59, Gesù parla nella Sinagoga del sangue e del pane di vita eterna (spagnolo, francese). Questa prima parte è stata conclusa con lo scambio di pace e, una volta rafforzatisi i legami fraterni, si è cantato il Padre nostro.

Processione alla riva del mare
A continuazione, la processione si è diretta al lago, portando i simboli del libro dei Vangeli e il cesto di Pani, che dovevano essere benedetti e distribuiti. Come si usa nelle peregrinazioni, il canto si è svolto in differenti lingue a cominciare di “Tú has venido a la orilla”.

Sulla riva del mare di Galilea
Giunti all’altare che si trova di fronte al lago, l’Evangeliario è stato posto sopra l’altare e le ceste di pani intorno all’altare stesso.
Allora il P. Custode ha preso la parola e brevemente ha spiegato il significato della celebrazione che si stava compiendo e il Parroco francescano di Nazareth, P. Maroun Younan, ha dato ai fedeli arabi presenti una piccola sepiegazione in arabo. Quindi il P. Custode ha benedetto i pani e li ha distribuiti ai fedeli e ai religiosi presenti.
Nella gioia del canto, animato dalla corale della parrocchia di Nazareth ed dal P. Jack Karam con la sua comunità di giovani, si è concluso questo significativo momento di preghiera, che ha voluto unire la Chiesa di Terra Santa con la Chiesa universale nel ricordare al mondo il valore e il significato che ha, nella vita della Chiesa stessa, la Presenza viva del Signore nella Sua Parola e nel Pane di Vita e Bevanda di Salvezza.
“Io sono il Pane di Vita. Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Questo è il pane disceso dal cielo… chi mangia di questo pane vivrà in eterno”. Questo ha detto Gesù insegnando nella Sinagoga di Cafarnao (Gv 6,35-58).

fr. Ernique Bermejo Cabrera