I Custodi nella storia | Custodia Terrae Sanctae

I Custodi nella storia

I Custodi di Terra Santa dal 1937 al 2016

Profili estratti dalla recente pubblicazione: B. Talatinian, I Custodi di Terra Santa dal 1937 al 2004. Appunti di cronaca, Franciscan Printing Press, Jerusalem 2005. 258pp. Ills. $20

Custode Di Terra Santa (22.02.1937-21.11.1949) Della Provincia di S. Bonaventura in Toscana (Inizio del suo governo; 08.04.1937)
 

Sua Ecc. Rev.ma Mons Alberto Gori OFM

Il Patriarca Mons. Alberto Gori è nato a S. Piero Agliana in Provincia di Pistoia il 9 Febbraio 1889. Dopo d’aver indossato l’abito serafico nella Provincia di S. Bonaventura in Toscana il 26 settembre 1907 ed emessa la professione semplice e solenne, rispettivamente il 27 settembre 1908 e il 14 Gennaio 1911, fu ordinato sacerdote il 19 luglio 1914 a S. Miniato al Tedesco (Firenze). 
Nel 1916 fu arruolato nell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale e nel gennaio del 1919 fu inviato in Palestina, dove volle restare per servire la Custodia di Terra Santa. I Superiori lo destinarono prima al S. Sepolcro in Gerusalemme e poi, in qualità di vice Direttore, al collegio di Aleppo in Siria (1922). L’anno seguente fu nominato Direttore rimanendo in questa carica per 14 anni durante i quali, oltre a provvedere al buon andamento del collegio, pensò soprattutto a rendere maggiormente efficiente l’apostolato scolastico e culturale della Custodia in Aleppo. A questo fine consigliò il Ven. Discretorio di Terra Santa a voler costruire un altro collegio in un quartiere cristiano della città, perché il quartiere di Scibeni, dove esso si trovava, era stato abbandonato da quasi tutti i fedeli, i quali temevano di mandarvi i loro figli.

Dopo un lungo carteggio tra lui e il P. Custode di allora, questi in data del 27 luglio 1930 lo autorizzò ad acquistare un terreno in Aleppo, dove credesse più opportuno, ed il P. Gori lo comprò subito. Intanto, dovendo abbandonare il Collegio di Scibeni, prese in affitto una grande casa nel quartiere dei Cristiani in Azizie e la adibì a scuola riuscendo ad accogliervi 400 allievi. Un anno dopo la sua elezione a Custode di T.S., egli decise insieme col Discretorio di costruire un nuovo e grande collegio in Aleppo (23 giugno 1938). La costruzione però non potè essere effettuata se non dopo la seconda guerra mondiale.

Il P. A. Gori, avuta comunicazione della sua elezione a Custode di T.S. da parte del Definitorio Generale dell’Ordine, avvenuta il 22 febbraio 1937, e della conferma da parte della S. Congregazione di Propaganda Fide, fece il suo solenne ingresso a Gerusalemme l’8 aprile dello stesso anno, prendendo poi possesso del S. Sepolcro l’11 dello stesso mese. Egli succedeva al Rev.mo P. N. Jacopozzi nel governo della Custodia.
 Egli resse la Custodia in tempi assai difficili a causa dei torbidi palestinesi durante gli anni 1937-1939, della seconda guerra mondiale e infine della guerra arabo-ebraica del 1948 originata dalla spartizione della Palestina. Durante la seconda guerra mondiale, egli seppe ben destreggiarsi con le Autorità inglesi, che avevano il mandato sulla Palestina, in modo da non porgere loro alcun motivo di sospetto, tanto che gl’Inglesi non pensarono nè ad internarlo nè ad allontanarlo dall’Oriente, come fecero con altre Autorità ecclesiastiche in altre terre. Anzi il P. Custode riuscì persino ad intendersi con alcuni di loro per procurare per via legale quanto era necessario alla sussistenza della Custodia. Egli fu anche di continuo alle prese con lo scarso personale rimasto libero, perché tutti i Religiosi italiani e tedeschi furono internati per tre anni di seguito ed oltre. Ma con la grazia di Dio provvide sempre ai posti lasciati vuoti dagli internati.
Il peggio fu quando nel 1948 in Palestina scoppiò la guerra tra Arabi ed Ebrei, perché egli stesso veniva a trovarsi in mezzo al fuoco nel convento di S. Salvatore che fu colpito e danneggiato in vari punti. Da buon soldato, egli rimase al suo posto per sostegno e conforto dei suoi sudditi e, nello stesso tempo, mise in salvaguardia i più deboli, gli studenti chierici e gli orfani, che furono inviati a Gerico e a Betlemme, lontano dal fuoco e dal pericolo.
 Quando la fiumana dei rifugiati si riversò dentro le mura della Vecchia Città, egli non esitò molto sul da farsi, ma ordinò al direttore della Casa Nova, al Superiore del convento della Flagellazione e al P. Parroco di dar ricovero a quanti avessero bisogno. Così pure fece a Betlemme e a Nazaret. Sicché la metà del Convento della Flagellazione e tutte le Case Nove e le case di T.S. furono subito occupate dai profughi.
 Dopo la guerra palestinese il suo lavoro fu difficile e snervante a causa delle lunghe e, alle volte, sterili pratiche imposte dai governi per il passaggio dei religiosi da una all’altra parte delle frontiere create dalla tregua tra i due belligeranti. Inoltre egli provvide alla riparazione dei molti conventi danneggiati dalla guerra (p.e., Tiberiade, Mugeidel, Acri, Cenacolo, Collegio di T.S. in Gerusalemme Nuova e S. Salvatore).
Il suo modo d’agire prudente e saggio fu molto stimato dalle Autorità Ecclesiastiche. Infatti in Aprile del 1943, egli fu confermato per un secondo sessennio nel governo della Custodia per ordine della S. Sede comunicato, tramite la Delegazione Apostolica di Gerusalemme, dal Card. Maglione, Segretario di Stato di S. Santità, dopo i soliti accordi presi con la Curia Generalizia dell’Ordine.
 Quasi subito dopo anche il nostro P. Ministro Generale espresse la sua soddisfazione nominandolo Delegato Generale per la Custodia, con facoltà speciali e straordinarie, delle quali il P. Custode ebbe a servirsi in parecchie occasioni (12 Luglio 1943). 
Terminata la seconda guerra mondiale, durante la quale il Collegio Serafico di Emmaus andò spegnendosi a poco a poco, il P. Custode cominciò ad interessarsi alla apertura e rifioritura del collegio serafico, ma con criteri più vasti e più corrispondenti alle nuove necessità. Infatti il primo Agosto 1947 decise di accettare un Convento (già collegio serafico) offerto dalla Provincia Toscana, per riaprirvi un collegio serafico per gli aspiranti europei desiderosi di far parte della Custodia (collegio di S. Cerbone presso Lucca).

Per gli aspiranti orientali, che non potevano essere condotti ad Emmaus a causa dei torbidi di Palestina, aprì un nuovo collegio serafico in Araya sopra Beirut (Ott.-Nov. 1948). In questo stesso anno acquistò un palazzo al IV Miglio Appio presso Roma per istituirvi un collegio serafico internazionale di T.S.

- Vivendo e lavorando in Oriente e in mezzo ai riti orientali il P. Custode volle, nella misura del possibile, aiutare le Chiese Orientali e favorire l’unione delle Chiese. Introdusse volentieri nella Custodia l’uso della celebrazione dell’ottavario di preghiere per l’unità delle Chiese in collaborazione coi riti orientali (22 Dic. 1938), cedette umilmente e prontamente le missioni di T.S. in Kessab e Baghgiaghaz agli Armeni per ordine espresso della S. Sede (1946), fondò l’Opera copta in Egitto che in pochi anni si sviluppò molto (1947-1949), e in fine aiutò con sussidi pecuniari alcune comunità orientali bisognose di aiuto e molti fedeli di rito orientale.

Sono tante le benemerenze del P. Custode A. Gori nella Custodia che sarebbe alquanto lungo descriverle tutte.

S. Beatitudine Mons. Alberto Gori ofm, Patriarca di Gerusalemme e sue realizzazioni

Il P. Custode, P. Alberto Gori, chiamato a Roma nel Novembre del 1949, vi fu ufficialmente proclamato Patriarca Latino di Gerusalemme. La sua consacrazione episcopale fu conferita dal Card. E. Tisserant, assistito dalle loro Ecc.ze Rev.me Mons. L. Traglia Vicegerente del Vicariato dell’Urbe e Mons. I. Nuti ofm. nella Basilica Minore di S. Antonio di Padova in Via Merulana, il 27 dicembre 1949.
Il 18 febbraio 1950, tornando dall’Italia, egli fece il suo primo solenne ingresso a Gerusalemme, acclamato da tutto il popolo. Per questa occasione il Maestro Agostino Lama, Organista del S. Sepolcro, compose in suo onore il canto "Confortare et esto robustus" (Cfr. La Terra Santa, (1950), anno XXV, Aprile, le prime pagine e pp. 119-121).

Il nuovo Patriarca capì subito la necessità di fare presto la visita pastorale per mettersi in contatto coi suoi fedeli e per rendersi conto dei loro bisogni spirituali e temporali. Fu dappertutto ricevuto con solennità ed entusiasmo. A visita terminata, egli cominciò, per così dire, a restaurare il Patriarcato, sollevando lo stato economico del clero patriarcale, fondando chiese, canoniche per i preti, residenze per le Suore dei Rosario a servizio del Patriarcato, e soprattutto prendendo a cuore l’ampliamento del Seminario Patriarcale in Beit Giala, per provvedere alle crescenti necessità delle parrocchie latine e delle nuove missioni.

REV.MO P. GIACINTO M. FACCIO O.F.M Custode Di Terra Santa (26.01.1950 - 05.12.1955) Della Provincia veneta di S. Antonio di Padova (Inizio del suo governo: 11.02.1950)

Rev.mo padre Giacinto M. Faccio OFM

La sua vita è la testimonianza che Dio, pur nel rispetto della libertà umana, interviene nella vita degli uomini. P. Giacinto sognava la Cina, i superiori da subito lo vollero indirizzare agli studi superiori per le necessità della Provincia, la guerra lo fermò in Terra Santa. In Oriente ha concluso la sua lunga vita.

A 10 anni da pochi mesi compiuti, P. Giacinto entra nel collegio di Lonigo. Vi resta fino al 1927, quando viene trasferito al convento di Barbarano di Vicenza per l’anno di noviziato che termina con la professione semplice, emessa il 18 settembre 1928. Gli studi del Ginnasio superiore li compie in diversi conventi della Provincia: Padova, Verona, Motta di Livenza. Al termine, il 28 luglio 1933 emette la professione solenne. Fu ordinato sacerdote nella chiesa di S. Ignazio, a Roma il 19 luglio 1936. Visti i risultati scolastici i superiori lo indirizzano subito all’Antoniano di Roma, non in Cina come avrebbe desiderato, per gli studi teologici che termina nel 1939 con il titolo di Dottore in Teologia e Lettore generale in Sacra Scrittura. Difese la sua tesi di laurea summa cum laude ’De Divinitate Christi iuxta S. Paulum ad Rom. 9,5’. Inviato presso lo Studio Biblico della Flagellazione per approfondire la conoscenza biblica, vi studiò negli anni 1939 - 1940, ottenendo il diploma di lettore generale in Sacra Scrittura.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale i superiori gli chiedono di tornare in Italia. Si reca a Caifa per l’imbarco, ma qui per l’entrata in guerra dell’Italia, viene fermato dalla polizia inglese. Liberato per l’intervento di P. Eugenio Hoade è inviato per qualche giorno presso il monastero dei P. Carmelitani su Monte Carmelo e quindi accompagnato nel campo di concentramento di Emmaus, 5 ottobre 1940. Qui nel generale tentativo di non lasciarsi sopraffare dagli eventi si organizzano lavori vari e corsi per i chierici filosofi e teologi. A P. Giacinto viene chiesto di insegnare Morale, Scrittura e Diritto canonico. Inizia così in forma ufficiosa il suo servizio in Custodia che gli sarà riconosciuto in forma ufficiale in data 7 novembre 1941, mentre i religiosi si trovavano ancora in concentramento. Nel 1943 i religiosi di Emmaus possono tornare alla vita normale dei conventi di assegnazione. P. Giacinto viene inviato a Betlemme come docente di Scrittura, Dogmatica e Mistica e maestro dei chierici; vi rimase fino all’ottobre del 1949, quando fu trasferito con gli studenti a S. Salvatore. Dall’insegnamento viene distolto il 26 gennaio del 1950 con la nomina a Custode di Terra Santa, incarico che conserverà fino al 5 dicembre del 1955. Fu un periodo di grande attività. Le opere di costruzioni furono molte in tutta la Custodia. Qualcosa di incredibile se si pensa che si era appena usciti da una dolorosa e logorante guerra. A lui, grande devoto della Madonna, un atto rimase in modo speciale nel cuore e nella memoria, la posa della prima pietra dell’erigenda basilica di Nazaret. Questo indipendentemente dal progetto che sarà approvato.

Dopo il suo mandato

Al termine del suo laborioso mandato, dopo un breve periodo a Betfage e ad Amman, il 25 ottobre 1956 approda definitivamente in Egitto come guardiano e parroco a S. Caterina, in Alessandria. Incarico che egli alternerà più di una volta, con S. Giuseppe al Cairo. Nel 1976 fa ritorno a S. Caterina, questa volta come insegnante dei novizi. Accanto ai compiti assegnatogli dalla Custodia fra cui Delegato per l’Egitto, egli ebbi diversi altri incarichi. Fu Delegato di monsignor Cayer per l’Alto Egitto e poi Delegato di Monsignor Sampieri per i Vicariati di Alessandria, Porto Said ed Eliopolis. Per molti anni della sua vita in Egitto fu Presidente del Tribunale ecclesiastico di Prima Istanza. Incarico molto apprezzato per aver saputo coniugare rispetto delle leggi e senso umano.

Con il Capitolo del 1986 fu trasferito a Nazaret. Forse deve aver ricevuto pressioni tra chi gli consigliava di dedicare gli ultimi anni della sua vita alla vocazione contemplativa nella meditazione e nella preghiera, a Nazaret e chi pensava di aver ancora bisogno di lui in Egitto. Scrisse al P. Custode: "Io non ho nessuna rinunzia da fare, non ne ho mai fatte e non ne farò mai neppure in avvenire". Solo chiedeva un chiarimento perché: "Conosciuta la volontà di Dio, io l’eseguirò con gioia". Fece ritorno in Egitto, prima a S. Caterina e poi a Bacos, in Alessandria. Con la separazione della regione del Basso Egitto dalla Custodia di Terra Santa, gli fu consigliato di restare in Egitto per continuare a rendere la sua testimonianza di francescano nella regione che aveva servito per quasi 40 anni. Optò per la Vice Provincia di Egitto. Religioso di convinta umiltà non si curò degli elogi degli uomini. Scriveva a un Custode: "Il vecchio Adamo tende a mostrarsi, a spiccare, a emergere e, talvolta, a eccellere per diventare Eccellenza. Ognuno ha i suoi carismi!… Lei mi ricorda che la via per andare in sú è quella di andare in giù… in vista di un bene maggiore". Tuttavia anche in questo restò fedele al suo motto "nulla chiedere nulla rifiutare". Accettò le onorificenze degli uomini. Prima quella dal governo di Spagna della "Gran Croce dell’Ordine di Isabella la Cattolica", 12 giugno 1955. Poi quella di "Cavaliere ufficiale nell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana", 20 febbraio 1963.

La storia degli uomini passa. Si ricorderanno alcuni aspetti fondamentali della loro vita. Di P. Faccio a lungo resterà il ricordo della sua bontà. L’uomo di preghiera divenuto un segno per i suoi fedeli che lo vedevano apparire spesso in chiesa per un breve o lungo momento di adorazione davanti al Santissimo. Devoto della Vergine aveva costantemente il rosario in mano. Parroco zelante. Con lo stesso impegno aveva cura della liturgia, della visita agli ammalati e in particolare ai moribondi. Non trascurava le comunità religiose, sempre pronto per giornate di ritiro e confessioni. Un uomo assetato di paradiso. Paradiso era la giaculatoria che recitava spesso, come desiderio profondo di tutti i santi del cielo, della Santa Madre di Dio, riuniti attorno al trono della Santissima Trinità. Morì a Meadi, Cairo, il 19 gennaio 2003.

Custode di Terra Santa (agosto 1955 - 11.06.1957)
Della Provincia toscana di S. Francesco stigmatizzato (Inizio del suo governo: agosto 12.1955)

Rev.mo padre Angelico Lazzeri OFM

Fr. Angelico era nato a Bibbiena (Arezzo) il 7 aprile 1906, da Angelo e Margherita Micheli. Entrò nel Collegio Serafico di Giaccherino nel settembre 1919. Il 23 agosto 1921 vestì l’abito francescano a Fucecchio, dove fece il noviziato ed emise la professione temporanea il 24 agosto 1922. Compì gli studi filosofici e teologici nelle Fraternità di Formazione di Lucca, Siena e Colleviti, dove fece la professione solenne il 29 giugno 1929 e fu ordinato presbitero il 28 luglio dello stesso anno. Nel triennio 1929-1932 conseguì il Lettorato Generale in Teologia al Pontificio Ateneo Antoniano di Roma. Fu quindi inviato a Siena, all’Osservanza, come Maestro dei professi temporanei e Professore di Teologia Dommatica e Patrologia; nel 1935 fu nominato Parroco e in seguito Vicario; negli anni che seguirono fu anche Definitore provinciale e Prefetto degli Studi fino al 1949, quando fu nominato Ministro provinciale per un triennio, riconfermato per un secondo nel 1952; nel frattempo fu Visitatore Generale nella Custodia dell’Alto Egitto (1950) e nella Provincia di Liguria (1955).

P. Angelico Lazzeri era da poco giunto al termine del suo mandato di Ministro provinciale della Toscana, quando fu chiamato a governare la "Perla delle Missioni". Adempì tale incarico dal agosto 1955 al giugno del 1957, quando il Capitolo Generale dell’Ordine, riunito ad Assisi, lo elesse Procuratore Generale. Fece il suo primo ingresso al S. Sepolcro l’8 dicembre 1955.

Nel corso di neppure due anni, compì una visita canonica alle Case della Custodia e ne iniziò una seconda, essendo profondamente convinto della necessità della conoscenza personale per "promuovere sempre più la vita spirituale, regolare, disciplinare delle nostre Case, infiammare le volontà ad un attaccamento più sacro ai S. Luoghi, al lavoro apostolico delle nostre Missioni e delle opere ministeriali e sociali della S. Custodia". La convinzione che "conoscersi di più, significa comprendersi, amarsi, aiutarsi di più" lo portò anche a pensare alla creazione di "un Bollettino Ufficiale col quale le idee e le iniziative di ciascuno fossero portate a conoscenza di tutti". Ebbe così inizio la pubblicazione degli "Acta Custodiae Terrae Sanctae".

Ebbe a cuore la questione dei santuari: in particolare lavorò intensamente perché potessero avere inizio i lavori per il restauro del SS.mo Sepolcro e nel contempo s’impegnò a portare avanti l’iniziativa della ricostruzione della Basilica di Nazaret, intrapresa dal suo Predecessore, il M.R.P. Giacinto M. Faccio.

Accolse in Terra Santa il P. Ministro generale P. Agostino Sépinski dal 10 al 20 agosto 1956.

Dopo il suo mandato

Nel Capitolo Generale del 1957 fu eletto Procuratore generale dell’Ordine, ufficio nel quale rimase fino al 1967, quando fu nuovamente Procuratore e insieme Vicario Generale dell’Ordine ininterrottamente fino al 1973. In questo periodo fu anche Assistente Religioso dell’Istituto delle Povere Figlie delle Sacre Stimmate e della Congregazione dei Frati Bigi. Nel 1958 fu nominato Commendatore al Merito della Repubblica Italiana.

Rientrò in Provincia nell’estate del 1973; al Congresso capitolare fu nominato Presidente e Direttore dell’Oasi di San Lucchese, dove rimase fino al 1982; nel frattempo fu anche Maestro dei due novizi Fr. Candido Benvenuti e Fr. Giuseppe Scalia, e Vice-Postulatore delle Cause dei Santi. Nel Congresso capitolare del 1982 fu nominato Guardiano della Fraternità dell’Osservanza a Siena, riconfermato nel 1985; ivi in seguito fu Vicario, Sacrista e dedito, con semplicità e zelo, ai tanti servizi della Casa, tanto preziosi per il buon andamento della vita fraterna e per l’edificazione dei fratelli; li ha svolti fedelmente fino a che le forze glielo hanno consentito. Nel mese di ottobre del 1997 il suo stato di salute consigliò il trasferimento alla Casa di Riposo di Fiesole, dove è deceduto la mattina del 7 gennaio 1998.

Fr. Angelico ha portato con sé un bel pezzo di storia della Provincia, dell’Ordine e di tanti fratelli e sorelle incontrati nel suo cammino di Frate e di Sacerdote, di Maestro, Professore, Parroco e Superiore a livello provinciale e generale. Ovunque e in tutti ha lasciato il segno dell’amore alla sua vocazione francescana e al suo sacerdozio: due doni del Signore e di San Francesco, che ha accolto con fede ed entusiasmo, ridonandoli fedelmente e generosamente, nella gratuità e nella gioia, conforme all’insegnamento di Gesù e di San Francesco. Significativa è stata la folta presenza di frati, sacerdoti, suore e fedeli, che, nella Basilica dell’Osservanza, si sono uniti ai frati toscani per il rito di commiato e per testimoniare quello che è stato Fr. Angelico per la Chiesa, per l’Ordine, per tanti fratelli e sorelle e per ciascuno dei presenti.

Da vero frate minore, con semplicità e gioia, Fr. Angelico ha saputo vivere e donare l’amore e lo zelo per la Chiesa e per l’Ordine, che ha servito senza far distinzione di persone e di tempi, di uffici e di doveri più o meno importanti; dove c’era da offrire una parola, un aiuto, un pezzo del suo tempo prezioso, correva, a consolare o a scuotere, a seconda del bisogno. Nei riguardi dell’Ordine, della Provincia e della sua Fraternità era particolarmente attento a tutto, desideroso di essere partecipe della vita dei singoli e della sua fraternità…

La gioia intima di essere frate minore e sacerdote emergeva dai suoi comportamenti e dalle sue parole, ispirate da sentimenti di umiltà e di misericordia, che gli aprivano i cuori e gli conquistavano l’affetto e la fiducia di tutti. Nelle Congregazioni Romane, che frequentava spesso a motivo del suo Ufficio di Procuratore Generale, è ricordato con simpatia come un fratello, e con ammirazione per l’assidua attenzione all’iter delle pratiche; era sempre cortese verso i Responsabili dei Dicasteri e degli Uffici, anche quando sollecitava la soluzione di un problema; questa sua sollecitudine per i fratelli era nota e apprezzata dai Ministri Provinciali e dai Frati dell’Ordine. Nei due anni trascorsi come Custode in Terra Santa, dove ha avuto rapporti con le persone più varie, ha dato a tutti la stessa testimonianza di fedele servizio alla Chiesa e all’Ordine, alla cui fiducia ha sempre risposto con dedizione senza limiti. Quanti hanno collaborato con lui in Provincia, nella Curia Generale e in Terra Santa, come in varie commissioni di studio, riconoscono che lavorare con lui era una vera condivisione, nella quale egli, primo nella responsabilità, era primo anche nel prendere e accompagnare le decisioni e le iniziative. Dovunque, e fino all’ultimo, è stato sempre fedele a quel poco che tende al molto, nelle cose di grande responsabilità e in quelle quotidiane, come l’alzarsi presto la mattina per la gioia di far trovare pronta ai Frati la Sagrestia e il Coro e per accogliere in Chiesa i fedeli, aprendo la porta, salutando, scambiando due parole e mettendosi a disposizione per la riconciliazione o per un buon consiglio.

Anche nella Casa di Riposo amava stare in compagnia, esprimendosi più con lo sguardo che con le parole: "Mi raccomando, disse fin dal primo giorno al Ministro Provinciale, non mi lasciate solo!". I confratelli che l’hanno avvicinato quando aveva chiara coscienza che sorella morte era alle porte, hanno constatato la bellezza del suo sguardo e la serena rassegnazione alla volontà di Dio, arricchita da tanta dolcezza, che pareva confermare la verità profonda del suo stile bernardiniano finché è stato in attività: il suo volto si illuminava quando aveva la gioia di pregare insieme ad un confratello.

Ed è in questo atteggiamento che alle 02.30 del 7 gennaio si è spento serenamente nel Signore. La notizia della sua morte è stata accolta con tanto rimpianto; numerosissime le partecipazioni, prime fra tutte quella del Ministro Generale e del Cardinale Achille Silvestrini, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

I Funerali sono stati celebrati a Siena, nella basilica dell’Osservanza, da lui chiamata teneramente la "sua Sposa", nel primo pomeriggio dell’8 gennaio. Accanto ai numerosi frati toscani, erano presenti confratelli della Curia Generale, del Pontificio Ateneo Antoniano e di altre province dell’Ordine, insieme a Sacerdoti del Clero diocesano; numerose le Religiose presenti insieme ai fedeli che gremivano la basilica. Ha presieduto il rito di Congedo Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Gaetano Bonicelli, Arcivescovo di Siena; il Ministro Provinciale, all’omelia, prendendo lo spunto dalla parola di Dio, ha tratteggiato le tappe e lo stile francescano della sua vita di frate, di sacerdote, di fratello di tutti. La sua salma, accompagnata da confratelli e fedeli, è stata sepolta nel piccolo cimitero poco distante dalla Basilica, per riposare accanto ai suoi fedeli e ai suoi frati che lo hanno preceduto nell’incontro con il Signore.

Fr. Angelo Stellini, Ministro provinciale

Polidori

Custode Di Terra Santa (13.08.1957 – 14.06.1962)
Della Provincia Lauretana nelle Marche-Italia (Inizio del suo governo: 05.07.1957)

(Dalla lettera del Ministro Provinciale P. Luigi Perugini ofm)


Era nato a Ostra Vetere (Provincia di Ancona) il 12.12.1897 e si era fatto francescano nella Provincia Lauretana emettendovi la professione temporanea l’8 settembre 1914 e quella solenne il 6 aprile 1921. Fu ordinato sacerdote il 13 giugno 1925.

Nominato Lettore provinciale di S. Eloquenza, non solo insegnò questa disciplina, ma si prodigò molto anche nell’apostolato della Parola tenendo numerose Quaresime quotidiane, mesi di maggio, Novene e missioni popolari.

Per le sue molteplici doti fu giudicato idoneo a ricoprire i più svariati uffici nell’Ordine, come lo dimostra il seguente elenco:

  • Maestro dei chierici a Matelica (1925-1927).
  • Parroco della parrocchia di S. Giovanni Battista in Ancona (1927-1928).
  • Guardiano e Direttore del Collegio di Sassoferrato (1928-1931).
  • Guardiano a Sassoferrato e Definitore provinciale (1931-1934).
  • Segretario provinciale e Commissario del TOF e Commissario di T. S. (1934-1937).
  • Insegnante di Storia ecclesiastica e Sacra Eloquenza (1937-1940).
  • Commissario generale del TOF, Visitatore generale della Provincia veneta (1943-1944).
  • Ministro provinciale delle Marche (1944-1946).
  • Segretario generale dell’Ordine; Visitatore generale dell’Abruzzo e Delegato generale per le Marche, Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia (1946-1952)
  • Definitore generale dell’Ordine (1952-1957), e in questi stessi anni Commissario della S. Congregazione dei Religiosi e Assistente dei Frati Bigi e delle Suore Stimmatine.
  • Custode di Terra Santa (1957-1962).
  • Presidente del convento di S. Chiara in Napoli dal 16 giugno 1963. Egli prese possesso del suo ufficio di Custode di Terra Santa il 13 agosto 1957 dirigendosi processionalmente dalla Porta di Giaffa alla chiesa di San Salvatore, accompagnato dalle Autorità religiose e civili, dai Frati e da secolari. In date successive, ma sempre nello stesso agosto del 1957, fece solenne ingresso sia al S. Sepolcro, sia a Betlemme sia a Nazaret secondo l’antica consuetudine dei PP. Custodi di T.S., che si osserva fino ad oggi.


Il 4 Ottobre 1960 fu nominato Commendatore nell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.

Sotto il suo Custodiato la Missione del Canale di Suez è ritornata alla Custodia di T.S. in data 25 settembre 1957.

Per amministrare oculatamente i beni della Custodia e specialmente le finanze egli fece redigere un regolamento per le varie Amministrazioni regionali della Custodia.

Incaricò anche qualche religioso perchè redigesse le "Ordinazioni della Custodia di Terra Santa", le quali però non furono definitivamente approvate se non in data 14 giugno 1968. Esse servirono come base agli attuali "Statuti della Custodia di Terra Santa".

Scrisse 23 Lettere circolari, l’ultima della quali riguarda l’itinerario del Visitatore generale P. Carlo Tallarico. Nella prima sua Lettera P. Polidori parla dell’osservanza delle leggi anche di quelle dello Stato in cui i singoli Frati vivono, della assidua preghiera, della custodia dei voti, dell’amore fraterno, di dare a Cesare ciò che è di Cesare, di coltivare le vocazioni e di essere uniti ai Commissari di T.S. In quella dell’11 marzo 1959 (che è la sesta Lett. circ.) annunzia la lieta notizia che Papa Giovanni XXIII in data 2 marzo 1959 aveva approvato il progetto della costruzione della basilica di Nazaret, preparato dall’ingegnere Giovanni Muzio, dei lavori che sono nel piano di costruzione; quindi li esorta ad organizzare la loro attività nel divulgare la notizia della costruenda basilica e nel promuovere nello stesso tempo la devozione alla SS. Vergine.

Nella Lettera circolare n. 22 scritto in data 1.12.1961 e indirrizzata i PP. Commissari di T.S. e ai Ministri provinciali dell’Ordine enumera le opere compiute durante il suo Custodiato per assicurarli che l’Offerte da loro inviate non andarono sperdute. Le predette opere in fatto di costruzione, senza parlare di altre attività, sono:
 

  1. I lavori per la costruzione della basilica di Nazaret
  2. La nuova segreteria custodiale con tre sale da ufficio e un reparto per l’archivio vivente in San Salvatore.
  3. Nuovo edificio per le scuole primarie e secondarie nella Vecchia Città di Gerusalemme
  4. Nuovo edificio per le scuole primarie a Gerico
  5. I lavori per il nuovo Collegio di Betlemme
  6. I lavori per il consolidamento della basilica del S. Sepolcro
  7. Un secondo piano per il Collegio serafico di Emmaus a causa del cresciuto numero dei Fratini
  8. La costruzione di una scuola con abitazione per le Suore missionarie a Jacubie in Siria
  9. La costruzione di una scuola con abitazione per le Suore missionarie a Gassanie in Siria
  10. La costruzione di un nuovo convento in sostituzione di quello vecchio cadente a Nicosia
  11. La costruzione del convento e della chiesa a Larnaca (Cipro)
  12. La costruzione di una casa parrocchiale a Famagosta (Cipro)
  13. La costruzione di un complesso per la nuova Missione copta, consistente in una scuola, un salone-cappella, e di locali per le opere e casa parrocchiale in Kafr el Dawwar (Egitto)
  14. La costruzione di un Collegio serafico ad Harissa (Libano)
  15. I lavori per la costruzione di un Collegio serafico a Roma.


Sotto il suo custodiato è stato installato anche il generatore elettrico trifase a San Salvatore, capace di fornire corrente elettrica non solo per l’illuminazione del convento, ma anche l’energia per le macchine delle nostre officine, nonché per il riscaldamento elettrico delle stanze. Il generatore elettrico viene adoperato ancor oggi, quando la corrente della città viene interrotta per vari motivi. (Non esiste più).

Per poter portare a termine i lavori in corso a Nazaret, al S. Sepolcro e altrove si è adoperato molto per ottenere l’appoggio della S. Sede. Giovanni XXIII ha accolto la sua domanda e ha pubblicato la Lettera papale "Sacra Palaestinae loca" del 17 aprile 1960 con la quale confermava i privilegi già concessi dai Sommi Pontefici Leone XIII e Benedetto XV e inculcava la Colletta del Venerdì Santo per i bisogni della Terra Santa.

La carità fraterna tra i Frati gli stava molto a cuore e perciò volle scrivere la lettera circolare (n. 17) per esortarli ad esercitare questa virtù; da alcune indicazioni che egli dà sul modo di esercitarla, si può dedurre che egli stesso la praticasse nel predetto modo. Ne cito qualche punto; "Avere stima del nostro prossimo e compatire le sue debolezze"; "usiamo cortesia e gentilezza verso gli altri"; "procuriamo di renderli felici e venire incontro alle loro necessità sia spirituali che materiali". "perdoniamo subito qualsiasi offesa e non soltanto dentro di noi, ma con qualche atto esterno che trasformi il nemico in amico"; "vedere in ciascuno l’immagine e la somiglianza di Dio".

Egli stesso trattava bene tutti ed era in buone relazioni con tutte le Autorità religiose e civili. Gli era penoso rifiutare le domande che gli venivano fatte; ma alle volte non le poteva accettare. Per toglier il conflitto esistente nella sua coscienza, una volta, in una pubblica riunione, si raccomandò ai Frati di non fargli richieste che in coscienza non poteva concedere.

Era puntuale agli atti comuni del coro e della mensa, se non era impedito dalle sue occupazioni. Era bonario e affabile durante le ricreazioni comuni del convento, come lo era quando trattava la gente o coloro che venivano a visitarlo o domandargli qualche favore. Quando fu assegnato in qualità di Superiore a S. Chiara, si è dedicato in modo speciale ad ascoltare le confessioni dei fedeli. Tutti ammiravano la sua bontà e la sua gentilezza, la sua bonarietà, ecc. ecc."

Dopo il suo mandato

Nel monastero di S. Chiara in Napoli, la sorella morte gli venne incontro e lo portò alla casa del Padre. Ai suoi funerali ha assistito anche il P. Custode che si trovava in Italia, assieme una folla numerosissima di fedeli che avevano gustato la dolcezza del suo cuore paterno durante più di un ventennio. In occasione della sua morte il P. Ministro provinciale delle Marche ha inviato ai suoi Religiosi la seguente lettera:

"Fratelli carissimi, dopo una lunga malattia incurabile, sopportata con esemplare e toccante pazienza, all’alba del 31 ottobre 1986 si è concluso il lungo cammino terreno del P. Alfredo Polidori. La salma del venerato confratello, esposta all’omaggio di amici e penitenti fin dalle ore 14 del 1 novembre, ha ricevuto l’ultimo saluto nella basilica di S. Chiara alle ore 10 del 2 novembre.

Numerosissimi i fedeli, attenti e commossi, alla concelebrazione eucaristica, presieduta dal P. Angelo Stellini. Hanno fatto corona al definitore generale alcuni confratelli delle Marche e della curia generalizia, numerosi confratelli della provincia di Napoli, i Padri Provinciali di Napoli e delle Marche e il P. Custode di Terra Santa. Ecco come il P. Armando Pierucci ha ricordato la figura del P. Alfredo in una concelebrazione di suffragio, tenuta presso il santuario di S. Pasquale in Ostra Vetere, terra natale dello scomparso. "Cari fratelli, desidero ringraziarvi per essere venuti a questa celebrazione eucaristica con cui nel Signore ci mettiamo in comunione con il nostro confratello P. Alfredo Polidori. Penso tuttavia che non tutti tra voi hanno conosciuto personalmente P. Polidori, anche se tutti ne hanno sentito parlare. Fino a pochi anni fa egli tornava ogni anno nel mese di Maggio, per la festa di S. Pasquale, nella nostra città, in questo nostro convento. Molti di voi lo avranno visto e avranno ascoltato le sue prediche, come quando inaugurò il monumentino a S. Pasquale, posto nel piccolo parco accanto alla facciata della nostra chiesa. Credo che tutti desideriamo sapere qualcosa di più intorno a lui.

Di P. Polidori si possono dire molte cose: la sua vita è stata piena di giorni e di opere. Ma la prima immagine che di lui ci viene alla memoria è quella di un uomo sorridente. Gentile fino alla signorilità. padrone delle situazioni, sicuro e sereno nello sguardo di fronte a personalità di qualsiasi importanza (e incontrò Papa Giovanni e Cardinali, Re Hussein e Ministri Architetti e Bancari), non faceva certo intuire di essere nato nella nostra campagna, a Ostra Vetere, in contrada Casale, e di essere cresciuto in un paese ancor più piccolo: Serra de’ Conti.

Formato alla scuola di Francesco d’Assisi, nei nostri conventi delle Marche, aveva raggiunto il perfetto equilibrio delle persone che stanno bene nei propri panni, perché non hanno niente da nascondere, nessuno da invidiare. Per la sua dolcezza i frati di Terra Santa, dove fu Custode, lo ricordano: "Era un buon papà!". I frati delle Marche, che lo hanno avuto provinciale, durante l’ultima guerra, ricordano come li andasse a trovare in bicicletta. A Napoli invece, dove ha passato gli ultimi 22 anni della sua vita, lo chiamavano: "Il nonno". Sempre un dolce ricordo familiare.

Si sarebbe superficiali tuttavia a scambiare la dolcezza di P. Alfredo per dabbenaggine. La sua serenità, la semplicità le aveva ricevute dalla nostra terra, ma egli, da buon contadino, le aveva coltivate e conquistate.

Terminato il servizio militare, aveva fatto la guerra del ‘15/18, dopo la bufera civile e morale di quegli anni, si guardò attorno e, insieme al nostro confratello p. Ludovico Calori, si chiese: "Che facciamo, torniamo in convento?". E riprese con coraggio la strada del chiostro. Certo, non dimenticherò mai quando era Superiore nel monastero di S. Chiara, il giorno in cui un frate della nostra Provincia si presentò in abiti civili. E P. Polidori gli dovette dire: "Guarda, proprio tu della mia Provincia, non venire a refettorio così." "Ma io non ho la tonaca con me".

"Non fa niente, ne prendiamo una da un altro frate, alto come te". E neanche posso dimenticare i ritiri che egli predicava alla comunità di S. Chiara, sempre a Napoli. Vi erano gli studenti universitari, i loro professori, dei frati dotti. Padre Alfredo ci parlava, con semplicità e fervore, della preghiera, del celebrare bene la S. Messa, del fare il ringraziamento dopo la Messa. E questa sua fermezza l’adoperò anche come Custode di Terra Santa, in particolare nella realizzazione della basilica dell’Annunciazione a Nazaret.

C’era da accantonare un progetto che da anni giaceva nel cassetto, perché non rispettava le esigenze archeologiche; e c’era da far approvare il nuovo progetto dell’architetto Giovanni Muzio. Egli andò alla S. Sede e disse: "Ecco il nuovo progetto. Vi prego di esaminarlo con premura. Io resterò a Roma e non tornerò in Terra Santa, finché voi non mi diate una risposta".

La risposta arrivò nel giro di una settimana. E P. Polidori potè dare il via ai lavori di quella basilica che ora è una nuova strofa alla tutta Bella e tutta Santa, che aveva cantato: tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Con questa realizzazione, potrei parlare di molte altre opere e soprattutto degli incarichi ufficiali che il P. Polidori ebbe nel nostro Ordine francescano: guardiano, direttore dei fratini, Provinciale, Segretario e Definitore Generale, Assistente Nazionale dell’OFS. Non finirei più. Desidero piuttosto insistere sulla dimensione ordinaria di P. Polidori, che è quella sacerdotale. Nella vita pastorale, come predicatore e come confessore, P. Alfredo ha dato il meglio di sè. Conservando il contatto continuo con la gente, egli ha evitato di diventare un uomo dell’apparato, ed è rimasto se stesso: semplice e signore. Ricordava con entusiasmo la sua prima novena per la festa dell’Immacolata da sacerdote novello a Borgo Loreto, mandato dal suo guardiano; e allora non aveva neanche una predica. E si alzava al mattino alle 4 per prepararsi e studiare. Chi l’ha ascoltato una volta, non l’ha dimenticato: non per la sua dottrina o i voli oratori, ma per l’entusiasmo, la semplicità. "Non gli serviva niente", dicevano a Ostra Vetere, ricordando la voce e la statura: "nè il microfono, nè la pedana". Anch’io ricordo quando a Napoli parlava dell’esistenza di Dio, al colmo del fervore, con una mano apostrofava la folla, con l’altra si teneva il "cupolino", gridando: "Mi fanno ridere! Dio allora non esisterebbe?!". Non l’hanno dimenticato i fedeli, i sacerdoti, le suore che l’hanno ascoltato, e tanto meno coloro che per anni hanno potuto ricevere il perdono del Signore al suo confessionale, o in ultimo, nella sua stanza: giovani, gente comune, vescovi, religiosi.

Questa dedicazione pastorale P. Polidori non l’ha coltivata solo negli ultimi anni, ma sempre, anche da definitore generale o segretario generale. “E non vi è giovato!” gli disse P. Agostino Sepinski, scadendo da Ministro generale e desiderando passare a lui la mano. Ma l’obiezione era stata quella: P. Polidori ogni tanto sgattaiolava per andare a predicare. Forse allora, 30 anni fa, questo non gli giovò per continuare la carriera. Ma ora, al termine della sua vita, presentandosi al Cristo buon Pastore, può ben essere stato il suo titolo di gloria, insieme alla sua dirittura morale, alla sofferenza che in questi ultimi anni lo ha purificato.

Caro P. Alfredo, ora ci hai lasciato per godere insieme ai Santi e ai tuoi Cari, la presenza di Gesù buon Pastore. Prega per noi, prega per questa Provincia che tanto hai amato, pur dovendone stare lontano; prega per questa Provincia che tanto hai onorato nel servizio generoso e signorile; prega perché il Signore voglia suscitare nuovi frati in mezzo a noi: frati generosi e semplici, frati disposti ad ogni sacrificio, frati sorridenti, come te, caro P. Alfredo, che hai avuto il sapore del pane fatto in casa e per questo hai lungamente nutrito il popolo cristiano con il pane di vita eterna”. Siamo certi che il Signore perdona a chi ha perdonato, tuttavia offriamo con generosità i fraterni suffragi, perché il P. Alfredo, purificato da ogni umana fragilità, possa godere nella luce e nella gioia del Cristo risorto.

JESI, 7 dicembre 1986”. P. Luigi Perugini, ofm Ministro Provinciale
 

Cappiello

Custode Di Terra Santa (29.05.1962 - 17.08.1968)
Della Custodia di Terra Santa (Inizio del suo governo: 14.06.1962)


Egli era nato il 1º gennaio 1919 a Meta di Sorrento, nella provincia di Napoli. Fu allievo del Collegio Serafico di S. Chiara a Napoli fino al 1932 e poi frequentò quello di Emmaus fino al 1935, dove conseguì la licenza ginnasiale.

Nazaret l’accoglie novizio francescano il 14 settembre 1935; indi, emessa la professione semplice il 15 settembre 1936, viene trasferito nel convento di Betlemme per compiervi gli studi filosofici dall’anno 1936 al 1939. Il 24 marzo 1940, sempre a Betlemme, è ammesso alla professione solenne. Studia teologia a Betlemme per un anno (1939-1940), gli altri tre ad Emmaus, dove i francescani italiani erano internati durante la seconda guerra mondiale. Riceve la consacrazione sacerdotale il 6 gennaio 1944 dalle mani del Patriarca Latino di Gerusalemme, Sua Beatitudine Mons. Luigi Barlassina nella concattedrale del Patriarcato.

Consegue la laurea in diritto canonico a Washington nel 1951 alla "Catholic University of America". La sua tesi, "De Ordinariorum dispensandi facultate ad normam can. 81", è pubblicata in Alessandria d’Egitto l’anno dopo. L’obbedienza lo manda in Egitto, dove esplica i seguenti uffici: ufficiale del Vicariato Apostolico di Alessandria d’Egitto (1951-1956); cancelliere a varie riprese del medesimo Vicariato; Vicario Delegato dal 1954 al 1956; superiore e parroco di Meadi presso il Cairo dal 1956 al 1962.

Dopo il suo mandato

Dopo il suo custodiato, P. Lino si fermò a Roma dove era incaricato di regolare dei problemi burocratici riguardanti il nuovo collegio di Terra Santa. Alla fine del 1968 fu eletto membro della Commissione Italiana per la presentazione delle nuove Costituzioni generali. Finito questo incarico, egli tornò in Terra Santa con sede al Terra Sancta College, aspettando che venisse approntato il "Christian information Centre", a cui era stato destinato come direttore.

La sera del 27 aprile 1971, al Terra Sancta College di Gerusalemme, dopo cena, mentre stava facendo un po’ di ricreazione, P. Lino veniva colpito da infarto e decedeva quasi immediatamente, assistito da due confratelli lì presenti. Aveva 52 anni di età.

Fu seppellito nel nostro cimitero del Monte Sion; ma a richiesta di suo fratello Filippo le sue ossa furono trasportate a Meta di Sorrento nel 1989.

 

Calabrese

Custode Di Terra Santa (06.07.1968 - 07.05.1969)
Della Custodia di T.S.


Il 9 agosto 1974 nella Delegazione di Roma, rendeva improvvisamente lo spirito a Dio P. Alfonso Calabrese.

Nato a Ferentino (prov. di Frosinone) il 12/9/1917, P. Calabrese dopo gli studi ginnasiali compiuti a Napoli e ad Emmaus, era entrato in noviziato il 14/9/1935 a Nazaret. Aveva emesso a Nazaret la professione semplice il 15/9/1936 e la professione solenne a Betlemme l’8/12/1939 alla fine del triennio filosofico. Inviato dai superiori in Italia a causa di una grave forma di diabete da cui sarebbe mai più guarito, era stato ordinato Sacerdote il 28/6/1942 a Cori (Prov. di Latina) verso la fine del corso teologico. Dal 1942 fino alla morte è rimasto a Milano dove aveva ideato — e nel 1951 ufficialmente fondato, sotto il Custodiato del Rev.mo P. Faccio — il "Centro Propaganda e Stampa" per i Commissariati di Terra Santa, del quale è stato Direttore fino alla sua dipartita. Eletto Custode di Terra Santa il 6/7/1968 dal Definitorio Generale o.f.m. si trovò nella impossibilità di assumere il prestigioso e delicato incarico a causa delle sue già precarie condizioni di salute, improvvisamente aggravatesi. Continuò comunque a dirigere il "Centro" di Milano. Negli anni che ha passato tra noi col sorriso nel cuore e sulle labbra, P. Calabrese ha avuto cura di stendere continuamente un velo pudico sui doni ricevuti dal Signore, su una intelligenza che odiava cammini tortuosi, su una fede viva e operante, su una pietà eucaristica e mariana tanto semplice che a volte stupiva, su una carità che ignorava limiti e stanchezze.

Ma se "è bene tener nascosto il segreto del re, è cosa gloriosa rivelare e manifestare le opere di Dio" (Tobia 12,7). Perchè dunque chi non sa apprenda e chi sa sia lieto di ricordare, saranno elencate qui di seguito, rapidamente,le opere compiute da P. Calabrese a servizio della Custodia di Terra Santa, lasciando al libro celeste della vita e al ricordo geloso dei beneficiati credenti e non credenti, vicini e lontani, semplici e colti, il bene che il devoto figlio della Custodia ha seminato nei cuori giorno dopo giorno.

Fedele allo scopo principale per cui l’aveva voluto, P. Calabrese pose anzitutto il "Centro" di Milano a servizio dei Commissariati di Terra Santa italiani e, all’occorrenza, dell’estero, stimolando, agevolando e coadiuvando l’attività di questi preziosi organi propulsori di vita missionaria. Si spiegano così i "Congressi" la cui serie, iniziatasi nel 1927 ad Assisi sotto gli auspici del Ministro Generale dell’Ordine, e del Custode di Terra Santa, è continuata nel 1933 a Grottaferrata, si è affermata nel 1946 ad Assisi ed è diventata tradizione nel 1951 e nel 1954 a Roma, nel 1958 di nuovo ad Assisi, ancora a Roma nel 1971 dopo un interludio che nel 1969 ha visto a Nazaret raccolti insieme Commissari e Vice Commissari non soltanto d’Italia, ma di ogni parte del mondo, a Madrid — nel 1970 — i Padri Commissari di Spagna; incontri nel ’70 e nel 71 con i PP. Commissari degli Stati Uniti, del Canada, del Centro e del Sud America, e di varie parti d’Europa.

E si spiegano i Corsi di Esercizi Spirituali e di aggiornamento missionario e gli incontri specializzati organizzati ad Assisi, Verona, Milano, Roma negli anni 1955, 1956, 1958, 1964 per i Fratelli che con tanto amore e tanto impegno svolgono la loro missione nei Commissariati.

Si spiegano gli oltre venti milioni di materiale di propaganda edito sotto forma di cartine geografiche della Terra Santa, di manifesti per la Giornata pro Luoghi Santi, di foglietti, pieghevoli, opuscoli, immagini sacre (splendida e ormai quasi esaurita la serie poliglotta a colori "Fiori di Terra Santa"), cartoline (una serie in bianco e nero di 40 soggetti, un’altra serie a colori di 36 soggetti, una terza — poliglotta, ugualmente a colori, di 50 soggetti, con frasi bibliche). Si spiega il centinaio di migliaia di oggetti religiosi illustranti i Santuari del S. Sepolcro, dell’Annunciazione, della Natività, della Visitazione… sotto forma di quadretti, medaglie, crocette, distintivi, portachiavi, placche auto, ecc.

L’amore e la devozione alla Custodia spinsero P. Calabrese a farsi tutto a tutti i Frati missionari operanti in Giordania, Israele, Libano, Siria, Egitto, Cipro, Rodi. E a rispondere sempre, nei limiti del possibile, alle loro richieste dalle più semplici alle più difficili e complicate, da quelle strettamente personali a quelle riguardanti il culto e l’apostolato. Solo a Dio è noto quanto P. Alfonso si è prodigato per la rifinitura artistica della Basilica di Nazaret.

E non è un mistero la saggezza e la squisita sensibilità con cui egli ha utilizzato i mezzi di comunicazione sociale per diffondere la conoscenza e l’amore alla Terra di Gesù.

Si pensi a "Eco di Terra Santa", bimestrale, in tredici edizioni per i Commissariati d’Italia e Malta, e all’Almanacco di Terra Santa.

Si pensi a "Pietro ritorna", edito nel 1965 in italiano, francese, inglese, in occasione del Pellegrinaggio di S. Santità Paolo VI in Terra Santa. Si pensi alla "Guida di Terra Santa" del P. Donato Baldi, giunta nel 1973 alla seconda edizione (dopo l’originale) con quattro ristampe e circa 50 mila copie; e al "Messaggio di Maria di Nazaret" di P. Marco Adinolfi, uscito nel 1973 in edizione italiana, inglese, francese, spagnola e tedesca (copie ventimila). Di carattere più intimamente spirituale, il volumetto "Colloquio interiore" di Suor Maria della Trinità diffuso in oltre 50.000 copie nella sola edizione italiana; (a questa nostra, sono seguite con pari fortuna traduzioni edite in Spagna, Germania. Inghilterra, Portogallo); e "Il suo nome è Maria" di Gioia Fati, coedito con i Fratelli Fabbri nel 1965 e diffuso in oltre 30 mila copie. Convinto della enorme efficacia degli audiovisivi per la diffusione della conoscenza religiosa, P. Calabrese, oltre a diverse trasmissioni radio e televisive in occasione delle grandi festività cristiane, non ha trascurato diapositive, filmine, e documentari cinematrografici: questi ultimi realizzati tutti per la regia del Dr. Rinaldo dal Fabbro e musicate dal Maestro A. Vitalini.

Una serie di 48 diapositive a colori sul Pellegrinaggio di Paolo VI in Terra Santa, precede lo splendido "Cristo nella sua Terra" dovuto, foto e testo, a P. Maurilio Sacchi ed edito dal "Centro" in filmine e diapositive (526 quadri) con 10 libretti esplicativi. Tre i cortometraggi in bianco e nero preparati su richiesta del Ministero della Pubblica Istruzione: "Il silenzio della gioventù". "Dal Giordano al Tabor", "Incontro di Emmaus". Sette i cortometraggi a colori: "Natale a Betlemme", "Il lago di Gesù", "Gli ulivi dell’agonia", "Il cantico della Vergine", "La Madre", "La valle sotto il mare", "Francesco, crociato dell’Amore".

Quanto ai lungometraggi: uno in bianco e nero "Crociati senz’armi", e due a colori: "Terra di Cristo" e "Ritorno alle sorgenti". Questo, girato durante il Pellegrinaggio del Papa in Terra Santa, è stato presentato in anteprima al Sommo Pontefice che lo ha voluto visionare nella sua saletta privata.

Recentissimo, il documentario "Una strada" sul Collegio Internazionale di Terra Santa in Roma, e valido ausilio a riflettere sulla "vocazione". Tutti i documentari sono stati insigniti del premio massimo nazionale; alcuni hanno ricevuto particolari premi e riconoscimenti; all’intera produzione cinematografica poi è stato riconosciuto il "Mercurio d’argento". Ma il documentario più bello — ahimè, solo un cortometraggio! — P. Calabrese lo ha realizzato assieme alla Grazia divina, vivendo la sua vita in francescana semplicità e lieta operosità apostolica, e nutrendo "una speranza piena di immortalità" (Sap. 3,4).

P. Marco Adinolfi, o.f.m.

Roncari

Presidente custodiale (17.08.1968 - 14.05.1969)
Custode Di Terra Santa (14.05.1969 - 17.05.1974) Della Provincia veneta di S. Antonio (Inizio del suo governo di Custode: 01.06.1969)


È nato a Crespadoro (Vicenza) l’11 settembre 1925, da Ferruccio e Maria Franchetti.

Compiuti gli studi ginnasiali nel Collegio Serafico Missionario di Chiampo e a Verona, fa il noviziato nell’isola di S. Francesco del Deserto (Venezia) nel 1924.

Compie gli studi liceali nei seminari di Cormons (Gorizia) e di Monselice (Padova).

All’inizio del corso teologico (1945) chiede di recarsi in Terra Santa, ma la situazione politica del dopo guerra ne ritarda la partenza di due anni. Nel frattempo compie il Iº e il IIº anno di Teologia a Venezia e a Motta di Livenza (Treviso) dove emette la professione solenne nel 1947.

Nel Luglio dello stesso anno parte per la Terra Santa. Terminato il corso teologico nel seminario di Betlemme, viene ivi ordinato nel Luglio 1949. Nell’Ottobre dello stesso anno viene inviato al Cairo dove vi rimane per 19 anni consecutivi, addetto alla parrocchia della Cattedrale S. Giuseppe, responsabile delle opere giovanili, organista e Vicario del convento.

Nel 1953 assume la direzione del Centro Cattolico Cinematografico Egiziano e, in tale veste, prende parte a diversi festivals cinematografici internazionali, a Cannes, Berlino, San Sebastián, come membro di giuria e assistente ecclesiastico dell’OCIC.

Nel 1954 è chiamato all’insegnamento della religione, della filosofia e della storia al liceo femminile italiano del Cairo ed espleta tale compito per 14 anni.

Nel 1958 cura l’apertura e l’organizzazione del "Nile Hall", cenacolo culturale ed artistico fra i più rinomati della capitale egiziana.

Lo stesso anno, su richiesta della Gerarchia, fonda il settimanale cattolico in lingua francese "Le Messager" che dirigerà per dieci anni.

Nel 1963 promuove la creazione di una corale ecumenica, composta da membri di tutte le confessioni cristiane, che presta i suoi servizi nelle chiese di diversi riti.

Nel 1966 è inviato a seguire un corso di specializzazione sui mezzi di comunicazione sociale all’Università di Montreal, a Chicago e a San Francisco.

Nell’Agosto 1968 è eletto deputato al Capitolo custodiale e, in assenza del P. Custode di T.S., viene nominato Presidente custodiale di T.S. il 17.08.1968, carica che ha tenuto per circa nove mesi, fino all sua nomina a Custode di Terra Santa, avvenuta il 14 Maggio 1969.

Dopo il suo mandato

Terminato il suo Custodiato P. Erminio fu eletto Delegato del P. Custode e superiore della Delegazione di Terra Santa a Roma nel 1974; rimase in questo ufficio per cinque anni. Nello stesso tempo fu chiamato a svolgere anche alcune attività a favore del nostro Ordine. Infatti nella primavera del 1976, eletto Visitatore generale per il Collegio di S. Antonio a Roma, fece la visita canonica. Nel mese di settembre del 1977 fu nominato dal P. Generale Costantino Koser Delegato generale per presiedere alla erezione della prima Provincia giapponese nel Giappone che fu inaugurato il 16 dicembre 1977.

Poco dopo il suo ritorno a Roma la S. Sede lo nominò Amministratore del Vicariato Apostolico di Egitto che egli resse dal mese di marzo 1978 fino al 30 giugno dello stesso anno e cioè fino alla nomina del nuovo Vicario Apostolico Mons. Egidio Sampieri OFM.

Nella sessione del 7 luglio 1979 il Definitorio generale lo nominò Segretario generale delle Missioni. Rimase in questa carica sino alla sua morte avvenuta il primo di novembre del 1980. Per il motivo che egli aveva molta esperienza di diverse culture, lingue e popoli congiunta alla sua competenza e la sua meticolosa organizzazione e abilità diplomatica concorse molto alla espansione, progresso e conservazione continua delle Missioni dell’Ordine durante il breve tempo del suo mandato, nonostante che fosse affetto da qualche malattia. Già nel mese di ottobre 1979 subì la gingetomia per estrarre il cancro ivi annidatasi. Dopo l’operazione egli non volle adoperare l’aiuto di apparati artificiali per parlare, ma preferì lo sforzo continuo per riacquistare la loquela.

Nell’11 settembre del 1980 si recò dai suoi familiari a Valdagno (Vicenza); ma trovandosi in cattive condizioni di salute entrò nell’ospedale dove il 2 ottobre subì un altro intervento chirurgico che rivelò la causa degli atroci dolori di cui fu vittima durante i due mesi precedenti e cioè il cancro diffuso. Rilasciato dall’ospedale perché stesse coi suoi familiari, fu costretto a ritornarvi il 27 ottobre a causa del continuo e copioso flusso di sangue. Ma senza pro, perché alle ore 3 pm del primo di novembre del 1980 spirò nella pace del Signore.

Le esequie furono celebrate nella chiesa parrocchiale di Crespadoro, dove era nato, e il 3 novembre seguente ivi fu sepolto. Alla cerimonia erano presenti più di cento confratelli, molti sacerdoti diocesani e popolo. Il Celebrante principale era il P. Ministro generale Giovanni Vaughn. Tra i concelebranti c’erano anche il Vicario generale Onorio Pontoglio e i membri del definitorio generale e anche i Ministri provinciali del Veneto e di Milano. L’omelia fu tenuto dal Commissario di T.S. P. Ferdinando Peruzzo.

P. Damiano Dougherty della CTS, che lo assistette durante la sua malattia, ha notato quanto segue: Un’ora e mezza prima delle morte gli fu comunicato il male di cui era colto; egli accolse la notizia, essendo in pieno possesso delle sue facoltà mentali, con somma tranquillità e pace e diede esempio dell’attaccamento al suo ufficio dando precise informazioni al suo assitente circa le questioni pendenti nel segretariato delle Missioni e raccomandando di aiutare i missionari non solo quelli che già avevano chiesto soccorsi, ma anche i vari missionari che lavorano nel mondo.

Sacchi

Custode Di Terra Santa (17.05.1974 - 04.11.1980) della Provincia di S. Bonaventura in Piemonte (Inizio del suo governo: 28.05.1974)

Il P. Maurilio Sacchi è nato a Torino il 7 settembre 1918 da Enrico e Francesca Ricca. Terminati gli studi elementari e volendo farsi francescano si recò nel Collegio Serafico di Saluzzo (Cuneo) e poi in quello di Casal Monferrato per seguirvi gli studi ginnasiali (1931-36) Prima dell’ultimo anno del Ginnasio ha fatto il Noviziato a Belmonte, al termine del quale ha emesso la professione dei voti semplici (1935) e cinque anni più tardi quella dei voti solenni nella Provincia di S. Bonaventura in Piemonte.

Compiuti gli studi filosofici a Casal Monferrato e quelli teologici nel convento di S. Antonio a Torino negli anni 1936-39 e 1939-40, e ordinato sacerdote nel 1942, gli è stata offerta dal suo Provinciale l’ambita occasione di fare gli studi superiori nel Pontificio Ateneo Antoniano di Roma, ma egli, pur ringraziandolo, non ha aderito alla proposta.

Quasi un anno dopo l’ordinazione sacerdotale è stato designato Vice Parroco della Parrocchia Madonna degli Angeli a Torino (1943), nel quale ufficio è rimasto sino all’anno 1947, disimpegnando nello stesso tempo anche l’ufficio di Insegnante di Religione nel Liceo Massimo d’Azeglio e nell’Istituto Offidani di Torino.

L’8 Maggio 1947 è venuto in Oriente per prestare servizio nella Custodia di T.S., dove, dopo aver fatto il servizio di sei mesi nel SS. Sepolcro, è stato destinato al Convento di Betlemme e per qualche tempo ha diretto il Collegio di T.S. nella stessa cittadina (1947-1950). P. Felicissimo M. Tinivella, provinciale e già suo professore di filosofia, nel presentarlo alla Custodia lo definisce di "Indole buona, maneggevole, allegra… È di intelligenza superiore alla media e duttile così da potersi adattare con facilità".

Dal 1950 fino a oggi gli sono stati affidati molti incarichi e uffici: Lettore di Storia ecclesiastica, Storia dell’Ordine, Patrologia nel Seminario teologico di S. Salvatore (1950-59), Maestro dei Chierici in S. Salvatore (1950-52), Maestro dei Fratelli (1950-59). Insegnante di Storia della Palestina nel Seminario filosofico di Betlemme e di Storia civile e di Religione nel Collegio Serafico di Emmaus, Responsabile del Laboratorio Foto-zincografico di S. Salvatore (1957-68), Direttore di La Terra Santa e a poi Vice Direttore della medesima Rivista (1957-68).

I compiti di direttore del laboratorio fotozincografico e della Rivista La Terra Santa furono assolti da lui con passione, competenza, fantasia, gusto e gli diedero lo spunto per diverse interessanti pubblicazioni tra le quali una collezione di numerose diapositive in colore corredate da fascicoli esplicativi, alcune guide popolari e di un volumetto sulla Custodia. Inoltre collaborò alla realizzazione di vari documentari cinematografici sui Luoghi Santi. L’ultima sua opera fu il volume sulla Terra Santa "Sulle orme di Gesù" edito nel 1997.

Nel 1968 veniva eletto Guardiano del Convento della SS. Annunziata a Nazaret e rettore della Basilica; veniva rieletto nel 1971. Durante il suo Guardianato a Nazaret è stata solennemente consacrata la nuova Basilica dal Card. G. Garrone (Marzo 1969). Il Guardiano ha dovuto provvedere al vitto e all’alloggio dei numerosi ospiti che in questa occasione affluirono al convento e a tutta l’organizzazione della solenne cerimonia. Tutto riuscì bene con grande soddisfazione di tutti. Poco tempo dopo egli ha provveduto anche al vitto e all’alloggio dei Commissari di T.S. che a Nazaret hanno celebrato il loro primo congresso (Novembre 1969).

Egli ha sistemato anche il tesoro della Basilica: reliquiari, vasi sacri e paramenti liturgici, ha creato un museo di alcune cose peculiari e antiche e ha fatto fare una nuova installazione della luce elettrica nel convento. Ha fatto sistemare una raccolta di stampe antiche relative a Nazaret e al convento e al Santuario dell’Annunciazione nell’ambiente collaterale alla sacrestia. Infine per l’occasione della consacrazione della Basilica ha fatto apporre nell’atrio della medesima una lapide con due medaglioni con l’effigie dell’Emiro Fakhr ed-Din e del P. Custode Tommaso da Novara a ricordo della donazione del Santuario fatta dall’Emiro al medesimo. Durante il suo Guardianato a Nazaret ha avuto parecchi incarichi delicati: nel 1972 è stato nominato Visitatore delle Clarisse di Nazaret e dopo la visita eletto Superiore delegato dello stesso Monastero; parimenti nel 1972 è stato nominato dal Discretorio di T.S. Delegato custodiale per trattare col Delegato della Provincia francescana di Assisi su quanto riguardava il passaggio della Missione di Rodi alla Custodia; nel 1973 è stato nominato Visitatore generale della Missione toscana in Turchia e Grecia; in data 26 Settembre 1973 è stato eletto Presidente custodiale e ha retto la S. Custodia per un mese e mezzo cominciando dal 5 Ottobre; e ora è stato eletto Custode di T.S. dal Definitorio generale in data 17 Maggio 1974, avendo riportato già nella prima votazione dei Religiosi della Custodia 149 voti e cioè qualche decina di voti oltre la maggioranza assoluta; ha preso possesso del nuovo ufficio il 28 dello stesso mese.

Durante i suoi 46 anni di permanenza in Terra Santa, oltre al disimpegno dei suoi numerosi uffici, ha tenuti molti corsi di Esercizi spirituali in Giordania, Israele, Cipro, Libano, Siria ed Egitto. Ha contribuito efficacemente all’edizione di parecchi Numeri unici della Custodia, ha pubblicato una Piccola Guida illustrata di Terra Santa e la sua opera maggiore "Cristo nella sua Terra", Filmine e Diapositive, con 526 quadri a colori del formato 24 x 35, foto e testo, opera che ha riscosso lusinghieri apprezzamenti e che è stata tradotta già in tre lingue e largamente smerciata (Cfr. Acta Custodiae Terrae Sanctae, XVII (1972), nn. 3-4, pp. 138-140).

Nel 1974 fu nominato Custode di Terra Santa. Nel 1976 fu invitato personalmente dal Catholicos degli Armeni in Armenia e fu ospite nella Chiesa ortodossa di Mosca. Visitò tutte le nazioni e le opere della Custodia e tutti i Commissariati di Terra Santa volendo che ogni religioso sentisse la vicinanza morale e reale dei Superiori nell’incoraggiare e apprezzare la loro opera. Nel 1980 corse il rischio di essere riconfermato Custode. Si oppose con tutte le sue possibilità. Era cosciente che si andava "incontro a tempi nuovi e la Custodia non poteva permettersi il lusso di tempi di transizione".

Dopo il mandato

Ebbe anche la fiducia dei superiori maggiori che sia prima che dopo il suo sessennio da Custode lo nominarono Visitatore generale in Turchia e Grecia, al Pontificio Ateneo Antoniano a Roma, in Egitto. Dal 1984 al 1987 prestò la sua preziosa opera come Delegato generale per il Pontificio Ateneo Antoniano in Roma e per Grottaferrata. Al termine di questo suo delicato incarico il Ministro Generale lo ringraziò. Per quanto aveva fatto con competenza, fedeltà e generosità.

Scaduto il suo mandato come Custode chiese di andare a Rodi. A chi gli chiese perché aveva scelto l’esilio rispose che era il modo migliore per lasciare piena libertà di azione al nuovo governo. Voleva "torare ad essere un semplice frate come tanti altri… Son pronto a rientrare tra la file - con gioia e serenità di spirito - disposto sempre a dare il mio contributo, nelle forme più semplici e più modeste, secondo le mie possibilità per il bene della Custodia, alla quale, — senza nulla togliere alla mia Provincia madre — sono profondamente attaccato".

Nel 1986 fu destinato a Milano come direttore del centro Propaganda e Stampa di T.S. e nel 1987 fu nominado dal Definitorio generale membro della Commissione "per lo studio dei problemi giuridico-amministrativi ed economici del Pontificio Ateneo Antoniano". Nel 1993 decise di far ritorno in Provincia in un convento isolato. Nell’accomiatarsi dalla Custodia scriveva: "Alla Custodia devo tutto e penso di aver cercato… di servirla meglio che potevo. Però per me si tratta di una necessità… Ho lasciato da parte cose più necessarie per la vita di un uomo".

Rientrato in Provincia venne destinato al convento di Mellea e nel 1994 fu fatto Definitore provinciale. Nel 1997 fu trasferito nel convento di Saluzzo dove, dopo una breve e grave malattia, si spense serenamente. P. Maurilio aveva 82 anni di età, 65 di professione, 58 di sacerdozio, 46 di servizio.

Il suo comprovinciale P. Franco Valente, che lo conosceva bene, ha scritto su di lui ne "La Terra Santa" (luglio-agosto 2001, 1 e ss) un suo apprezzamento sulle doti e talenti del defunto e tra l’altro quanto segue: Ebbene, nonostante tu conoscessi certamente la gravità della tua malattia, eri quello di sempre. Ti rivedo mentre mi viene incontro col tuo passo svelto, quasi incurante dello sforzo che quella "corsa" ora ti doveva costare, lungo il corridoio dell’antico chiostro,e risento il tuo "Ehilà, come andiamo"" detto col solito tono insieme festoso e po’ marziale e con gli occhi che lanciano" uno sguardo che doveva essere ancora quello del ragazzo sempre allegro, aperto e sicuro di sé…

Sentendo parlar di te in questo modo, mi sono reso conto che in fondo ti ho conosciuto assai poco. Colpa certamente… dell’umiltà francescana, e un po’ anche della tipica riservatezza piemontese. Non eri davvero uno di quelli a cui piace "raccontarsi"! Né ti ho mai visto e sentito far pesare in qualche modo a chicchessia il tuo "glorioso passato". Ti sei sempre comportato in mezzo a noi come "un semplice frate… un frate qualsiasi": quello che al giungere al termine del tuo servizio di Custode di T.S. (ma anche in altre occasioni), hai scritto che eri desideroso di tornare a essere. Riservatezza a parte, amavi stare in compagnia, e starci in modo francescanamente lieto e sereno, dicendo peraltro cose sempre ben ponderate.

Allora mi sono detto: Ma chi era veramente padre Maurilio" Andiamo un po’ a vedere cosa scriveva su "La Terra Santa" quando ne era il direttore. Così mi sono messo a sfogliare un grosso volume in cui si trovano rilegati i numeri delle annate 1957-1959. Non vorrei offenderti, ma… non pensavo che scrivessi così bene, in modo così efficace! Direi che la tua scrittura ha la nitidezza delle tue fotografie in bianco e nero e anche di quelle a colori. Non dimentichiamo infatti che per molti anni fosti anche responsabile del laboratorio foto-zincografico della tipografia della Custodia di T.S. e che eri un vero professionista della macchina fotografica. Basta osservare anche una sola delle innumerevoli fotografie che hai scattato per ogni dove della Palestina e delle regioni limitrofe per capire molto del tuo rapporto d’amore con la Terra Santa, e cioè che il tuo era veramente un vedere Gesù, il Gesù dei Vangeli, in questi paesaggi e in questi ambienti umani (villaggi ecc.) che, effettivametne, erano allora ancora gli stessi, o quasi, che erano stati testimoni delle tappe salienti della vita del Signore.

Tu stesso scrivi: "Sembra quasi che nella terra ove Giosuè fermò il sole, il Signore, con nuovo e continuo miracolo, abbia fermato il tempo". Così che la Terra Santa "non ci racconta episodi nuovi, ma ci offre la possibilità di mettere meglio a fuoco la figura di Cristo, collocandola nel suo contesto storico, geografico e ambientale". Quindi in Terra Santa "ci si avvicina al Signore senza l’interposto di diaframmi, si ritrova il suo vero volto, non quello oscurato o deformato dalla speculazione scientifica o da una mistica a buon mercato". Questo atteggiamento ti apriva a ricevere abbondanti dosi di "grazia dei Luoghi Santi" e ti rendeva un convinto quanto convincente assertore di questa stessa grazia. Del resto bastava guardarti in una celebrazione al Santo Sepolcro o nella Grotta della Natività — le foto non mentiscono! — per avere, relativamente alle predette tue parole, la migliore dimostrazione e conferma.

Un religioso mi disse una cosa che merita certamente di essere riferita. Disse che quando fosti eletto P. Custode di Terra Santa, la prima cosa che facesti fu andare a pregare Dio - chiuso per diversi giorni in un piccolo convento fuori mano - che ti desse l’aiuto necessario a portare la "croce" che i tuoi confratelli ti avevano posto sulle spalle.

Qui in Terra Santa, come certamente sai, sono ancora parecchi quelli che ti hanno conosciuto e serbano un ottimo ricordo di te. Non è raro che nelle nostre conversazioni qualcuno faccia il tuo nome e ci racconti qualcosa di te. Naturalmente tutti ti ricordano anzitutto come colui che è riuscito a "eliminare" tutti i cosiddetti "privilegi nazionali" che c’erano nella Custodia da secoli, il che richiese il superamento di non poche difficoltà e resistenze. Inoltre ti ricordano come una persona di grande senso pratico (difatti andavi subito al nocciolo della questione e cercavi di arrivare altrettando rapidamente al… "dunque", spesso riuscendoci); come uno che dava fiducia agli altri; ricordano anche che a tavola era più il tempo che passavi andando a "visitare" i vari confratelli che stando nel… dorato isolamento del tuo "stallo" di Reverendissimo. So anche che saresti stato riconfermato a furor di popolo, se avessi accettato…

Eppure il tuo Custodiato - me lo hai detto tu stesso - fu un periodo particolarmente critico per la Custodia di T.S., di accese discussioni e di contrasti anche all"interno di essa. Se potesti uscirne vincitore fu in buona misura grazie al tuo grande equilibrio, al tuo grande attaccamento alla Custodia e alla tua regola che era di quella di mettere sempre tutto nero su bianco e con la precisione di un archivista. E sì che, prima di essere eletto Custode, non fosti mai non dico Segretario (quasi sicuro prossimo Custode), ma neppure Discreto di T.S.!

Sono passati tanti anni, ma i tuoi articoli sembrano scritti oggi, e non solo per le analogie sul piano della situazione politica a cui abbiamo fatto cenno qui sopra. Un linguaggio che è già quello di oggi, idee ovviamente… chiare e distinte, discorsi che filano: la tua pagina con cui si apre ogni numero della rivista si legge in meno di due minuti, ma arriva dritta dove deve arrivare ed è impossibile che lasci tutto come prima… Mi pare però che la tua penna il meglio di sé lo dia quando si tratta di difendere i diritti dei cristiani di Terra Santa contro le manovre di certi gruppi o gruppetti di "oltranzisti": mi riferisco in particolare all’articolo "Trionfante razzismo" apparso sul numero di ottobre 1957. Lo firma un certo Pr. Nathan A., ma so da fonte sicura che questo è uno pseudonimo che il suo vero autore sei proprio tu.

Caro padre Maurilio, so che anche nel tuo incontro con sorella Morte ti sei dimostrato un vero figlio di san Francesco. Sono convinto che nessuno si sarebbe, per così dire, scandalizzato se, in quegli ultimi momenti, ti fossi rivolto ai presenti facendo tue le famose parole: "Io ho fatto la mia parte, la vostra ve la insegni Cristo" (Leg. mag. 14,3). Mi piace immaginarti ora col volto nuovamente illuminato dal sorriso pieno, senza la minima ombra, persino un po’ spavaldo che vedo, ad esempio, in tutte le foto che ti ritraggono da P. Custode in mezzo a un gruppo di confratelli e che mi fa venire subito in mente il salmo che dice: "Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!" (Sal 133,1). Il tuo "segreto", del resot, lo conoscevano tutti: "Il sistema migliore per vivere bene, sereni e di comune accordo è ancor sempre quello di lavorare molto e di chiacchierare poco" e: "Il mezzo rimarrà sempre mezzo, quello che conta è la carica che viene dallo spirito".

Mancini

Custode di Terra Santa (05.11.1980 - 27.05.1986) della Custodia di Terra Santa (Inizio del Suo governo: 10.11.1980)

Nato a Ferentino (Frosinone) l’8 febbraio 1922, ultimo di cinque figli, da Ambrogio e Rosa Incelli.

Dal 1929 al 1935 ha frequentato le scuole elementari del paese; quando andò a ritirare la pagella alla fine del quinto anno, sentì dalla bocca dell’insegnante, che parlava ad un suo collega, quanto segue: "Ecco un ragazzo che dovrebbe esser destinato agli studi superiori".

Ai primi di ottobre del 1935, quando dall’Italia partivano i soldati per la guerra d’Etiopia, assieme ad altri 9 postulanti, accompagnati dal P. Ambrogio Cirilli, a bordo della nave Esperia, partiva da Napoli alla volta di Haifa.

Dal 1935 al 1939, come postulante ad Emmaus per i quattro anni di ginnasio.

A settembre del 1939, con altri sei postulanti, partenza per il noviziato nel convento di Nazareth, dove il 03 ottobre del 1939, ebbe luogo la vestizione.

Il noviziato, a Nazareth, durò soltanto otto mesi. L’11 giugno 1940 con tutti i confratelli della comunità, per l’entrata in guerra dell’Italia, fu portato nel convento di Emmaus, dove, i britannici avevano concentrato i frati italiani. Il concentramento durò tre anni, durante i quali, oltre a terminare l’anno di noviziato, frequentò il quinto anno di ginnasio e, in seguito, due anni di filosofia.

Il 1º novembre, essendo giunta la dispensa, necessaria per il cambiamento della sede del noviziato, emise la Professione temporanea. A giugno del 1943, dopo il concentramento, ad Ain-Karem per terminare il terzo anno di filosofia.

Dal 1944-1948, a Betlemme, per il corso di teologia. A maggio dello stesso anno, mentre la guerra in Terra Santa imperversava, il 4 luglio, fu ordinato sacerdote e una settimana dopo, entrato al S. Sepolcro per il suo servizio; dopo un mese il Rev.mo Padre Custode, sollecitato dal P. Pier-Giorgio Chiappero, Guardiano di Betlemme, dopo 13 anni gli concesse di tornare a rivedere la famiglia. Era partito ragazzo; tornava sacerdote.

Dopo due mesi, nuovamente a Gerusalemme per terminare il suo servizio al S. Sepolcro.

1949-1950 in Siria: sei mesi a Damasco (S. Antonio); un anno ad Aleppo, dove era stato aperto il nuovo Collegio, a Tour de Ville. Terminato l’anno scolastico, il nuovo Custode, P. Giacinto Faccio, gli fa sapere che dal Discretorio di Terra Santa era stato destinato a frequentare gli studi accademici a Roma (Ateneo Antoniano).

1953, a giugno, difende la sua tesi di dottore "Cardinalis Gaietanus et Montes Pietatis".

A ottobre dello stesso anno, torna a Gerusalemme, dove, per 26 anni, dà lezioni di teologia morale al Seminario di S. Salvatore; per qualche anno, ha dato anche lezioni di teologia spirituale e di pastorale.

Nel 1956, viene nominato segretario di Terra Santa, dopo tre anni, farà parte del Discretorio, come discreto della lingua italiana, come si diceva allora.

Dal 1959 al 1980, ha diretto la "Casa Nova" di Gerusalemme adoperandosi di ristrutturarla ed ammodernarla (acqua corrente nelle camere, riscaldamento centrale, pavimentazione nuova, sala di ricezione, scala principale, servizi privati nelle stanze, cappella e, infine, la nuova aggiunta (anni 1963-1964). Con il consenso del Discretorio, volle ristrutturare la "Casa Nova" di Ain-Karem, ridotta ad una vera bicocca, dopo anni di abbandono e utilizzata (il pianterreno) per gli animali domestici.

1973, apertura del Christian Information Centre. Il governo della Custodia lo volle come direttore, carica che mantenne fino al 1980, inizio del suo custodiato.

Dal suo ritorno da Roma (ottobre 1953) fino alla sua nomina a Custode, ha dato diversi corsi di esercizi spirituali alle communità religiose maschili e femminili; ha dato alcune conferenze sulla vita spirituale.

Prima ancora che fosse nominato Custode di T.S., il governo italiano lo ha decorato di due onorificenze: Cavaliere della Repubblica e Commendatore.

Dopo il mandato

Nel 1986, terminato il suo custodiato, è stato inviato a Roma, nella Delegazione di Terra Santa, in qualità di Delegato di Terra Santa e Superiore della Casa.

Dalla Sacra Penitenzieria è stata nominato Penitenziere aggiunto della Basilica di S. Giovanni in Laterano. A nome del P. Custode, mantiene i contatti con i Commissari di Terra Santa d’Italia. Ha dato diversi corsi di esercizi spirituali alle comunità religiose. E’ consultato spesso dagli operatori dei mass-media con interviste e trasmissioni in diretta. Ha pubblicato, molti articoli, diventando, in certi periodi, collaboratore fisso di alcuni periodici (La Terra Santa, Missioni Francescane, Osservatore Romano, ecc.).

Ha pubblicato oltre la sua tesi, "Le scoperte Archeologiche relative ai Giudeo-Cristiani" (tradotto in francese e in inglese); Il Messaggio dei Luoghi Santi agli uomini di oggi". Ha collaborato al volume "La Terra Santa-Dalla Crociata alla Custodia dei Luoghi Santi" a cura del P. Piccirillo e al volume "P. Bellarmino Bagatti, uomo di pace" a cura di P. Piccirillo.

Cecchitelli

Custode Di Terra Santa (24.04.1986-08.05.1992) della Custodia di Terra Santa (Inizio del suo governo: 01.06.1986)

Il R. P. Carlo (al secolo) Antonio Cecchitelli è nato a Morlupo (Roma) il 24 Febbraio 1936 da Giuseppe e da Antonazzi Cecilia. Il 29 Settembre 1947 entrava nel collegio serafico "S. Bernardino" di Orte (VT) dove iniziava le scuole medie e nel 1950 si trasferiva al collegio serafico "S. Maria di Gesù" di Artena (Roma) per gli studi ginnasiali. Il 21 Giugno 1953 giungeva a Gerusalemme dove indossava l’abito francescano e quindi veniva destinato al seminario filosofico di Betlemme per gli Studi di Liceo e Filosofia. Dopo il secondo anno di filosofia veniva ammesso al Noviziato sempre a Betlemme e al termine, il 4.10.1956, emetteva i Voti semplici. Rimaneva quindi a Betlemme per il terzo anno di Liceo e Filosofia. Nel 1957 passava al Seminario Teologico del convento di S. Salvatore in Gerusalemme per iniziare gli studi di Teologia. L’8 Dicembre 1959 emetteva la professione solenne nella chiesa di S. Caterina a Betlemme. Per motivi di salute (amebiasi) veniva inviato nel seminario di Teologia del Convento S. Maria delle Grazie in Benevento dove riceveva il Diaconato. L’ultimo anno di Teologia lo compiva al Pontificio Ateneo Antoniano di Roma, risiedendo presso il convento dell’Aracoeli. Il 18 Marzo 1961 riceveva l’Ordinazione Sacerdotale nella Basilica di N.S. del S. Cuore (Piazza Navona) per le mani di S. Em.za Rev.ma il Sig. Card. Angelo Felici.

Dal 1961 al 1965 veniva destinato all’Istituto Superiore di Scienze e Lettere "S. Chiara" nel Monastero S. Chiara in Napoli dove conseguiva il Dottorato in Lettere. Dal 1965 al 1969 è Professore di Lettere nel Seminario di Filosofia di Betlemme, Vice Maestro dei chierici e Maestro dei postulanti, bibliotecario conventuale, cronologo. Dal 1968 al 1971 ricopre la delicata carica di segretario custodiale. Dal 1971 al 1983 viene destinato a Roma presso il collegio serafico Internazionale di Terra Santa Superiore della Casa, Rettore del seminario, Promotore Nazionale delle Vocazioni, Maestro dei postulanti, Parroco dell’annessa parrocchia "S. Maria di Nazareth". Il 29 Novembre 1982 il P. Cecchitelli è stato accolto in qualità di MEMBRO ACCADEMICO dell’Internationale BURCKHARDT Akademie. Dal 1983 al 1986 viene richiamato a Gerusalemme come Segretario custodiale. Dal 1986 al 1992 ricopre l’importante ufficio di Custode di Terra Santa.

Il P. Cecchitelli parla Inglese, Francese, Spagnolo, Esperanto, e a causa degli Uffici ricoperti ha visitato durante il suo mandato tutti i Paesi del Medio Oriente e Nord Africa, quasi tutti i Paesi d’Europa, i Paesi del Nord America e diversi Paesi del Sud America e l’India.

Dopo il mandato

Dal 1992 al 1998 fu Guardiano e Commissario del Commissariato Generale di Terra Santa in Napoli-Via Portacarrese a Montecalvario, 70. Nell’Ottobre del 1994 è stato eletto Presidente dei Commissari di Terra Santa d’Italia. Malta, Svizzera e Polonia.

Il 18 Luglio 1994 il P. Carlo Cecchitelli è stato nominato MIEMBRO DE HONOR del Circulo de Estudios Donoso Cortes-Badajoz (España). Settembre 1998 trasferito a Roma presso il Collegio Internazionale di Terra Santa - Via Boccea - Casalotti come Guardiano, Parroco della Parrocchia S. Maria di Nazaret, annessa al Collegio, Economo, Cronista, Vice Maestro dei Postulanti, Animatore Vocazionale per l’Italia. Nel settembre 1999 trasferito al Convento di S. Giovanni Battista in Ain Karim come Maestro dei novizi, Vicario conventuale, Membro del Segretariato per la Formazione e Studi della Custodia e del Consiglio per la Formazione Permanente.

Nazzaro

Custode Di Terra Santa (10.04.1992-01.06.1998) della Custodia di Terra Santa (Inizio del suo governo: 08.05.1992)

P. Giuseppe (al secolo Geppino) nasce a S. Potito Ultra (AV) il 22.12.1937. Nell’ottobre dell’anno 1950 entra nel Collegio Serafico Internazionale di Terra Santa a Roma. Qui frequenta la scuola Media ed inizia il Ginnasio che termina ad Emmaus Palestina durante l’anno scolastico 1955-56.

Il 4 ottobre 1956 veste a Betlemme l’abito francescano ed inizia l’anno di Noviziato, al termine del quale emette i Voti semplici; i solenni, invece, li emette l’8 dicembre 1960.

Frequenta gli studi filosofico-teologici a Betlemme ed a Gerusalemme, dove il 29 giugno 1965 è ordinato sacerdote. Dopo un anno di servizio al Santo Sepolcro è inviato al collegio di Terra Santa in Aleppo (Siria), con gli incarichi di Economo e Prefetto di disciplina. Con la celebrazione del Capitolo custodiale del 1968, P. Giuseppe viene destinato di famiglia al collegio serafico Internazionale di Terra Santa a Roma, con l’incarico di Vice Rettore e Studente presso il Pontificio Ateneo "Antonianum". Qui si iscrive prima alla Facoltà di Filosofia, Sezione Pedagogia, conseguendo il Diploma in Scienze dell’Educazione, poi alla Facoltà di Teologia e consegue la Licenza in Teologia Dogmatica. Nel 1971 deve interrompere gli studi universitari perché i Superiori lo chiamano a dirigere la Parrocchia di Sant’Antonio di Padova in Alessandria d’Egitto, dove è Superiore della Fraternità e Parroco, restandovi fino al 1977, quando viene trasferito al convento chiesa di San Giuseppe al Cairo con le mansioni di Guardiano della Comunità religiosa, Parroco, cronista, Maestro degli studenti di Teologia e Direttore Regionale dell’Ordine Francescano Secolare, Presidente del Consiglio di Amministrazione dei Beni di Terra Santa in Egitto e Consigliere del Delegato custodiale.

Sua Eccellenza Rev.ma, Mons. Vicario Apostolico, lo nomina — nel contempo — Vicario Episcopale per la zona del Cairo e dell’Alto Egitto. Partecipa ai Capitoli custodiali del 1977 in qualità di Delegato dei Confratelli dell’Egitto ed a quello del 1980 in quanto capitolare di diritto e membro della Commissione per gli Affari pastorali della Custodia di Terra Santa.

Nel febbraio del 1981 viene nominato Rettore del Centro Vocazionale e Postulandato della Custodia in Roma. A luglio dello stesso anno, però, i Superiori lo rinviano in Egitto - nella Parrocchia della Santa Famiglia a Maadi (Il Cairo) — quale assistente del Parroco per la lingua Francese ed Araba. Responsabile della "Exul Familia" della Comunità italiana e professore presso il Liceo italiano, dove insegna Religione, lingua Araba e lingua Francese.

Purtroppo, le esigenze della Custodia sono state sempre tante e P. Giuseppe, col Capitolo del 1983, viene nominato Superiore della Casa e Parroco della parrocchia della Santa Famiglia in Maadi. Deve, quindi, abbandonare l’insegnamento e la Cappellania della "Exul Familia" italiana. Non passa molto tempo ed i Superiori gli chiedono di assumere anche la responsabilità della cappellania militare presso il Contingente italiano della Forza Multinazionale che opera nel Sud della Penisola sinaitica a Sharm Es-Scheikh. Egli è quindi anche sostituto Cappellano militare per quella Forza.

Spesso i Superiori si servono di lui per i contatti ufficiali od ufficiosi con i vari Enti del Governo egiziano per trattare questioni riguardanti la Custodia ed il Governo. Nel 1986 i Confratelli dell’Egitto lo eleggono loro deputato al Capitolo custodiale che si celebra a Gerusalemme. Al termine di questo Capitolo, P. Giuseppe è eletto Segretario della Custodia di Terra Santa. Ufficio che eserciterà fino al maggio del 1992. Nel 1987 è nominato membro della Commissione giuridica custodiale per preparare le "Norme Transitorie" che precedevano la stesura definitiva degli Statuti della Custodia, eccetto quanto è di competenza della Santa Sede.

E’ nominato membro del "Coetus" dei Formatori del seminario teologico della Custodia. E’ anche Vice Archivista custodiale e Coincaricato dei Luoghi Santi per le questioni dello "Statu Quo". E’, inoltre, nominato Segretario della Conferenza dei Ministri Provinciali del Medio Oriente e Nord Africa, ufficio che esercita dal 1987 al 1992. Nel 1989 viene riconfermato Segretario della Custodia per un altro triennio e viene nominato anche Consigliere e Segretario del Consiglio per gli Affari Economici della Custodia. Durante gli anni in cui è stato Segretario della Custodia, varie volte è stato inviato con incarichi particolari, dal Custode di Terra Santa in Siria, Libano e Giordania.

Il Ministro Generale dell’Ordine nel settembre 1989 decide di costituire in Egitto una sola Provincia OFM, formata dalla Vice Provincia egiziana della Santa Famiglia più i Conventi - tutti od alcuni di essi — della Custodia di Terra Santa situati nel Basso Egitto e lungo il Canale di Suez. P. Giuseppe è nominato, dal Custode di Terra Santa e dal suo Consiglio, Delegato della Custodia per trattare questo problema. Il 10 aprile 1992, avendo riportato una stragrande maggioranza di suffragi dei Confratelli, il Ministro Generale dell’Ordine ed il Suo Definitorio lo eleggono Custode di Terra Santa e la Congregazione per le Chiese Orientali in data 16 Aprile 1992 confermava la sua elezione. Mentre il Ministro generale ne pubblicava la nomina il 29 dello stesso mese, dichiarandolo Custode di tutta la Terra Santa, Guardiano del Santo Monte Sion e del Santo Sepolcro di N.S.G.C. P. Giuseppe, oltre la lingua italiana, parla e scrive il francese, l’arabo e l’inglese, conosce la lingua latina e la spagnola. Durante il sessennio 1992-98 è stato eletto per due trienni Presidente della Conferenza dei Ministri Provinciali del Medio Oriente e Nord Africa (CoMONA).

Ha partecipato a diversi "Incontri di carattere internazionale" sia nell’Ordine dei Frati Minori, sia d’altri ambienti, varie volte con una sua Relazione sulla Custodia di Terra Santa in particolare e sulla Regione Mediorientale in generale. E’ stato membro del Consiglio Plenario dell’Ordine celebrato a Malta nel 1995; mentre a maggio 1997 ha partecipato come Capitolare di Diritto al Capitolo Generale dello stesso celebratosi a Santa Maria degli Angeli (PG) Italia. Nel 1994 fonda, negli Stati Uniti d’America, la "Holy Land Foundation", per sensibilizzare i cattolici di quel grande Paese, a sostenere la causa dei cristiani palestinesi ed è stato il primo "Chairman".

Dopo il mandato

Nel Capitolo del 1998 è nominato Guardiano del Convento di Terra Santa in Napoli e Commissario Generale di Terra Santa per tutta l’Italia Meridionale, eccetto la Sicilia.

Col Capitolo del 2001, i Superiori lo chiamano di nuovo in Missione affidandogli la responsabilità del convento di Sant’Antonio a Damasco (Salhieh) come Guardiano della Fraternità religiosa e Parroco nonché economo e cronista.

P. Giuseppe gode di una buona salute. La prova è il lavoro che ha portato avanti fino ad oggi e continua per la stessa strada affidandosi alla Provvidenza.

Per quanto concerne il "capitolo possibili pubblicazioni" si può dire quanto segue: Durante il sessennio di Custode, P. Giuseppe, ha inviato varie "Lettere circolari" ai Religiosi. Esse trattano di argomenti particolari: la vita dei Religiosi e della Missione, che assumono spesso lo spessore di un opuscolo di 20 - 25 pagine. Vi è, inoltre, una sua personale pubblicazione sulla "Presenza dei Francescani in Terra Santa" tradotta in varie lingue. Le sue conferenze, tenute nei vari Congressi o convegni internazionali, sono state sempre pubblicate negli Atti" di questi. L’ultima sua conferenza dal titolo: "Il Pellegrinaggio in Terra Santa, ieri ed oggi" è stata pubblicata a Bari lo scorso luglio 2001.

E’ stato hominato Vicario Apostolico di Aleppo in data 12.11.2002. E’ stato consacrato Vescovo dal Papa Giovanni Paolo II nella basilica di S. Pietro a Roma il 6 gennaio del 2003. E’ Vescovo titolare di Forma.

 

Battistelli

Custode Di Terra Santa (04.04.1998 - 2004) Della Provincia Serafica di S. Francesco dell’Umbria (Inizio del suo governo - 01.06.1998).

Fece il suo solenne ingresso a S. Salvatore il primo di giugno 1998; il suo solenne ingresso al S. Sepolcro il 2 giugno 1998; quello a Betlemme il 7 giugno dello stesso anno e quello a Nazaret il 10 giugno dello stesso anno.

Scheda personale di Fr. Giovanni Battistelli

Fr. Giovanni Battistelli è nato a Spello (Perugia) il 28 dicembre 1933 da fu Salvatore e fu Attilia Cristofani.

Entrato nel Collegio Serafico della Provincia Serafica di S. Francesco d’Assisi dell’Umbria il giorno 3 novembre 1945 ha frequentato le medie e il ginnasio a Città di Castello (Perugia) e a Perugia dal 1949 al 1951.

Entrato in Noviziato il 13 agosto 1951 nel convento di Amelia (Terni), ha emesso la professione temporanea il 14 agosto 1952 nelle mani di Fr. Vincenzo Bocchini, Ministro provinciale. Compiuti gli studi filosofici nel Convento di S. Damiano e quelli teologici nel Convento della Porziuncola (Assisi), ha emesso la professione solenne l’8 settembre 1955 nelle mani di Fr. Serafino Renzi, Ministro provinciale, nel convento della Porziuncola in S. Maria degli Angeli (Assisi). Ordinato diacono nel 1959 da Mons. Jallad, nella Chiesa Patriarcale di Gerusalemme. Il 29 giugno del 1960 è stato ordinato sacerdote da Mons. Alberto Gori, Patriarca di Gerusalemme, nella Chiesa del Patriarcato. Ha compiuto gli Studi Superiori presso l’Istituto Pontificio Orientale a Roma dal 1960 al 1963, conseguendo il titolo di Licenza in Scienze Orientali.
Uffici ricoperti e attività svolta nei vari compiti:

31 dicembre 1963: Mousky, Cairo-Addetto al Centro di Studi Orientali Cristiani.

Settembre 1965 - Mousky, Cairo (Egitto) - Addetto al Centro di Studi Orientali Cristiani e Vicario cooperatore e Insegnante di religione alla scuola di Bulacco.

Settembre 1968 - Maggio 1973: Bulacco, Cairo - Superiore, Parroco e Direttore del TOF. Insegnante al Liceo Italiano di Kasr el Nil.

Maggio 1973 - 1978: Santa Caterina, Alessandria: Guardiano e Parroco, Direttore del TOF, Membro del Consiglio di Amministrazione, Insegnante di Religione alla scuola italiana di Alessandria.

* 1978 - 1981: Membro del Consiglio della Beneficenza italiana di Alessandria in Egitto.

1978-1981: San Salvatore, Gerusalemme - Discreto di T.S. per la lingua italiana, Prefetto di Formazione, Promotore delle vocazioni. Maestro dei chierici, Cerimoniere, Professore dello Studio teologico internazionale Gerosolimitano.

1981: Membro della Commissione cattolica patriarcale.

1981-1983: Gerusalemme: S. Salvatore: Discreto di T.S. - Maestro dei chierici - Segretario Cust. per la Formazione - Promotore Cust. Vocazioni - Cerimoniere custodiale.

1983-1986: Gerusalemme: S. Salvatore: Discreto di T.S. Direttore della "Casa Nova" - Segret. Cust per la Formazione - Promotore Cust. Vocazioni - Cerimoniere custodiale.

1986-1989: Roma Collegio T.S.: Promotore Vocazioni Italia 1989-1995: Roma Collegio T.S.: Superiore - Parroco - Direttore O.F.S. - Promotore vocazionale per Italia.

1995-1998: Roma Collegio T.S.: Superiore - Parroco - Vice Maestro del Postulandato, Assistente O.F.S. - Promotore vocazionale, Cronista. * Ha iniziato il Servizio nella Custodia di Terra Santa il 29 giugno 1960
 

Dopo il mandato

Nel Congresso capitolare che ebbe luogo nella prima metà d’agosto del 2004 è stato destinato alla Delegazione di Terra Santa in Roma coi seguenti uffici: Delegato del P. Custode per l’Italia, Guardiano, amministratore CTS e direttore dell’Ufficio Pellegrinaggi. E’ partito da Gerusalemme il giorno 16 dello stesso mese d’agosto.

Un giudizio sullo svolgimento del suo mandato

Il Comunicato stampa del Vaticano che annuncia l’elezione del Nuovo Custode, inizia con queste due frasi: Padre Pierbattista Pizzaballa è il nuovo Custode di Terra Santa. Egli succede al Rev.do P. Giovanni Battistelli che negli ultimi anni ha mirabilmente svolto il suo lavoro. Sua Ecc. Giuseppe Betòri, Segretario della CEI, così commenta queste ultime parole. Quel "mirabilmente", così inusuale nel linguaggio della Curia Romana, mi trova del tutto consenziente.

Pizzaballa

Custode di Terra Santa (05.05.2004 -20.05.2016) 
Della Provincia Minoritica di Cristo Re Bolognese 


Fece il suo solenne ingresso a S. Salvatore il 2 Giugno 2004
al S. Sepolcro il 3 Giugno 2004 a Betlemme il 4 Giugno dello stesso anno; a Nazaret il 9 Giugno dello stesso anno.
Fra Pierbattista Pizzaballa, è stato nominato Custode di Terra Santa per la prima volta nel Maggio del 2004, per un periodo di sei anni. Nel Maggio 2010 è stato riconfermato, dal Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori, per un altro mandato di tre anni e, nel Giungo 2013, per successivi tre anni.

Scheda personale di Fra Pierbattista Pizzaballa

Fra Pierbattista Pizzaballa è nato a Cologno al Serio (BG) il 21 Aprile 1965 
da Pietro e Maria Maddalena Tadini.
Ha frequentato le Scuole Medie nel Seminario Minore “Le Grazie” di Rimini e conseguito la maturità classica presso il Seminario Arcivescovile di Ferrara (Giugno 1984).
Ha vestito l’abito religioso, il 5 Settembre 1984 a Ferrara (S. Spirito), e ha trascorso l’anno di noviziato nel Santuario Francescano di La Verna (Arezzo-Italia). 
Ha emesso la Professione Temporanea alla Verna, il 7 Settembre 1985.
A Bologna presso la Chiesa di S. Antonio ha emesso la Professione Solenne il 10 Ottobre 1989.
Sempre a Bologna, il 15 Settembre 1990, è stato ordinato sacerdote in cattedrale, per l’imposizione delle mani del Card. Giacomo Biffi.
Trascorso un periodo a Roma si è trasferito in Terra Santa, a Gerusalemme, nell’Ottobre 1990.
Dal 2 Luglio 1999 entra formalmente a servizio della Custodia di Terra Santa.
Dopo gli studi filosofici-teologici, consegue: Licenza in Teologia Biblica allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme

Uffici ricoperti:

Nel 1995, ha curato la pubblicazione del Messale Romano in lingua ebraica ed ha tradotto vari testi liturgici in ebraico per le Comunità cattoliche in Israele.
Ha insegnato Ebraico allo Studium Biblicum Franciscanum.
Ha ricoperto il ruolo di Vicario Generale del Patriarca Latino di Gerusalemme per la cura pastorale dei cattolici di espressione ebraica in Israele.
Dal 2008 è Consultore nella Commissione per i rapporti con l'Ebraismo del Pontificio Consiglio Promozione Unità dei Cristiani.
Fra Pizzaballa parla italiano, ebraico moderno, inglese.

Pubblicazioni:

  • La presenza francescana in Terra Santa. Franciscan Printing Press, 2005, ISBN 978-88-6-24000-91
  • Terra Santa, con intervista di Giorgio Acquaviva, Editrice La Scuola, Brescia, 2008, ISBN 978-88-35023-142
  • Le comunità cristiane in Medio Oriente oggi. Dialogo fra le giovani generazioni come unica possibile futura via di distensione, Pierbattista Pizzaballa-Euntes Docete-LXIV-3-201, Editrice Urbaniana university press 978-88-401-4041-4
  • Il Custode di Terra Santa - un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa, Piergiorgio Pescali, ADD Editore, Torino, 2014, ISBN 978-88-67830756
  • "Il potere del cuore. Il Medio Oriente nel racconto del Custode di Terra Santa", Pierbattista Pizzaballa, Edizioni Terra Santa, Milano, Anno pubblicazione 2016 ISBN 978-88-6240-379-5

Onorificenze:
Cappellano Gran Croce Conventuale ad honorem del Sovrano Militare Ordine di Malta.
21 febbraio 2013 

Commendatore dell'Ordine della Stella d'Italia (già Stella della solidarietà italiana). 
12 gennaio 2007

Grande Ufficiale dell'Ordine della Stella d'Italia (già Stella della solidarietà italiana).
25 maggio 2015

Gran Comandante dell'Ordine Ortodosso dei Crocigeri del Santo Sepolcro
30 Maggio 2016

Dopo il mandato

Il 24 Giugno 2016 è stato nominato dal Santo Padre Francesco Amministratore Apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, sede vacante, elevato alla dignità di Arcivescovo, assegnandolo alla sede titolare di Verbe.
È stato consacrato Vescovo da S. Em. Card. Leonardo Sandri, S. B. Mons. Fouad Twal e S. Ecc. Mons. Francesco Beschi, nella Cattedrale di S. Alessandro a Bergamo il 10 Settembre dello stesso anno.

Cronotassi dei Custodi di Terra Santa

La cronotassi dei Custodi di Terra Santa parte da San Francesco d’Assisi - 1219 - che in Cipro, Siria, Palestina ed Egitto inaugura e fonda la Missione e Provincia di Terra Santa.

  • 1. San Francesco d'Assisi 
  • 2. Giacomo (Narciso?), 1247 guardiano del M. Sion
  • 3. Giacomo da Puy - Custode di TS in Siria, martire - 1266
  • 4. Vincentius de Burgundia Custos in TS
  • 5. Giovannino da Parma (detto C. TS) sec. XIII (1270?)
  • 6. Geleberto, residente ad Acri 1286
  • 7. Guido (res. in Cipro) 1306
  • 8. Rogero Guarini 1310, guard. e sup. M. Sion, poi ancora nel 1333 
  • 9. Nicolò (da S. Martino) 1328, superiore e guardiano del M. Sion
  • 10. Giovanni Fedanzola da Perugia 1330
  • * Rogero Guarini 1333, guardiano e superiore, già 1310
  • 11. Giovanni di Stefano, guardiano e Superiore in Sion 1337
  • 12. Giacomo Normanno, Custode in Cipro 1337
  • 13. Nicola di Giovanni guardiano del M. Sion
  • 14. Bernardino da Padova, guardiano e superiore Luoghi Santi 1363
  • 15. Antonio di Giacomo, guardiano del M. Sion 1372
  • 16. Nicolò da Creta o Candia 1376
  • 17. Giovanni – Custode? 1382
  • 18. Nicolò da Venezia 1384
  • 19. Gerardo Calvetti 1388 (12 anni)
  • 20. Nicolò Coronario (Corner de Candia) 1400
  • 21. Nicolò di Pietro 1405
  • 22. Pascutius Davini de Assisio 1414
  • 23. Giacomo di Antonio 1421
  • 24. Giovanni Belloro 1424
  • 25. Luigi da Bologna 1430
  • 26. Giacomo Delfino 1434 (Regolare Osservanza)
  • 27. Gandolfo da Sicilia 1438
  • 28. Baldassare da S. Maria 1446
  • 29. Antonio da Mugnano 1455
  • 30. Gabriele Mezzavacca da Bologna 1462 – muore 1463
  • 31. Paolo d’Albenga 1464 - da un firmano risulta Custode al 17.4.1472
  • 32. Francesco da Piacenza 1467
  • 33. Andrea da Parma 1472
  • 34. Giacomo d’Alessandria 1475 - deceduto 1477
  • 35. Giovanni de Thomacellis 1478
  • 36. Paolo da Canneto 1481 - rinuncia
  • 37. Bernardino da Parma 1484
  • * Francesco da Perugia 1487 - deceduto non governa
  • 38. Bernardino Caimo 1487, già presidente 1478
  • 39. Bartolomeo da Piacenza 1489, ridiventa Custode nel 1496
  • 40. Francesco Suriano1493, ridiventa Custode nel 1512
  • 41. Angelo da Foligno 1495
  • * Bartolomeo da Piacenza 1496, già Custode nel 1489
  • 42. Antonio Gozze de Regnis 1499
  • 43. Mauro da S. Bernardino 1501
  • 44. Luigi da Napoli 1504
  • 45. Bernardino del Vecchio 1507 - rinuncia
  • * Francesco Suriano 1512, già Custode nel 1493
  • 46. Nicolò da Tossignano 1514
  • 47. Zenobio da Firenze 1517
  • 48. Gabriele, Custode? 1518
  • 49. Angelo da Ferrara 1519
  • 50. Giovanni 1528
  • 51. Mario da Messina 1532 - deceduto
  • 52. Battista da Macerata 1532
  • 53. Tomaso da Norcia 1535 - deceduto in prigionia a Damasco nel 1539
  • 54. Dionisio da Sarcognano 1541
  • 55. Felice da Venezia, vedi 1545
  • 56. Giorgio Bosnese 1544
  • * Felice da Venezia 1545, Presidente e Custode, vedi 1543
  • 57. Bonaventura Corsetto Dalmata 1547
  • 58. Bonifacio Stefani da Ragusa 1551, vedi 1564
  • 59. Antonio da Bergamo 1559
  • 60. Aurelio da Griano 1560
  • * Bonifacio Stefani da Ragusa 1564, già Custode nel 1551
  • 61. Bernardino da Collestate 1565, presidente nel 1568
  • 62. Girolamo da Fossato 1566
  • 63. Angelo da Portomaurizio 1568
  • 64. Gian-Francesco d’Arsignano Vicent. 1568 - prigioniero dei turchi 1570, nel 1571 rinuncia
  • 65. Antonio da S. Angelo 1571 - muore
  • 66. Geremia da Brescia 1572
  • 67. Giovanni da Bergamo 1580 - rinuncia dopo pochi mesi
  • 68. Angelo Stella Veneto 1581 - muore nell’agosto 1583
  • 69. Paolino Olivoli da Pisa 1584 - muore dopo 4 giorni di governo
  • 70. Accursio da Quinzano 1585
  • 71. Gian-Battista da Montegiano, 1588
  • 72. Francesco da Spello 1590 - muore a Mantova nel 1593
  • 73. Felice Ranieri da Fratta 1593 - muore dopo 15 gg, è sepolto nel cimitero degli Armeni
  • 74. Gian-Francesco da Salandra 1593
  • 75. Evangelista da Gabiano 1597
  • 76. Francesco Manerba 1600
  • 77. Cesario da Trino 1603
  • 78. Gaudenzio Saibanti da Verona 1608
  • 79. Angelo da Messina 1612
  • 80. Basilio Basili da Caprarola 1616
  • 81. Francesco Dulcedo 1619
  • 82. Tomaso Obicini da Novara 1620 – rinuncia
  • •83. Ambrogio Pantoliano da Polla, 1621-1625 presidente custodiale
  • 84. Francesco Spinelli 1622 - deceduto
  • 85. Sante da Messina 1625
  • 86. Diego da S. Severino 1628
  • 87. Paolo da Lodi 1632 - fino al 1635
  • 88. Francesco da Cattaro Dalmata 1634 - deceduto
  • 89. Andrea d’Arco 1637
  • 90. Pietro Verniero da Montepiloso 1642
  • 91. Francesco Merisi da Como 1645
  • 92. Antonio da Gaeta 1648
  • * Ambrogio P. da Polla 1651 eletto Custode. Partito da Napoli morì a Siracusa durante il viaggio verso la Terra Santa
  • 93. Mariano Morone da Maleo 1652
  • 94. Eusebio Valles 1659 – muore nel 1662 a 57 anni
  • 95. Francesco M. Rhini da Polizio 1664
  • 96. Teofilo Testa da Nola, presidente e Custode 1669
  • 97. Claudio Gavazzi da Lodi 1673 - muore 1674
  • 98. Tomaso da Caltagirone 1675 - “recatosi a Costantinopoli non ritornò più in officio”
  • 99. Giovanni Bonsignori da Legnano 1675
  • 100. Pier-Marino Sormanni 1678
  • 101. Pier-Antonio Grassi da Cantù 1683 - muore 1685
  • 102. Angelico da Milano 1686
  • 103. Gregorio da Parghelia 1689
  • 104. Gian-Battista D’Atina 1691 - governò fino al 1694
  • 105. Baldassare Caldera Milanese 1695
  • 106. Francesco da Santo Floro 1697 - governò fino al 1699
  • 107. Bonaventura da Majori 1701-1705 - muore nel 1709
  • 108. Benedetto da Bari 1704 - si ammala e rinuncia
  • 109. Costantino Ultorchi da Milano 1705 - muore 1705
  • 110. Gaetano Potestà da Palermo 1706 - riparte per l’Italia nel 1708
  • 111. Lorenzo Cozza da S. Lorenzo 1710 - fino al 1715 - eletto Cardinale muore nel 1729
  • 112. Giuseppe Maria da Perugia 1716 - per tre anni
  • 113. Gian-Filippo da Milano 1720 - deceduto 1722
  • 114. Giacomo da Lucca 1722 presidente, dal 1723 Custode fino al 1728
  • 115. Andrea da Montoro 1730-1734
  • 116. Angelico da Gazolo 1735, confermato nel 1738
  • 117. Paolo da Laurino 1740-1743
  • * Giacomo da Lucca 1743, già presidente e Custode 1722 - rinuncia
  • 118. Desiderio da Casabasciana 1744-1750 - vice-custode con prerogative e privilegi del custode
  • 119. Prospero Zinelli da Brescia 1751-1754
  • 120. Pio da Mentone 1754
  • 121. Domenico da Venezia 1756-1761
  • 122. Paolo da Piacenza 1762-1767
  • 123. Luigi da Bastia 1767, presidente e Custode - muore nel 1771
  • 124. Valeriano Bellandi da Prato 1773 - governò per 6 mesi, muore nel 1788
  • 125. Gian-Domenico da Levigliano 1773, nominato “fino alla morte” nel 1787 (14 anni)
  • 126. Placido da Roma 1795-1798
  • 127. Ladislao da Viterbo 1798 – muore
  • 128. Zenobio Puccini da Firenze 1801-1804
  • 129. Bonaventura da Nola 1805
  • 130. Giuseppe M. Pierallini da Pistoia 1808 - muore 1811
  • 131. Girolamo da Osimo 1815, muore dopo 9 giorni di governo
  • 132. Salvatore Antonio da Malta 1817 - rinuncia 1819 e rimane fino 1820
  • 133. Ugolino Cesarini da S. Marino 1820 - muore 1820 dopo pochi giorni
  • 134. Gian-Antonio da Rogliano Corso 1822 - muore nel 1824
  • 135. Tomaso da Montasola 1825 - riconfermato nel 1827, torna in Italia nel 1830
  • 136. Francesco d. Grotte di S. Lorenzo 1831 - rieletto 1834, rinuncia e torna in Italia
  • 137. Francesco Saverio da Malta 1835
  • 138. Perpetuo Guasco da Solero 1838 - Vescovo in 1839, resta C. fino a 1840
  • 139. Cherubino Maria da Cori 1841 - muore 1843
  • 140. Cherubino da Civezza 1843, pres. e Custode - rinuncia il 24.5.1847
  • 141. Bernardino Trionfetti 1847 – nel 1856 è eletto a voti unanimi Min. Gen.
  • 142. Bonaventura da Solero 1857-1863
  • 143. Serafino Milani da Carrara 1863-1873
  • 144. Gaudenzio Bonfigli da Matelica 1874-1880
  • 145. Guido Corbelli da Cortona 1880-1886
  • 146. Aurelio Briante da Buia 1886, vedi 1894 - governa per 8 mesi e poi rinuncia
  • 147. Giacomo Ghezzi da Castelmadama 1888-1894
  • * Aurelio Briante da Buia 1894-1900 ?*, già custode 1886
  • 148. Frediano Giannini 1900-1906
  • 149. Roberto Razzoli, 1906-1913
  • 150. Onorato Carcaterra 1 anno
  • 151. Serafino Cimino
  • 152. Ferdinando Diotallevi 1918-1925
  • 153. Aurelio Marotta 1925, già 4 nomine a presidente 1920-1924
  • 154. Nazzareno Jacopozzi 1931-1937